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Olimpiadi, accordo tra Discovery e Rai per trasmetterle «in chiaro»

La media company americana, titolare dei diritti, e la Tv di Stato stringono una partnership per Pechino 2022 e Parigi 2024. Compreso anche il digitale

di Andrea Biondi

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2' di lettura

Si è stati molto vicini alla rottura stavolta. Alla fine però Discovery – titolare dei diritti audiovisivi – e Rai a quanto risulta al Sole 24 Ore hanno raggiunto un accordo sulle Olimpiadi. I Giochi invernali di Pechino e i prossimi Giochi estivi di Parigi 2024 saranno trasmessi – nella parte live in chiaro che consta di 200 ore per i giochi estivi e di 100 per quelli invernali come i prossimi in Cina – dalla Tv pubblica. Sono compresi anche i diritti digitali. E sarebbero compresi anche altri diritti che vanno oltre le Olimpiadi. Qualcosa in più potrà capirsi con le comunicazioni ufficiali.

Per quanto riguarda invece la copertura completa dei Giochi il colosso Tv americano, che controlla anche Eurosport, renderà disponibile, come per l’ultima edizione di Tokyo, tutto il prodotto attraverso il servizio streaming Discovery Plus. Eurosport, visibile in pay su Sky e su Dazn, avrà invece la possibilità di trasmettere una selezione dei più importanti eventi.

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Esito positivo, quindi, per una trattativa iniziata a marzo e che stava per finire su un binario morto per le differenze fra la somma richiesta da Discovery e quella massima offerta dalla Rai. Alla fine, come anticipato dal sito del Sole 24 Ore, il redde rationem è arrivato con la lettera inviata dai vertici di Discovery – la partita è stata seguita dall’headquarter londinese del gruppo – alla volta dei piani alti della Rai con l’ufficializzazione dell'ultima proposta riguardante i diritti audiovisivi delle Olimpiadi di Pechino e Parigi, compresi i diritti digital. Il tutto prima della riunione del Cda Rai di giovedì 16 dicembre chiamato a dire la sua.

Occorre ricordare che Il gruppo Discovery, che controlla Eurosport, a giugno 2015 ha acquisito in tutta Europa i diritti per 4 edizioni (2018, 2020, 2022 e 2024) dei Giochi olimpici mettendo sul piatto 1,3 miliardi. L'acquisizione, per tutte le piattaforme, prevede comunque la trasmissione di 200 ore live in chiaro per le edizioni estive o 100 per quelle invernali fra le quali, appunto, quella di Pechino. In caso di mancato accordo, per Discovery ci sarebbe stata la carta “Nove”: canale in chiaro del gruppo.

L’accordo è evidentemente molto positivo anche per Viale Mazzini, permettendo alla Tv pubblica di tirare un sospiro di sollievo rispetto a sicure polemiche. Perché se da una parte la Rai targata Fuortes ha messo sotto la lente i conti dell’azienda - e le edizioni notturne dei Tgr regionali hanno finito per pagare dazio, seppur a fronte di un’alzata di scudi della politica come del sindacato Usigrai – la questione dell'offerta dei grandi eventi sportivi è evidentemente delicata. Basti ricordare le polemiche seguite alla rinuncia, da parte della Rai, ai diritti digitali degli ultimi Giochi olimpici di Tokyo. Alla fine – questo il prezzo della decisione – ci sarebbero voluti una ventina di milioni in più (23 per la precisione) da aggiungere ai circa 40 milioni per la diretta Tv. Il Cda guidato da Fabrizio Salini decise di limitarsi alla diretta Tv. Una mancanza, piovuta su Raiplay, che ha finito per pesare.

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