ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMedio Oriente

Riunione telefonica tra i sei leader occidentali tra cui Meloni. Usa: lunedì flusso continuo di aiuti a Gaza

Al summit del Cairo è saltata la dichiarazione finale. Il motivo sono le divergenze fra le diplomazie del gruppo dei Paesi arabi con quello occidentale. Aperto e poi richiuso il valico di Rafah fra Egitto e Gaza

Medioriente, i primi aiuti umanitari arrivano nella Striscia di Gaza
  • Riunione telefonica tra sei leader occidentali inclusa Meloni

    Si è svolta stasera una riunione telefonica del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il primo ministro britannico, Rishi Sunak, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. La riunione è stata dedicata all’esame dell’evoluzione della grave crisi apertasi dopo l’attacco del 7 ottobre scorso perpetrato da Hamas contro Israele. Questo il contenuto di una odierna di Palazzo Chigi.

  • Inviato Usa: da domani flusso continuo di aiuti a Gaza

  • Netanyahu: Macron e Rutte in Israele la prossima settimana

    Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro olandese Mark Rutte si recheranno in Israele la prossima settimana. Lo ha riferito in una nota l’ufficio di Netanyahu, spiegando che i due leader ’’arriveranno lunedì e martedì’’ in Israele.

  • Colloquio ministri Esteri Iran ed Egitto su Gaza

    Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha avuto un colloquio con il capo della diplomazia egiziana Sameh Shoukry sugli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza. Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri di Teheran. In precedenza il ministero degli Esteri iraniano aveva avvertito della rischio di ’’una regione fuori controllo’’ se fosse continuano ’’il genocidio a Gaza’’.

    Gaza vista dall’alto, a 5 giorni dall’attacco di Hamas a Israele
  • Usa: altri 15 camion in viaggio verso Gaza

    Il nuovo inviato dell’amministrazione Biden per la situazione umanitaria a Gaza, David Satterfield, ha annunciato che altri 15 camion di aiuti umanitari sono in viaggio verso Gaza. “Dopo i nostri colloqui con tutte le parti ci aspettiamo che a partire da domani il flusso sia continuo”, ha dichiarato in un’intervista a Msnbc.

    Gaza vista dall’alto, a 5 giorni dall’attacco di Hamas a Israele
  • La rabbia di Beeri: Hamas stiamo arrivando

    Un’auto bruciata e carri armati accolgono chi arriva al kibbutz di Beeri, o di quel che ne resta, teatro di uno dei massacri più violenti del 7 ottobre. La piccola oasi agricola di 1.100 abitanti non esiste più: circa 130 sono stati uccisi, a decine sono scomparsi, gli altri sono sfollati più a nord, lontano dalla Striscia di Gaza e dal carnefice che da qui dista meno di 4 km. Al posto della vita di un tempo, della scuola, della mensa, dei giardini alberati, diventati un cumulo di macerie annerite dal fuoco e trafitte dai colpi di Rpg, ora a Beeri ci sono i soldati israeliani che si preparano all’offensiva di terra su Gaza. “Hamas, stai attento, stiamo arrivando”, dice il riservista David Barouch a un gruppo di giornalisti stranieri sul ciglio di quello che prima era un vialetto e ora è una poltiglia di fango.

    Israele, le voci dei familiari degli ostaggi
  • Netanyahu, necessaria tregua umanitaria

    Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha avuto una telefonata con il presidente israeliano Benjamin Netanyahu. “Ho ribadito la mia condanna degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele e il suo diritto di difendersi da essi, nei limiti del diritto internazionale e umanitario”, scrive Sanchez in un post sul social X, “ho anche ribadito la mia solidarietà alle famiglie delle vittime. Gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni”. “Ho anche trasmesso la mia profonda preoccupazione per la protezione di tutti i civili e la necessità di far arrivare alla popolazione di Gaza aiuti umanitari sufficienti e sostenuti”, aggiunge, “ciò richiede un cessate il fuoco umanitario”. E conclude: “Bisogna evitare che il conflitto si estenda al resto della regione. Dobbiamo trovare una soluzione definitiva per la pace, basata sulla soluzione di due Stati, Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza”.

    Gaza vista dall’alto, a 5 giorni dall’attacco di Hamas a Israele
  • Casa Bianca, colloquio Biden-Netanyahu su ultimi sviluppi

    Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sugli ultimi sviluppi in Israele, nella Striscia di Gaza e nella regione. Lo fa sapere la Casa Bianca.

    In Israele arriva la portaerei Usa più grande al mondo
  • Idf: colpita cellula Hezbollah nel sud del Libano

    Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver colpito una cellula di Hezbollah nel sud del Libano. Nel quinto attacco condotto oggi contro Hezbollah è stata colpita una squadra di missili anticarro che presumibilmente stava preparando un attacco contro l’area del Monte Dov.

  • Israele: identificazione corpi è sfida senza precedenti

    “Due settimane dopo l’attacco di Hamas a Israele, il Centro nazionale israeliano di medicina legale è alle prese con sfide senza precedenti nell’identificazione delle vittime”: lo sottolinea un comunicato del ministero degli Esteri di Tel Aviv. Fino ad oggi, “il Centro ha trattato 870 corpi, mentre altre centinaia restano in attesa di identificazione. Il personale medico del Centro ha lavorato 24 ore su 24 per identificare le vittime e fornire una soluzione alle famiglie in lutto. Oltre al personale regolare, esperti forensi volontari provenienti da Stati Uniti, Nuova Zelanda e Svizzera operano sette giorni su sette per identificare le oltre 1.400 vittime brutalmente uccise” nell’attacco del 7 ottobre. “Sono medico e chirurgo da oltre vent’anni, ho visto scene difficili nella mia vita professionale, ho curato i feriti di attacchi terroristici, ma non ho mai incontrato orrori così gravi come dopo l’episodio del 7 ottobre”, afferma la dottoressa Hagar Mizrahi, capo della divisione medica del Ministero della Salute. “L’animo umano non è in grado di far fronte alle atrocità commesse”.

