TRA PASSATO E FUTURO

Olivetti, 110 anni di innovazione in mostra a Roma

di Andrea Carli

Lo stabilimento Olivetti di Ivrea nel 1920 (Courtesy of Associazione Archivio Storico Olivetti)

3' di lettura

È possibile che da una lettera d’amore nasca un mito? Sì, è possibile. È già accaduto. Primi giorni di agosto di 110 anni fa. Camillo Olivetti scrive una lettera alla moglie. È, appunto, una dichiarazione di amore. L’ingegnere di Ivrea batte sui tasti della M1, prototipo della prima macchina da scrivere uscita dalla fabbrica da lui fondata. Entrerà in produzione l’anno dopo e sarà presentata all’Esposizione universale di Torino per il cinquantenario dell’Unità d’Italia, nel 1911. Scriverà il primo capitolo di una delle più conosciute storie imprenditoriali italiane, che hanno cambiato la vita di intere generazioni ovunque nel mondo. Proprio quelle intuizioni, proprio quella creatività sono le protagoniste della mostra “Looking forward. Olivetti: 110 anni di immagine”, fino a maggio a Roma (aprirà al pubblico il 20 febbraio), nelle stanze della Galleria nazionale d’Arte moderna e contemporanea. Un racconto che si snoda attraverso oltre 300 pezzi tra oggetti, manifesti e fotografie d’epoca.

Protagonista un progetto visionario
Dalla scrittura alla tipografia, dal design ai processi di ideazione, dall'architettura alla casa, dal modello industriale al territorio, l’immaginazione Olivetti ha saputo vedere in anticipo la forma delle relazioni tra le persone e le cose e tra le persone e le persone che faranno lo stile dei suoi prodotti. «Olivetti ha scritto pagine importanti della storia industriale, con la sua capacità visionaria di anticipare il futuro, cambiando la vita di intere generazioni e il concetto di impresa attraverso scelte etiche coraggiose e una profonda coscienza della morale sociale», ha ricordato Riccardo Delleani, amministratore delegato di Olivetti, intervenuto questa mattina alla conferenza di presentazione dell’esposizione.

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Dalla prima macchina da scrivere alle locandine pubblicitarie, le immagini che raccontano la Olivetti

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Un racconto in due tappe
Il racconto si compone di due parti. La prima, “Raccolta visiva”, è un viaggio sintetico nel progetto Olivetti attraverso una trentina di temi che hanno per filo conduttore la modernità. La seconda, “Disegnare la vita”, è una narrativa per scatti fotografici, manifesti pubblicitari e parole. Oltre 150 immagini scatti (stampe fotografiche originali, inedite e in maggior parte mai esposte prima), di alcuni dei maestri della fotografia del secolo scorso quali Henri Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin, Ugo Mulas, Francisc Català Roca, Fulvio Roiter. Oltre a una selezione di decine di manifesti tra i più sorprendenti della produzione mondiale di Olivetti e una collezione delle locandine pubblicitarie di Giovanni Pintori tra la fine degli anni ‘50 e l'inizio dei ‘60.

Una carrellata di icone
Sono esposte delle vere e proprie icone: non solo la M1, ma anche la Lettera22, la P101, la Valentine, solo per citare alcuni degli oltre 20 oggetti in mostra - e si concede qualche incursione nel nuovo corso digitale, come nel caso del Form200, registratore di cassa connesso e primo prodotto realizzato grazie al concorso Olivetti Design Contest promosso dall’azienda tra le maggiori università europee di design.

Stile e intuizioni ancora attuali
Lo stile Olivetti ha preso le misure del rapporto tra uomo e macchina, immaginato negozi, piegato materiali, inventato le forme degli oggetti insieme al loro uso, pensato la fabbrica e la produzione. È un modello che ha previsto i desideri e inventato gli strumenti per realizzarli. Un progetto che già allora sapeva di moderno. La pubblicità non si limita a promuovere e accompagnare l’ingresso della scrittura meccanica nel mercato di massa. Quella della Lettera 32 nel 1970 ritrae una lettera dattiloscritta firmata «Marisa» con la quale una donna lascia il marito. Quattro anni dopo in Italia ci fu il referendum sul divorzio.

“Looking forward. Olivetti: 110 anni di immagine”, a cura di Manolo De Giorgi con Ilaria Bussoni e Nicolas Martino, Roma, Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, dal 20 febbraio al 1 maggio. La mostra è promossa da Olivetti con la collaborazione dell’Associazione Archivio storico Olivetti.

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