Iniziativa di Lega, Fi, Udc e Cambianmo

Omofobia: cosa c’è scritto nel ddl del centrodestra “di governo”, dall’aggravante speciale ai limiti al bilanciamento con le attenuanti

Il testo è stato depositato al Senato in alternativa al ddl Zan, dopo una raffica di polemiche

di Nicoletta Cottone

Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei deputati

2' di lettura

Dopo ritardi, rincorse, frenate, indicrezioni è arrivato il testo sottoscritto dal centrodestra “di governo” sull’omofobia, depositato al Senato in alternativa al ddl Zan. Il testo del disegno di legge è stato presentato da Lega, Forza Italia, Udc e Cambiamo e prevede un’aggravante rispetto a quelle previste dall’articolo 61 del Codice penale. «Compito del diritto penale - è scritto nella relazione al ddl - è quello di attenersi alla materialità dei fatti, non potendo essere utilizzato per promuovere valori etico-culturali, pena un'inammissibile ricaduta nell'indeterminatezza della fattispecie che, secondo l’articolo 25 della Costituzione, deve rispettare precisi requisiti di tipicità: facendo buon governo dei principi di materialità e di necessaria lesività che ispirano il diritto penale, riteniamo necessario predisporre appositi interventi normativi, volti ad aggravare il sistema sanzionatorio».

L’iniziativa di Lega. Forza Italia, Udc e Cambiamo

Le «Disposizioni in materia di circostanze aggravanti nei casi di violenza commessa in ragione dell'origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della persona offesa» sono state presentate dal centrodestra di governo. Il disegno di legge è di iniziativa dei senatori Licia Ronzulli (Fi), Matteo Salvini (Lega), Paola Binetti (Udc) e Gaetano Quagliariello (Cambiamo!). Il testo disciplina le «circostanze aggravanti nei casi di violenza commessa in ragione dell'origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della persona offesa».

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L’aggravante speciale

Il primo arrticolo del disegno di legge interviene sul codice penale, «mediante un’aggravante che si pone in rapporto di specialità rispetto a quelle già presenti nell’articolo 61 attualmente vigente». Gli articoli 2 e 3, spiega la relazione, «assicurano invece un efficace apparato repressivo, attraverso la predisposizione di un sistema di “blindatura” della circostanza: esso limita il potere del giudice di bilanciare tale circostanza aggravante con eventuali attenuanti». Il ddl del centrodestra, si legge nella relazione, «così com'è concepito offre quindi una tutela reale ed effettiva alla repressione delle violenze e di ogni altro comportamento offensivo commesso in ragione della origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della vittima».

Il testo del ddl

Ecco il testo del ddl del centrodestra di governo: «Art. 1 1. All'articolo 61 primo comma del codice penale dopo il n. 1) è aggiunto il seguente: «1:bis) l'aver agito in ragione dell'origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, disabilità nonché nei confronti dei soggetti che versano nelle condizioni di cui all'articolo 90-quater del codice di procedura penale;. Art.2 1. All'articolo 69 del codice penale, il quarto comma è sostituito dal seguente:”Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle circostanze inerenti alla persona del colpevole, esclusi i casi previsti dall'articolo 99, quarto comma, i reati aggravati dall'articolo 61 n. I-bis), nonché i casi previsti dagli articoli 111 e 112, primo comma, numero 4 ), per cui vi è divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulle ritenute circostanze aggravanti, ed a qualsiasi altra circostanza per la quale la legge stabilisca una pena di specie diversa o determini la misura della pena in modo indipendente da quella ordinaria del reato.” Art. 3 1. All'art. 69-bis del codice penale sono aggiunte, dopo le parole “procedura penale”, le seguenti: “e per i delitti aggravati dall'art. 61 n. I -bis)».

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