Oms: altamente improbabile che il coronavirus sia uscito da un laboratorio
La ricerca dell’origine è ancora «work in progress». Analisi ulteriori sulla possibile diffusione attraverso cibi surgelati; non ancora individuato l’intermediario tra pipistrello e uomo
di R.Mi.
1' di lettura
«La ricerca dell’origine del nuovo coronavirus è ancora un “work in progress”. I dati puntanto verso i pipistrelli ma è improbabile che questi animali si trovassero a Wuhan. Non è ancora possibile individuare l’intermediario animale per il Covid-19». Sono queste le prime conclusioni anticipate alla stampa da Peter Ben Embarek, capo della missione inviata dall’Organizzazione mondiale della sanità nel posto dove ha avuto orgine la pandemia, il capolougo della provincia di Hubei, nella cina centrale.
Le ipotesi del laboratorio e della catena del freddo
«Altamente improbabile», invece, l’ipotesi di una fuga dell’agente patogeno da un laboratorio di ricerca, ha affermato il team di esperti che nell’ambito della missione ha visitato anche l’Istituto di virologia di Wuhan. Questa ipotesi, secondo l’Oms, non richiederà analisi ulteriori. È anche possibile, ha continuato l’esperto, «che il virus sia stato trasmesso nell’ambito del commercio di prodotti della catena del freddo». Il virus, ha detto, «può sopravvivere nei cibi surgelati, ma non sappiamo ancora se da questi si può trasmettere all’uomo. Su questo servono più ricerche». Dunque l’ipotesi che il Covid si sia diffuso attraverso il commercio di prodotti surgelati «è possibile ma molto lavoro deve essere ancora fatto in questo ambito».
Ben Embarek, inoltre, ha raccomandato di analizzare nuovi materiali, inclusi campioni conservati nelle banche del sangue, per riuscire a identificare casi precedenti in Cina rispetto a quelli del mercato di Wuhan.
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