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  • Granate e coltelli: il manuale di Hamas

    “Per uccidere con un coltello è preferibile colpire il collo all’altezza della clavicola, la spina dorsale o sotto le ascelle”. Queste le macabre istruzioni contenute in un “manuale di Hamas” trovato addosso al cadavere di uno dei terroristi del 7 ottobre di cui il Washington Post ha preso visione. Il manuale, che ha la data dell’anno scorso, sembra essere stato preparato per diverse unità delle brigate d’élite Izzedine al-Qassam di Hamas, tra cui specialisti anti-tank, ingegneri, cecchini ed esperti di tunnel, nonché per quelle che sono menzionate come “truppe d’assalto”. Si stima che l’ala militare segreta di Hamas, al-Qassam, abbia costruito una forza compresa tra i 15.000 e 40.000 combattenti, 1.200 dei quali si ritiene siano stati coinvolti nell’attacco del 7 ottobre. Il manuale fornisce anche le istruzioni sull’uso di alcune armi, ad esempio le granate nordcoreane F-7, che Pyongyang ha negato di aver fornito ad Hamas, e che i soldati israeliani hanno trovato sul luogo dell’attentato.

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  • Manifestazioni a Berlino in sostegno di Israele

    Migliaia persone si sono radunate oggi alla porta dei Brandeburgo a Berlino in sostegno del popolo israeliano e contro l’antisemitismo. Alcuni di coloro che si sono radunati davanti alla Porta di Brandeburgo di Berlino portavano bandiere israeliane o manifesti con le foto di alcune delle oltre 200 persone sequestrate da Hamas come ostaggi durante la mortale incursione dei militanti in Israele del 7 ottobre. “È insopportabile che oggi gli ebrei vivano di nuovo nella paura, proprio nel nostro Paese”, ha dichiarato il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier alla folla, stimata in 20.000 persone dagli organizzatori e 10.000 dalla polizia. “Ogni singolo attacco agli ebrei e alle istituzioni ebraiche è una vergogna per la Germania. Ogni singolo attacco mi riempie di vergogna e di rabbia”, ha detto.

  • A Belgrado raduno a sostegno del popolo palestinese

    Una manifestazione in sostegno del popolo palestinese si è svolta oggi nel centro di Belgrado, con la partecipazione dell’ambasciatore della Palestina in Serbia Muhamed Al Namur. “Il popolo palestinese è un popolo libero come lo è il popolo serbo. La Palestina è la nostra patria, noi siamo lì da 12 mila anni, non siamo dei forestieri, siamo radicati in quella terra”, ha detto l’ambasciatore che ha denunciato la politica di assedio a Gaza da parte di Israele, con bombardamenti indiscriminati su edifici di abitazione, ospedali, scuole e migliaia di vittime tra la popolazione civile - donne, bambini anziani, malati. “Immaginate in quali condizioni si vive a Gaza, senza casa, senza approvvigionamenti, senza medicinali, senza energia”.

  • Cresce tensione tra Iran, Israele e Usa

    Sale la tensione in Medioriente a seguito del conflitto tra Hamas e Israele. Il rischio di un’escalation, con conseguente allargamento dello scontro, è “alto” secondo gli Stati Uniti, che si sono detti pronti a intervenire per proteggere le proprie forze e il proprio personale nella regione. Il rischio più grande, secondo Washington, è legato alle azioni di Iran e del gurppo libanese Hezbollah. Come sottolineato dal segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, gli Usa “sono preoccupati” per la potenziale escalation e sono pronti a garantire che le proprie truppe “siano nella giusta posizione, siano protette e che abbiamo la capacità di rispondere”. Sulla stessa linea il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che ha ribadito il messaggio a Hezbollah e Iran a non intervenire nel conflitto.

  • Militari israeliani compiono ricerche dentro la Striscia

    Reparti dell’esercito israeliano si sono spinti anche oggi all’interno della Striscia di Gaza, a ridosso della barriera che corre lungo la linea di demarcazione, nell’intento di recuperare corpi di caduti nell’attacco del 7 ottobre o anche informazioni relative ai dispersi e agli ostaggi israeliani nella mani di Hamas. Lo ha riferito la televisione Canale 13 secondo cui nel corso di queste operazioni miliziani palestinesi hanno aperto il fuoco contro i militari israeliani mentre si trovavano all’altezza del kibbutz Kissufim. Il portavoce militare ha riferito che un carro armato israeliano ha risposto al fuoco.

  • Il Papa sente Biden per cercare percorsi di pace

    Il Papa cerca “percorsi di pace” e per questo oggi pomeriggio c’è stata una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace”, fanno sapere dalla Santa Sede. Francesco è particolarmente preoccupato per la situazione in Israele e in Palestina e per tutti i focolai di guerra accesi nel mondo: “Fratelli fermatevi. Fermatevi!”, ha ripetuto all’Angelus, con tono accorato. “Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti quelli che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi”. “Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a fare arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi”, ha aggiunto Papa Francesco, ricordando che venerdì 27 ottobre ci sarà una giornata di preghiera, digiuno, penitenza “per implorare la pace nel mondo”.

  • Gallant: offensiva di terra a Gaza durerà mesi

    Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che l’imminente offensiva di terra nella Striscia di Gaza potrebbe durare mesi. “Questa deve essere l’ultima manovra di terra a Gaza, per la semplice ragione che dopo di essa non ci sarà più Hamas. Ci vorrà un mese, due, tre, ma alla fine non ci sarà più Hamas”, ha detto al centro di comando dell’aeronautica israeliana a Tel Aviv. Lo riporta The Times of Israel.

    La vita ad Ashkelon, la città più colpita dai razzi di Hamas
  • Raid israeliani in Siria, il messaggio a Teheran

    Con i nuovi raid sugli aeroporti siriani di Damasco e Aleppo, i secondi in pochi giorni, Israele intende rispondere all’Iran e agli Hezbollah, intenti a infuocare il fronte nord israeliano dal Libano, e tenta di impedire l’afflusso di missili e altre armi ai combattenti libanesi filo-iraniani. E’ l’analisi condivisa da diversi commentatori mediorientali nel giorno in cui Israele ha intensificato la sua rappresaglia militare sugli obiettivi dell’Iran e dei suoi alleati arabi in Medio Oriente, replicando nell’arco di 10 giorni un attacco missilistico simultaneo contro gli aeroporti siriani. Questi sono da anni usati dall’Iran e dai gruppi armati filo-iraniani come snodi cruciali del cosiddetto Asse della Resistenza anti-israeliana.

    Tel Aviv, l’inno nazionale israeliano cantato dai balconi
  • Feriti lievi in Egitto da colpo per errore di un tank israeliano

    L’esercito egiziano ha reso noto che ci sono “feriti lievi” tra le sue fila, senza fornire cifre, dopo che l’esercito israeliano aveva annunciato che uno dei suoi carri armati aveva colpito “per errore” una postazione egiziana al confine tra i due Paesi. “Durante i combattimenti in corso domenica nella Striscia di Gaza, una torre di controllo egiziana è stata colpita dalle schegge di un proiettile sparato per errore da un carro armato israeliano, provocando lievi ferite ai membri delle forze di sorveglianza della frontiera”, ha indicato il portavoce dell’esercito. “La parte israeliana si è scusata subito dopo questo incidente involontario, è in corso un’indagine”, ha aggiunto.

