Ons Jabeur, la tunisina dal tocco magico adottata da Wimbledon
La tunisina, trascinata dal pubblico, conquista per la seconda volta la finale vincendo contro Aryna Sabalenka. Sabato la finale con la ceca Vondrousova
di Eliana Di Caro
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È ormai una storia d’amore quella tra Wimbledon e Ons Jabeur, la tunisina che ha conquistato per la seconda volta la finale vincendo in rimonta contro la bielorussa Aryna Sabalenka, numero 2 del mondo (campionessa, tra l’altro, agli Australian Open).
Il pubblico l’ha sostenuta moltissimo quando, in svantaggio 7-6, era sotto di un break nel secondo set. E quando ha recuperato da 2-4 e chiuso il parziale 6-4 con una risposta vincente di rovescio sulla seconda di Sabalenka il centrale è esploso. Per riesplodere, ancora più forte, sull’ace con cui la tunisina ha chiuso i conti per 6-3, dopo che l’avversaria aveva annullato ben quattro match point.
Un esempio per il suo Paese
Chi è dunque Ons Jabeur? Ventotto anni, numero sei del ranking Wta, è nata a Ksar El Hellal, cittadina del Nord-Est del Paese, e ha preso in mano la racchetta a 3 anni grazie alla madre Samira. A 13 anni si è spostata a Tunisi, il suo sogno era vincere il Roland Garros e cominciava bene, trionfando a 16 anni agli Open di Francia Juniores. Dal 2017, anno in cui entra tra le prime cento del mondo, è stato un crescendo, con il suo tennis “diverso”, fatto di palle corte e slice insidiosi, ma anche potenti affondi e chiusure a rete quando serve. Un gioco che la distingue da tutte le altre e che, assieme alla capacità di attrarre la simpatia del pubblico con un modo di fare spontaneo e l’attitudine al sorriso, ne ha fatto presto una giocatrice molto amata. L’anno scorso a Wimbledon è entrata nella storia diventando la prima tennista africana, e la prima araba, ad arrivare in finale, battuta dalla russa (in forza alla federazione kazaka) Elena Ribakina: un primato che sottolineò a fine partita, augurandosi di essere di ispirazione per la gente del suo Paese.
Proprio con Ribakina si è “vendicata” quest’anno sconfiggendola ai quarti. Sabato Jabeur, che l’anno scorso era giunta in finale anche agli Us Open (perse con Iga Swiatek), lotterà per il titolo contro la ceca Marketa Vondrousova, 24 anni, numero 42 del mondo, una delle tante sorprese di questa edizione dei Championships: è la prima giocatrice non testa di serie approdata all’ultimo match – eliminando Pegula ai quarti e Svitolina in semifinale - dal 1963, quando ci riuscì Billie Jean King.
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