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Epatiti sospette nei bambini, indagini in corso. In Italia 7 segnalazioni

Le autorità nazionali di Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti indagano su queste nuove infezioni, ma la causa della malattia rimane poco chiara

di Francesca Cerati

aggiornato il 22 aprile alle 10.15

(Andrii Zastrozhnov - stock.adobe.com)

3' di lettura

Si sta indagando su una serie di casi insoliti di epatite grave nei bambini piccoli, la cui causa o cause sono attualmente sconosciute. I casi, identificati per la prima volta in Gran Bretagna sono stati ora trovati anche negli Usa (in Alabama), in Irlanda e Spagna.

Negli Usa, i Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) stanno collaborando con il dipartimento della salute pubblica dell’Alabama per indagare su nove casi di epatite nei bambini - di età compresa tra 1 e 6 anni - che sono risultati positivi anche all’adenovirus dall’ottobre 2021.

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Gli adenovirus generalmente colpiscono le vie respiratorie, causando malattie simili al raffreddore. Ma sono stati collegati anche all’infiammazione e all’infezione della vescica e, occasionalmente, all’epatite, anche se raramente nei bambini che non sono immunocompromessi. Come per i casi inglesi, anche per quelli scoperti in Alabama le indagini finora non hanno trovato collegamenti tra i bambini.

Le raccomandazioni Oms

Per l’Oms: «sebbene alcuni pazienti siano risultati positivi al Sars-CoV-2 o all’adenovirus, è necessario intraprendere la caratterizzazione genetica dei virus per determinare eventuali associazioni tra i casi». E raccomanda “fortemente” agli Stati di «identificare, indagare e segnalare i potenziali casi», ma non pone alcuna restrizione ai viaggi nei Paesi dove sono state registrate queste infezioni epatiche con causa ignota.

L’Oms - spiega l’Ufficio regionale europeo dell’agenzia - il 5 aprile è stata informata di 10 casi di epatite acuta grave di origine sconosciuta in bambini under 10 (11 mesi-5 anni) nella Scozia centrale. L’8 aprile nel Regno Unito erano stati identificati 74 casi, compresi i 10 scozzesi.

«I virus dell’epatite A, B, C, E e D sono stati esclusi dopo i test di laboratorio, mentre sono in corso ulteriori indagini per comprenderne l’eziologia - scrive l’Oms in una nota - Dato l’aumento dei casi segnalati nell’ultimo mese e il potenziamento delle attività di screening, è probabile che nei prossimi giorni verranno segnalati più casi», avvertono gli esperti.

All’11 aprile non è stato registrato nessun decesso. Il Regno Unito, fa notare l’agenzia, «ha recentemente osservato un aumento dell’attività dell’adenovirus, che sta co-circolando con Sars-CoV-2, sebbene il ruolo di questi virus nella patogenesi della malattia non sia ancora chiaro - ribadisce l’Oms - Ad oggi non sono stati identificati altri fattori di rischio epidemiologico, compresi recenti viaggi internazionali dei pazienti».

Quindi, al momento, l’eziologia degli attuali casi di epatite resta ancora considerata sconosciuta e rimane oggetto di indagine attiva. «Sono in corso test di laboratorio per i casi identificati - riporta l’organizzazione - per capire il ruolo di ulteriori infezioni, di sostanze chimiche o tossine».

In Italia 7 segnalazioni

E in Italia? Sarebbero 7 le segnalazioni di epatiti “di natura da definire” fra bambini che causano forme acute, come già registrato in altri paesi europei. I casi segnalati sono tutti da confermare e sono in corso le analisi. Ogni anno, spiegano fonti sanitarie, ci sono casi di epatiti la cui origine non è nota ma è la frequenza di queste segnalazioni che ha fatto scattare l’allerta. Il ministero della Salute ha inviato informative alle Regioni dal 14 aprile.

«È probabile che anche in Italia, come è successo nel Regno Unito e in altri Paesi, si possa prima o poi registrare un incremento di casi di epatiti acute con causa sconosciuta nei bambini» ha detto Angelo Di Giorgio, pediatra epatologo presso il Centro epatologia e trapianti pediatrici dell’ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo, coordinatore dell’Area fegato-pancreas della Sigenp, società scientifica che ha appena lanciato una survey, indirizzata ai centri di epatologia pediatrica, per verificare l’eventuale aumento delle epatiti acute -. «I dati ci diranno di più, ma per ora non ci sono indicazioni di aumento di casi. In ogni caso siamo pronti. Sappiamo che cosa ci aspetta. La rete italiana è informata e preparata. C’è un collegamento tra i vari ospedali, i colleghi si sentono e le società scientifiche si stanno muovendo».

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