  • Gaza senza benzina, i corpi caricati sugli asini

    Al sedicesimo giorno di guerra la città di Khan Yunes (a sud di Gaza) è tornata indietro nel tempo, a quando la vista di automobili nelle strade era una cosa abbastanza rara, fonte di eccitazione per i bambini. A Khan Yunes, ed in tutto il sud della Striscia (dove sono sfollati centinaia di migliaia di abitanti del settore nord), le auto restano parcheggiate coi serbatoi vuoti: le stazioni di carburante non hanno più benzina da vendere. E la carenza di carburante diventa una drammatica emergenza negli ospedali, come quello locale di Shuhada dove nella mattinata sono arrivati tanti morti e feriti dopo un nuovo bombardamento israeliano. Nell’afa delle prime ore del giorno i corpi delle vittime sono stati raccolti nel parcheggio e, in assenza di spazio nell’obitorio, l’ospedale ha chiesto ai familiari di portare via al più presto i propri cari per dargli immediata sepoltura. Ma ormai a Khan Yunes sono pochi ad avere benzina. E il corteo funebre si è potuto mettere in moto solo quando qualcuno è riuscito a trovare un carretto trainato da un asino su cui deporre il corpo avvolto in una coperta, per poi avviarsi verso il cimitero.

    Gaza vista dall’alto, a 5 giorni dall’attacco di Hamas a Israele
  • Bbc: uccisa da Hamas la 16enne britannica che risultava dispersa

    I miliziani di Hamas hanno ucciso Noiya Sharabi, la ragazza britannica di 16 anni che risultava scomparsa nel sud di Israele dopo l’attacco del 7 ottobre. Lo dichiara alla Bbc la famiglia dell’adolescente, spiegando che la vittima era stata formalmente identificata. Noiya era scomparsa insieme alla sorella Yahel, di 13 anni, dopo l’attacco di Hamas al Kibbutz Be’eri. I miliziani hanno invece subito ucciso la madre delle ragazze, Lianne, di origine britannica. “Noiya era intelligente, sensibile, divertente e piena di vita. Il suo sorriso illuminava la stanza come un faro”, hanno detto i familiari alla Bbc.

  • Usa agli americani: in Iraq, rischio rapimenti e terrorismo

    Gli americani non si rechino in Iraq, c’è il rischio di ’’rapimenti, terrorismo, conflitti armati e disordini civili’’. E’ l’avvertimento diffuso dal Dipartimento di Stato Usa, che ha diramato un avviso di viaggio di livello 4 e ricordato che ’’la Missione in Iraq è stata limitata’’ e quindi ’’può fornire assistenza ridotta ai cittadini americani’’. Due giorni fa, infatti, il Dipartimento di Stato Usa aveva provveduto al rimpatrio di familiari e personale governativo statunitense non essenziale dall’ambasciata di Washington a Baghdad e dal consolato generale Usa a Erbil a causa delle crescenti minacce alla sicurezza contro il personale e gli interessi statunitensi.

    In Israele arriva la portaerei Usa più grande al mondo
  • 9 egiziani feriti in attacco Israele al confine tra Gaza ed Egitto

    Nove cittadini egiziani sono rimasti feriti nell’attacco israeliano contro una torre di guardia appartenente al Corpo delle guardie di frontiera egiziane, a sud della città di Rafah, nel nord del Sinai, al confine che separa l’Egitto dalla Striscia di Gaza. Lo scrive il giornale egiziano online Mada Masr citando una fonte dell’agenzia di ambulanze e due funzionari del governatorato del Nord Sinai che hanno parlato a condizione di anonimato. Le ambulanze hanno portato i feriti all’ospedale militare di Arish, riferiscono le fonti. Testimoni oculari presso le strutture di frontiera di Rafah hanno detto a Mada Masr di aver sentito il rumore delle esplosioni e che in seguito sono arrivate le ambulanze. Il portavoce dell’Idf Daniel Hagari in una nota ha spiegato che un carro armato israeliano ha colpito per errore la postazione egiziana, esprimendo ’’rammarico’’ e affermando che si sta indagando sull’accaduto.

    Israele: 3 domande per capire cosa sta succedendo
  • Blinken: condutture acqua a Gaza vanno ripristinate

    Israele ha riaperto una delle condutture dell’acqua verso Gaza la settimana scorsa, ma “ci sono un paio di altre condutture che vorremmo vedere ripristinate”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, parlando a Nbc. Blinken ha anche chiesto che gli impianti di desalinizzazione siano riaccesi per garantire che l’acqua potabile a Gaza sia pulita. L’amministrazione Biden ha infatti espresso preoccupazione per la diffusione di malattie nella Striscia causate dai civili che bevono acqua sporca.

    Gaza vista dall’alto, a 5 giorni dall’attacco di Hamas a Israele
  • Telefonata Papa-Biden: individuare percorsi pace

    Questo pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede.

  • Usa, personale non essenziale lasci l’ambasciata in Iraq

    Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ordinato la partenza “dei familiari idonei e del personale governativo americano non di emergenza dall’ambasciata americana a Baghdad e dal consolato generale americano a Erbil a causa delle crescenti minacce alla sicurezza contro il personale e gli interessi statunitensi”. È quanto si legge in un avviso di viaggio. Wahington avverte anche i propri cittadini nel mondo “del rischio di attacchi terroristici, manifestazioni o azioni violente contro cittadini e interessi statunitensi” e invita gli americani all’estero a “prestare maggiore cautela”.

    Washington, le comunità ebraiche chiedono il cessate il fuoco in Medio Oriente
  • Scambio di fuoco prolungato tra Hezbollah e Israele

    Sono proseguiti per tutta la giornata gli scambi di fuoco lungo il fronte tra gli Hezbollah libanesi e Israele, a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi. Hezbollah ha rivendicato numerosi attacchi contro postazioni militari israeliane lungo il fronte. Anche la Jihad islamica palestinese ha affermato di aver condotto attacchi dal sud del Libano. L’esercito israeliano ha risposto al fuoco in tutti i settori della Linea Blu da cui sono provenuti gli attacchi di Hezbollah e dei suoi alleati. Sul lato libanese del fronte si contano un numero imprecisato di combattenti di Hezbollah e della Jihad islamica uccisi nelle rappresaglie israeliane.

