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Oltre il divario di genere

In ascesa il target donne da seguire con logiche nuove

di Lucilla Incorvati

3' di lettura

Cresce nel mondo il numero delle donne che detengono grandi patrimoni. Nei paesi ad alto reddito, negli ultimi decenni le donne sono state protagoniste di una rivoluzione in termini di lavoro e anche il loro ruolo nella vita familiare è cambiato. Oggi un maggior numero di donne guadagna di più e risparmia di più. Di conseguenza, cresce la loro indipendenza finanziaria e una quota crescente di ricchezza all’interno dei nuclei familiari. Più in particolare la quota di ricchezza è aumentata in modo significativo durante il XX secolo, e, dall’anno 2000, il livello di ricchezza detenuto nelle mani delle donne ha continuato ad aumentare . Tuttavia, questo target in ascesa sembra avere una conoscenza e una dimestichezza sui temi di cultura finanziaria inferiore rispetto a quella degli uomini. Tanto che qualcuno lo ha definito divario di genere per quel che attiene la cultura finanziaria e le abitudini finanziarie. Secondo le stime di Credit Suisse, le donne possiedono circa il 40% della ricchezza globale (considerando sia quella finanziaria sia quelle in attività reali) ma molte di loro quando gestiscono le loro finanze sono spesso scoraggiate nel processo decisionale sia per minor competenze sia dall’uso del gergo finanziario complesso, tipico della consulenza che viene prestata. Proprio per questa ragione hanno meno probabilità di sentirsi a proprio agio nell’investire nei mercati finanziari e sono più propense a tenere i propri risparmi in depositi e conti correnti. Lo studio di Credit Suisse conferma che le donne sono più avverse al rischio, avversione che aumenta durante il seconda fase del ciclo di vita. La maggiore propensione delle donne alla prudenza e ad investire con un focus più a lungo termine deriva anche da fattori legati al ciclo di vita delle donne. Da un lato le donne per effetto della maternità devono affrontare periodi in cui vanno incontro ad una diminuzione del reddito (se non addirittura ad una perdita di lavoro) e le giovani donne single, i cui numeri sono in aumento, per i divari salariali esistenti riescono ad accumulare meno risorse rispetto ai loro coetanei maschi. Questo pregiudizio ha implicazioni per le strategie di asset allocation, con più donne presenti nel reddito fisso rispetto agli uomini, posizioni molto conservative e una scarsa presenza nell’investimento azionario. Nel lungo termine, considerata anche la situazione attuale dei tassi, questo potrebbe contribuire a far sottoperformare il portafoglio e portare a un gap nei risultati d’investimento. Non è un caso che la ricchezza delle donne divorziate, per esempio, in media nel tempo tende a ridursi rispetto a quella dei loro partner maschi.

LA CRESCITA DEI PATRIMONI DELLE DONNE
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Le donne raramente si impegnano in attività di trading, una percentuale maggiore della loro ricchezza è detenuta in beni immobili e altri beni reali. Per chi si occupa di gestione delle ricchezze secondo lo studio di Credit Suisse le donne sono un target interessante per una serie di ragioni: protese ad investimenti nel lungo termine le donne sono più inclini a affidare i loro investimenti a soggetti che abbiano competenza professionale; inoltre a c’è un elemento che oggi le distingue sono particolarmente sensibili all’ambiente, al sociale e governance (ESG) e investimenti d’impatto. Quindi, è essenziale comprendere l’evoluzione delle esigenze delle donne attraverso le fasi del ciclo di vita e regolare la loro strategie di investimento sfruttando al meglio ogni fase di investimento per aiutarle a costruire un futuro finanziario.

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