Olimpiadi invernali, pronta la gara per la pista da Bob di Cortina
Il bando verrà aperto a giugno e riconoscerà premialità per ogni giorno risparmiato. Costo: 81,6 milioni
di Sara Monaci
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Il bando per la realizzazione della pista da bob a Cortina sta per partire. La struttura servirà per le competizioni di bob, skeleton e slittino delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026 e avrà un costo di 81 milioni, con gli extracosti energetici riconosciuti quindi. Inizialmente si ipotizzava infatti che il valore dell’investimento si aggirasse intorno ai 60 milioni.
Cortina avrà dunque una nuova pista, riqualificando quella costruita nel 1928 e utilizzata per le Olimpiadi del 1956, oltre che come set cinematografico di uno dei film di James Bond. Dal 2008 è stata definitivamente chiusa e attualmente si trova in stato di degrado.
La gara d’appalto vera e propria partirà il prossimo 5 giugno; per ora è stato aperto un avviso di “preinformazione”, come indica la Società per le infrastrutture di Milano-Cortina (la stazione appaltante è il commissario straordinario).
L’obiettivo è la riqualificazione della pista Eugenio Monti, ovvero lo “sliding center” di Cortina. La vecchia pista verrà smantellata e l’area bonificata prima dell’apertura del nuovo cantiere. Vengono già elencate le varie tipologie di intervento - dalla realizzazione del tracciato fino alle opere connesse, dall’impianto di refrigerazione alla realizzazione degli edifici a servizio degli utenti, fino al monitoraggio ambientale e alla mitigazione dell’impatto paesaggistico. Valore stimato: 81,6 milioni, oneri di sicurezza inclusi, subappaltabile fino al 50 percento.
La durata dell’intervento è di 28 mesi al massimo. Dovrebbe essere tutto pronto per novembre 2025, tuttavia «sarà riconosciuto all’appaltatore un premio di accelerazione per ogni giorno di anticipo rispetto al termine contrattuale determinato sulla base degli stessi criteri stabiliti per il calcolo della penale».
La stazione appaltante dovrà agire, come si legge nell’avviso, seguendo i criteri di «urgenza e celerità»: le offerte dovranno essere ricevute entro 15 giorni dall’apertura del bando. I finanziamenti sono perlopiù governativi, con un parte minore della Provincia di Belluno e di Cortina.
Con questa pubblicazione dovrebbero chiudersi definitivamente le polemiche sulla riapertura di un impianto che, secondo gli ambientalisti, rischia di essere una nuova cattedrale nel deserto, con una spesa che non verrebbe giustificata dal reale impiego una volta terminati i Giochi del 2026. Sia per questo che per l’aumento dei costi era stata proposta a livello locale l’alternativa della pista di Innsbruck. L’Austria stessa si era proposta di dare un aiuto, se necessario. Tuttavia Luigi Valerio Sant’Andrea, commissario e amministratore delegato della Società Infrastrutture Milano Cortina, lo scorso gennaio era già stato chiaro, evidenziando durante una conferenza dei servizi a Cortina che l’ipotesi Innsbruck non sarebbe stata percorribile
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