    Conflitto israelo-palestinese: quando la storia non insegna nulla
  • Gaza, 10 ospedali fuori uso e 23 ambulanze distrutte nei raid

    Nella Striscia di Gaza ci sono dieci ospedali che non sono più operativi a causa della carenza di carburante e degli attacchi israeliani. Lo afferma il ministero della Sanità dell’enclave palestinese governata da Hamas, sottolineando che 23 ambulanze sono state distrutte nei bombardamenti israeliani.

    Gaza vista dall’alto, a 5 giorni dall’attacco di Hamas a Israele
  • Ministero sanità Gaza: oltre 4.700 palestinesi morti

  • Idf: colpita per errore postazione Egitto al confine

    Un carro armato delle Forze di difesa israeliane (Idf) ’’ha sparato accidentalmente poco fa e ha colpito una postazione egiziana vicino al confine nella zona di Kerem Shalom’’, nel sud di Israele. Lo rende noto in un tweet il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce militare delle Idf. ’’L’incidente è oggetto di indagine e i dettagli sono allo studio. L’Idf si rammarica per l’accaduto’’, ha aggiunto.

  • Tajani: pronti a reagire se il prezzo del gas schizza

    Se i prezzi del gas dovessero schizzare alle stelle “siamo pronti a reagire. Con questa manovra abbiamo dimostrato di essere seri, credibili, affidabili, che siamo in grado di affrontare la situazione. Continueremo a vigliare per proteggerci da problemi che non sono causati da noi”: lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a In mezz’ora su Rai 3. Per quanto riguarda la manovra, Tajani spiega che “è questione di giorni” l’arrivo del testo in Parlamento. E ribadisce che “come forze di maggioranza non presenteremo emendamenti proprio per accelerare i tempi, non per soffocare il Parlamento, ma siamo in una situazione di emergenza e dobbiamo dare ai mercati un segnale molto forte. Dobbiamo proteggere la nostra economia e il governo è a lavoro per questo”.

  • Tajani domani al Consiglio Esteri Ue, focus su Israele

    Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani sarà domani a Lussemburgo per partecipare al Consiglio Affari Esteri dell’Unione europea. Il Consiglio, presieduto dall’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha come primo punto all’ordine del giorno la situazione in Israele e nella regione, cui era stata già dedicata la riunione straordinaria dello scorso 10 ottobre. A tale proposito, il vicepremier illustrerà quanto emerso dalle sue recenti missioni nell’area mediorientale e mediterranea e dai costanti contatti avuti con i principali attori regionali. I 27 ministri degli Esteri si confronteranno inoltre sull’aggressione russa all’Ucraina e sugli ultimi sviluppi riguardanti Armenia e Azerbaigian. Procederanno quindi a uno scambio di opinioni sulla situazione in Serbia e Kosovo e su quella nella regione del Sahel. È infine previsto che l’Alto rappresentante Borrell informi il Consiglio degli esiti del suo recente viaggio in Cina.

  • Houthi: attaccheremo navi Israele se continuano raid su Gaza

    ’’Se continuano gli attacchi su Gaza, le navi israeliani nel Mar Rosso verranno attaccate’’. E’ la minaccia dei miliziani sciiti Houthi in Yemen. Nei giorni scorsi il Pentagono aveva riferito una nave da guerra della Marina americana nel Mar Rosso aveva intercettato tre missili da crociera “e diversi droni” lanciati dai miliziani sciiti Houthi dello Yemen “potenzialmente verso obiettivi in Israele”.

  • Unrwa: a Gaza carburante solo per 3 giorni

    “Tra tre giorni, l’Unrwa (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) finirà il carburante, fondamentale per la nostra risposta umanitaria in tutta la Striscia di Gaza”. È quanto fa sapere in una nota il commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini. “Senza carburante non ci sarà acqua, né ospedali né panifici funzionanti”, scrive”. “senza carburante, gli aiuti non raggiungeranno chi ne ha disperato bisogno. Senza carburante non ci sarà assistenza umanitaria”. “Senza carburante”, avverte, “i bambini, le donne e la popolazione di Gaza saranno ulteriormente messi allo stremo”. “Chiedo a tutte le parti e a coloro che hanno influenza su di esse di consentire immediatamente l’ingresso di carburante nella Striscia di Gaza e di garantire che il carburante venga utilizzato in modo rigoroso per evitare il collasso della risposta umanitaria”, è l’appello di Lazzarini.

  • 20enne palestinese ucciso da forze Israele in Cisgiordania

    Un palestinese di 20 anni, Qatada Salama Ghneimat, è stato ucciso oggi dalle forze israeliane in Cisgiordania. Lo affermano le autorità palestinesi, come riporta l’agenzia Wafa. Il giovane è stato ucciso da alcuni colpi di arma da fuoco sparati dai militari israeliani vicino al campo profughi di al-Arroub, nella parte meridionale della Cisgiordania, tra Betlemme e Hebron.

    Israele, le voci dei familiari degli ostaggi
  • Israele: nessun interesse in conflitto con Libano

    “La posizione di Israele rimane invariata. Israele non è interessato ad una guerra su due fronti”. È quanto ha affermato un portavoce del governo di Israele, Eylon Levy, al Times of Israel. “Il nostro obiettivo primario resta la sconfitta e lo smantellamento di Hamas”, ha sottolineato.

  • Blinken: più acqua per Gaza, rischio malattie

    Gli Stati Uniti vorrebbero che fosse garantita una maggiore fornitura di acqua potabile alla popolazione della Striscia di Gaza, sottolineando il rischio della diffusione di malattia attraverso acqua malsana. Lo ha detto il Segretario di Stato Antony Blinken intervistato dalla Nbc. Israele, ha spiegato, ha riaperto una delle condutture dell’acqua verso Gaza la settimana scorsa, ma ’’ci sono un paio di altre condutture che vorremmo vedere ripristinate’’. Secondo il capo della diplomazia statunitense ’’gli impianti di desalinizzazione devono essere riaccesi per garantire che l’acqua potabile a Gaza sia pulita’’. L’Amministrazione Biden, ha aggiunto è ’’preoccupata per la diffusione di malattie nell’enclave causate dai civili che bevono acqua malsana’’.

    La vita ad Ashkelon, la città più colpita dai razzi di Hamas
  • Israele, 21 bambini orfani dopo attacco Hamas

    Ci sono 21 bambini di 13 famiglie che sono rimasti orfani in seguito all’attacco di Hamas contro Israele. Lo ha reso noto il ministero del Welfare israeliano spiegando che i genitori dei bambini sono stati uccisi, presi in ostaggio a Gaza o risultano dispersi. Venti bambini si trovano in Israele e i servizi sociali stanno assistendo loro e le loro famiglie, mentre una bambina di 4 anni è stata rapita e portata a Gaza.

  • Israele: 7.400 razzi lanciati da Gaza da inizio conflitto

    Sono 7.400 i razzi che sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele da quando è iniziato il conflitto lo scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto il governo israeliano. Il sistema Iron Dome ha intercettato oltre 1.100 di questi razzi, mentre 550 hanno fatto cilecca e sono caduti all’interno di Gaza, e più di 400 hanno colpito direttamente Israele, secondo i dati dell’ufficio stampa del governo.

  • Tajani: in contatto con Qatar e tutti altri interlocutori

    “Il Qatar sta lavorando e siamo in contatto continuo. Il governo italiano sta giocando un ruolo da protagonista perché siamo in contatto continuo con tutti gli interlocutori per spiegare qual è la nostra posizione”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a Inmezz’ora su Rai3. “Sono stato anche ad incontrare i vertici della Lega Araba”, ha aggiunto Tajani, “e a Israele ho portato i messaggi di pace che mi sono stati affidati dai Paesi musulmani”.

  • Tajani: italiani nei villaggi da evacuare a nord Israele

    “C’è una situazione di grande tensione nel nord di Israele. Ci sono alcuni villaggi israeliani che dovranno essere evacuati e in questi villaggi ci sono anche numerose famiglie italiane. Quindi stiamo seguendo con la nostra ambasciata di Tel Aviv anche tutti gli italiani nel nord di Israele, in gran parte hanno anche passaporto israeliano”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a In mezz’ora su Rai 3.

  • Israele: colpita cellula terrore che aveva sparato a soldati

    Colpi sono stati sparati contro soldati israeliani nell’area di Kissufim, a ridosso della Striscia. Lo ha fatto sapere l’esercito secondo cui un tank ha colpito la cellula terroristica che aveva sparato ai soldati.

  • Israele: oggi nessun ingresso di carburante nella Striscia

    “Contrariamente a quanto riferito da alcuni media, non è entrato oggi combustibile dall’Egitto a Gaza, attraverso il valico di Rafah”. Lo ha precisato il Coordinatore delle attività israeliane nei Territori, citato dalla televisione pubblica Kan. “I camion ripresi dalle telecamere - ha aggiunto - hanno spostato combustibile all’interno della Striscia, da un deposito dell’Onu nel versante di Gaza (di Rafah, ndr) verso ospedali della Striscia”. Il direttore della Mezzaluna Rossa palestinese, Mahmud a-Neirab, ha intanto affermato che a quanto gli risulta non sono entrati oggi dall’Egitto camion con aiuti umanitari.

    Israele, le voci dei familiari degli ostaggi
  • Austin: Usa non esiteranno ad agire se ci sarà escalation

    Gli Stati Uniti intraprenderanno “azioni appropriate” in risposta a qualsiasi escalation in Medio Oriente. Lo ha detto il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin. “Se qualche gruppo o Paese sta cercando di ampliare questo conflitto e trarre vantaggio il nostro consiglio è: non farlo”, ha dichiarato ad Abc News, poche ore dopo che il Pentagono ha annunciato che avrebbe aumentato la sua presenza militare nella regione. “Abbiamo il diritto di difenderci e non esiteremo a intraprendere azioni appropriate”, ha aggiunto Austin.

    Israele, le voci dei familiari degli ostaggi

  • Blinken: rischio escalation nella guerra in Medio Oriente

    Il segretario di stato americano Antony Blinken ha avvertito che Washington vede il rischio di un’escalation nella guerra in corso in Medio Oriente per via dell’Iran e dei suoi alleati nella regione. “Israele non può tornare allo status quo ma non ha intenzione di governare Gaza”, ha detto ancora Blinken in un’intervista con Nbc news.

    Conflitto israelo-palestinese: quando la storia non insegna nulla
  • Biden a Netanyahu: Israele deve operare secondo leggi guerra

  • Blinken: Usa sperano in rilascio altri ostaggi

    Gli Stati Uniti sperano che siano rilasciati altri ostaggi, dopo le due cittadine americane liberate da Hamas, Judith e la madre Natalie Raanan. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken, come riporta Nbc News.

    Israele, le voci dei familiari degli ostaggi
  • Biden: Israele ha diritto a difendersi ma protegga civili di Gaza

    ’’Israele ha il diritto di difendersi. Dobbiamo assicurarci che abbiano ciò di cui hanno bisogno per proteggere la loro gente, oggi e sempre’’. Lo ha scritto in un tweet il presidente degli Stati Uniti Joe Biden affermando che, ’’allo stesso tempo, il primo ministro Netanyahu e io abbiamo discusso di come Israele debba operare secondo le leggi di guerra. Ciò significa proteggere i civili in combattimento nel miglior modo possibile’’. Biden ha sottolineato che ’’non possiamo ignorare l’umanità dei palestinesi innocenti che vogliono solo vivere in pace. Ecco perché ho ottenuto un accordo per la prima spedizione di assistenza umanitaria per i civili palestinesi a Gaza. E non possiamo rinunciare a una soluzione a due Stati’’.

  • Shoah: ambasciatore in Polonia, memoria indispensabile oggi

    “Questo viaggio della memoria viene a cadere in un momento drammatico. L’orrore di quanto è accaduto in Israele con l’attacco sanguinoso di Hamas, riguarda certo in primo luogo Israele e il popolo ebraico, ma anche tutti voi e tutti noi”. Cosi l’ambasciatore Italiano in Polonia Luca Franchetti Pardo salutando nella sinagoga Tempel di Cracovia i partecipanti al Viaggio della memoria del Campidoglio. Ci siamo illusi che dopo la Shoah ’never again’, invece il massacro di famiglie intere, bambini compresi, con una brutalità che ben conoscete, testimonia che purtroppo ”again” il popolo ebraico viene posto sotto attacco A voi ragazzi il compito, direi il dovere etico, di coltivare e diffondere la memoria della Shoah, con lo sguardo rivolto al presente e al futuro. Il nostri comune impegno civile a combattere l’antisemitismo anche nelle sue forme più subdole e embrionali, riguarda tutta l’umanità e il suo futuro. Il sonno della ragione genera mostri - ha concluso il diplomatico - per questo bisogna tenere sveglia la ragione e la memoria, un compito per tutti noi”.

    La vita ad Ashkelon, la città più colpita dai razzi di Hamas
  • Console d’Israele a Milano annuncia querela per cori antisemiti

    “Domani mattina, come console onorario di Israele della Lombardia, provvederò a sporgere formale denuncia per il reato di apologia di delitti con finalità di terrorismo alla Procura di Milano, in relazione ai cori pronunciati durante la manifestazione Pro Palestina di sabato 21 ottobre a Milano”. Lo fa sapere, in una nota, Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia. “Durante tale manifestazione infatti alcuni cori in arabo inneggiavano a “Apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei”, continua nella nota. Carrai fa anche un appello al sindaco di Milano Beppe Sala “affinché siano impedite tali manifestazioni che inneggiano alla pulizia etnica degli ebrei. Una cosa sono i fatti le opinioni altra inneggiare alla pulizia etnica che richiama senza tanti giri di parole al nazismo”.

    Washington, le comunità ebraiche chiedono il cessate il fuoco in Medio Oriente
  • Onu, 29 membri staff Unrwa uccisi a Gaza, uno shock

    ’’Siamo sotto shock e in lutto. E’ ora confermato che 29 nostri colleghi a Gaza sono stati uccisi dal 7 ottobre. La metà di questi colleghi erano insegnanti dell’Unrwa’’. Lo scrive in un tweet l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati palestinesi. ’’Come Agenzia siamo devastati. Siamo in lutto gli uni con gli altri e con le famiglie’’, si conclude il tweet.

    Conflitto israelo-palestinese: quando la storia non insegna nulla
  • Algeria, prime pagine unificate in solidarietà con Palestina

    I principali quotidiani algerini hanno pubblicato oggi una prima pagina unificata, criticando quella che hanno definito una presunta «parzialità dei media occidentali a favore della versione israeliana» sulla guerra a Gaza. Più di 30 giornali pubblici e privati, in arabo e francese, hanno pubblicato lo stesso titolo: “Gaza...i media assassinano la verità”. Un comunicato degli editori algerini che i quotidiani hanno pubblicato nei loro articoli afferma: «Condanniamo il declino professionale e morale di molti media occidentali nella loro copertura distorta della guerra a Gaza e il loro attaccamento allo stereotipo distorto della verità». Gli editori algerini hanno sottolineato che «alcuni dei media occidentali si sono posizionati come una parte non neutrale, ma hanno invece scelto di schierarsi con l’entità sionista e sono diventati una parte di questa guerra e un attore principale in essa». Questa iniziativa è coincisa con la celebrazione da parte della stampa algerina della propria festa nazionale, che cade il 22 ottobre di ogni anno.

    Conflitto israelo-palestinese: quando la storia non insegna nulla
  • Trovato sul cadavere di uno dei terroristi il manuale di Hamas

    Un manuale di Hamas trovato addosso ad uno dei terroristi autori del brutale attacco contro Israele ed ottenuto dal Washington Post rivela i piani per altri atti di violenza nonché informazioni sui punti deboli dell’esercito israeliano. Il manuale, che risale all’anno scorso, elenca istruzioni su come utilizzare determinate armi e spiega come uccidere con un coltello. Il documento sembra essere stato preparato per diverse unità delle brigate d’élite Izzedine al-Qassam di Hamas, tra cui specialisti anti-tank, ingegneri, cecchini ed esperti di tunnel, nonché per quelle che il manuale descrive come «truppe d’assalto».

  • Esercito: a Gaza il diesel c’è, ma lo tiene Hamas

    Di fronte agli appelli urgenti per la introduzione a Gaza di scorte di combustibile a fini umanitari, il portavoce militare israeliano ha sostenuto oggi che Hamas ha provveduto per tempo a mettere da parte un’ingente quantita’ di diesel nella zona di Rafah (all’estremita’ sud della Striscia, ndr). Essa - ha notato sul profilo X il portavoce dell’esercito in arabo, Avichay Adraee - «potrebbe servire agli ospedali, alla igiene e agli impianti di depurazione d’acqua». Adraee è tornato quindi ad accusare Hamas di subordinare ai propri interessi quelli della popolazione di Gaza.

    Israele, le voci dei familiari degli ostaggi
  • Secondo convoglio di 17 camion con aiuti entra da Rafah

    Un secondo convoglio con 17 camion con aiuti umanitari è entrato sul lato egiziano del valico di Rafah, scrive Haaretz.

  • Esercito Israele: ucciso vice capo artiglieria Hamas a Gaza

    L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso Muhamad Qatmash, il vice capo dell’artiglieria di Hamas a Gaza, «responsabile per le operazioni nella Brigata Centrale». Secondo il portavoce militare, «ha avuto un ruolo significativo nella programmazione e nella esecuzione del fuoco verso Israele». L’esercito ha poi aggiunto che sta continuando a colpire obiettivi di Hamas da questa mattina.

  • Israele: se Hezbollah apre secondo fronte, colpiremo Iran

    «Il piano dell’Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l’Iran». Lo ha detto il ministro dell’economia di Israele Nir Barkat in una intervista al quotidiano inglese Daily Mail. Barkat - che si riferiva agli Hezbollah libanesi, alleati di Teheran - ha anche minacciato che se questi apriranno un fonte al nord, «Israele li cancellerà dalla faccia della terra».

  • Iran a Israele-Usa, la crisi può diventare incontrollabile

    L’Iran ha messo in guardia Israele e gli Usa sul rischio che la situazione mediorientale possa diventare «incontrollabile». Lo afferma il governo di Teheran.

  • Onu, a rischio 120 neonati in incubatrici ospedali a Gaza

    La vita di almeno 120 neonati nelle incubatrici degli ospedali di Gaza devastata dalla guerra è a rischio a causa dell’esaurimento del carburante nell’enclave assediata. E’ l’avvertimento lanciato oggi dall’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Secondo il ministero della Sanità del territorio palestinese, più di 1.750 minori sono già stati uccisi negli attacchi israeliani lanciati contro la Striscia di Gaza in rappresaglia ai raid di Hamas del 7 ottobre.

  • Sirene di allarme nel centro, anche nell’area di Gerusalemme

    Le sirene di allarme anti razzi da Gaza stanno risuonando nell’area di Beit Shemesh non molto distante da Gerusalemme, ma anche nel sud e nel centro di Israele. Lo ho fatto sapere il portavoce militare di Israele.

  • Papa: addolorato e preoccupato per conflitto in Medio Oriente

    «Ancora una volta il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato. Prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono. Agli ostaggi, ai feriti. Alle vittime e ai loro familiari». Così Papa Francesco affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per l’Angelus.

  • Identificati 1.075 corpi di israeliani uccisi da Hamas

    La polizia israeliana ha annunciato di aver identificato fino ad ora i corpi di 1075 israeliani nell’attacco di Hamas ai kibbutz del sud. Di questi, 769 sono civili e 307 soldati. Secondo la stessa fonte ci sono i corpi di altri 200 israeliani civili le cui identità non sono ancora state confermate.

  • Chiese Gerusalemme, condanniamo attacchi e restiamo a Gaza

    I Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme esprimono la loro «forte condanna» per «gli attacchi aerei israeliani» alla chiesa di San Porfirio a Gaza e sottolineano che non lasceranno la Striscia. «Nonostante la devastazione causata alle nostre e ad altre istituzioni sociali, religiose e umanitarie, restiamo comunque pienamente impegnati ad adempiere al nostro sacro e morale dovere di offrire assistenza, sostegno e rifugio a quei civili che vengono da noi in un bisogno così disperato. Anche di fronte alle incessanti richieste militari di evacuare le nostre istituzioni di beneficenza e i nostri luoghi di culto, non abbandoneremo questa missione cristiana, perché non c’è letteralmente nessun altro posto sicuro al quale questi innocenti possano rivolgersi».

  • La Turchia invia aiuti medici a Gaza

    Un aereo turco, carico di medicinali e forniture mediche destinate alla Striscia di Gaza, è partito da Ankara alla volta della capitale egiziana Il Cairo. Lo rende noto l’agenzia Anadolu, precisando che a bordo dell’aereo c’è anche un gruppo di 20 operatori sanitari esperti. Il team, che comprende medici, condurrà studi di fattibilità per gli ospedali da campo da istituire presso l’aeroporto egiziano di El-Arish nel nord della penisola del Sinai e al valico di frontiera di Rafah.

  • Israele raccoglie testimonianze sui crimini di guerra di Hamas

    Israele ha cominciato a raccogliere le testimonianza di Zaka, un gruppo di Pronto soccorso religioso, che ha preso parte all’evacuazione dei cadaveri degli israeliani uccisi nei kibbutz dall’attacco dello scorso 7 ottobre per usarle come prove davanti alla Corte Penale nei Tribunali dell’Aja per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio da parte di Hamas. Secondo i media, la Corte penale dell’Aja si appresta ad esaminare questo dossier nell’ambito delle indagini per crimini di guerra a Gaza e in Cisgiordania.

  • Sotto moschea di Jenin «cellula terroristica Hamas-Jihad»

    Israele ha eliminato oggi una «cellula terroristica di Hamas e della Jihad islamica» che stava preparando un attentato da tenersi nell’immediato in territorio israeliano, e che operava «da un ambiente sotterraneo ricavato sotto alla moschea al-Ansar di Jenin». Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. «Questa - ha aggiunto - è appunto una caratteristica di Hamas, che si nasconde in zone civili, presso moschee, scuole ed ospedali, che si fa scudo della popolazione civile e che non esita nemmeno a profanare luoghi di culto islamici».

    I resti della moschea bombardata dagli israeliani nel campo profughi di Jenin (foto Reuters)

  • Gb, effettuati arresti in base a legge su anti-terrorismo

    Nelle ultime due settimane nel Regno Unito sono stati effettuati arresti in base alla legislazione antiterrorismo. Lo ha detto a Sky News il ministro dell’Immigrazione britannico, Robert Jenrick. «Inneggiare alla jihad per le strade di Londra è assolutamente riprovevole e non vorrei mai vedere scene del genere. Si incita alla violenza terroristica e questo deve essere contrastato con tutta la forza della legge», ha spiegato Jenrick. «Vogliamo fare tutto il possibile per proteggere gli ebrei britannici. È anche una questione di valori. Dovrebbe esserci un consenso in questo paese sul fatto che inneggiare a cose come la jihad è completamente riprovevole e sbagliato», ha aggiunto il ministro britannico.

  • Su aiuti Gaza triangolo strategico Biden-Sisi-Netanyahu

    Sulle modalità dell’ingresso di aiuti umanitari per la striscia di Gaza si è creato «un triangolo strategico» fra i presidenti americano ed egiziano, Joe Biden e Abdel Fatah al Sisi, ed il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari rispondendo alla domanda di un giornalista che chiedeva se i camion di aiuti passati ieri dal valico di Rafah fossero stati ispezionati. Hagari ha replicato che sono stati «’ispezionati da egiziani ed americani» e poi sono stati seguiti all’interno della Striscia «per accertarsi che raggiungessero l’Unrwa», l’agenzia dell’Onu per i rifugiati.

  • Esercito Israele, «sono 212 gli ostaggi ancora a Gaza»

    È salito a 212 il numero degli ostaggi israeliani accertati, civili e militari, che Hamas ha portato a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare israeliano Daniel Hagari aggiungendo che su questo Hamas «sta conducendo terrorismo psicologico» nei confronti delle famiglie.

  • Il valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto al momento è chiuso

    Il valico di Rafah tra l’Egitto e Gaza rimane al momento chiuso dopo la temporanea apertura di ieri che ha permesso il transito di una ventina di camion con aiuti umanitari destinati alle persone della Striscia. Lo hanno fatto sapere fonti locali. Nel versante egiziano si vedono camion di aiuti fermi.

  • Forze Israele, dal 7 ottobre arrestati 727 palestinesi

    Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato che le proprie truppe hanno arrestato 727 palestinesi ricercati in Cisgiordania, tra cui più di 480 affiliati ad Hamas, da quando è iniziata la guerra nella Striscia di Gaza il 7 ottobre. Nella notte sono stati arrestati 27 membri di Hamas, hanno riferito i militari israeliani, come riporta Times of Israel. Secondo l’esercito, nelle ultime due settimane in Cisgiordania si sono verificati diversi scontri tra le forze dell’Idf e i palestinesi e diversi tentativi di attacchi terroristici. Secondo il ministero della Sanità dell’Autorità Palestinese, almeno 90 palestinesi della Cisgiordania sono stati uccisi dalle forze e dai coloni israeliani dal 7 ottobre.

  • Damasco: 2 morti per le bombe israeliane su aeroporto capitale

    È salito a due il numero dei morti «a causa dei bombardamenti israeliani che hanno colpito l’aeroporto siriano di Damasco all’alba». Lo ha dichiarato in un comunicato la Direzione generale della meteorologia della Siria, citata dal sito della Reuters. I due lavoratori uccisi appartenevano al servizio di meteorologia e si trovavano all’aeroporto, ha dichiarato l’agenzia.

  • Razzi contro base aerea Usa nell’ovest dell’Iraq

    Razzi Katyusha sono stati lanciati contro la base aerea militare irachena di Ain al-Asad in cui sono stazionati militari americani e di altri Paesi, denunciano fonti militari citate dal Jerusalem Post. La base si trova nell’ovest del Paese. Ieri i sistemi di difesa aerea della base avevano intercettato a abbattuto due droni che sorvolavano il sito.

  • Dopo attacco a moschea a Jenin altri morti in Cisgiordania

    In seguito all’attacco notturno alla moschea al-Ansar di Jenin - dove Israele ha colpito un cellula armata che, secondo la radio militare, stava preparando un attentato - è salito il bilancio dei palestinesi uccisi in Cisgiordania in scontri con l’esercito. Secondo un bilancio della Wafa, l’agenzia di stampa ufficiale palestinese, nella moschea sono rimaste uccise due persone. Una terza è stata colpita dall’esercito durante disordini verificatisi nella vicina località di Kabatya. Due altri palestinesi sono stati colpiti a morte nel corso di incidenti avvenuti a Tubas e a Nablus, secondo fonti mediche citate sempre dall’agenzia

    Cisgiordania, funerali dei 2 palestinesi uccisi da israeliani


  • Crescono le richieste di arruolamento degli ebrei ortodossi

    Stanno crescendo le richieste degli ebrei ortodossi (haredim) di arruolarsi nell’esercito. Lo ha confermato l’esercito israeliano secondo cui negli ultimi giorni le domande sono aumentate arrivando a 2 mila. In Israele la norma prevede che gli haredim siano esentati dal servizio di leva. Il portavoce militare ha annunciato che nelle prossime ore comincerà il vaglio delle domande inoltrate.

  • Usa attivano sistemi di difesa in tutto il Medio Oriente

    Gli Stati Uniti hanno annunciato un rafforzamento della loro presenza militare in Medio Oriente a causa della «recente escalation da parte dell’Iran e delle sue forze affiliate» nella regione. Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha annunciato che saranno schierati in tutta la regione «un sistema di difesa antimissile ad alta quota (THAAD) e diverse batterie di missili terra-aria Patriot» e altri mezzi militari sono stati collocati in uno stato di “pre-schieramento”.

  • Missili contro centro distribuzione civile, sei dipendenti uccisi

    Sei dipendenti di un servizio delle poste sono stati uccisi e altri 16 feriti in un attacco con missili contro il centro di distribuzione privato “Nova Pos” a Kharkiv, nell’est del Paese, ha denunciato il Presidente Volodymir Zelensky. All’interno del centro si trovavano 22 persone, fra i 19 e i 42 anni di età, al momento dell’attacco avvenuto ieri sera poco prima delle 22.30 (ora locale), con razzi S-300.

  • Esercito, evacuate altre 14 comunità al confine col Libano

    L’esercito israeliano e il ministero della Difesa hanno annunciato la decisione di evacuare altre 14 comunità israeliane a ridosso del confine con il Libano dove la tensione per i razzi degli Hezbollah e delle altre fazioni palestinesi è oramai altissima. Già la settimana scorsa è stata avviata l’evacuazione di 28 altre comunità e della di Kiryat Shmona.

    I sostenitori di Hamas manifestano in Libano al confine con Israele
  • Hamas, oltre 50 morti per raid notturni di Israele a Gaza

    È di «oltre cinquanta morti» il bilancio dei raid notturni di Israele nella Striscia di Gaza. Lo rende noto Hamas. L’esercito israeliano ha annunciato da ieri l’intensificarsi degli attacchi sulla Striscia.

  • Esercito, neutralizzata cellula del terrore a confine col Libano

    L’esercito israeliano «ha neutralizzato una cellula terroristica che stava tentando di lanciare un missile anti tank verso la comunità di Avivim a ridosso del confine con il Libano». Lo ha detto il portavoce militare.

  • L’Onu spera che un secondo convoglio di aiuti entri oggi a Gaza

    Il capo dell’agenzia umanitaria dell’Onu Martin Griffiths spera che un secondo convoglio umanitario possa entrare oggi nella Striscia di Gaza. Lo scrive la Bbc, ricordando che ieri a venti tir umanitari è stato permesso di entrare a Gaza attraverso il valico di Rafah. Un transito che è stato descritto dagli attivisti come una “goccia nell’oceano” di ciò che era necessario.

  • Raid Israele contro moschea in campo profughi a Jenin, un morto e tre feriti

    Raid israeliano contro la moschea di al- Ansar, in un campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Un palestinese è stato ucciso e altri tre sono stati feriti, come ha denunciato il direttore della Mezzaluna rossa di Jenin, Mahmoud al-Saadi, che in un primo momento aveva denunciato due morti. Secondo le fonti militari israeliane sotto la moschea c’era un bunker «usato dai terroristi come centro di comando per pianificare attacchi e base per la loro attuazione». I raid di questa mattina sono un’«operazione contro terroristi» di Hamas e della Jihad islamica, precisa Tsahal. Dall’inizio della guerra con Hamas a Gaza lo scorso sette ottobre, sono 89 i palestinesi uccisi nella West Bank. Il ministero della Salute dell’Anp denuncia l’uccisione di altri due palestinesi, a Nablus e Tubas, sempre da parte di militari israeliani in Cisgiordania.

  • Onu, il 42% della case di Gaza distrutte o danneggiate

    Almeno il 42% (164.756) di tutte le unità abitative nella Striscia sono state distrutte o danneggiate dall’inizio delle ostilità. Lo ha fatto sapere il ministero dell’Edilizia Abitativa di Gaza, citato dall’Ufficio dell’Onu per gli affari umanitari secondo cui si stima che gli sfollati nell’enclave palestinese siano 1.400.000 con 566.000 di questi rifugiati in 148 strutture di emergenza designate dall’Unrwa, l’agenzia dei profughi.

  • Summit del Cairo, non c’è la dichiarazione finale

    Al summit del Cairo è saltata la dichiarazione finale. Il motivo sono le divergenze fra le diplomazie del gruppo dei Paesi arabi con quello occidentale. «I rappresentanti occidentali - dicono le fonti - volevano che la dichiarazione includesse solo una condanna di Hamas, mentre si rifiutavano di condannare Israele per l’uccisione di migliaia di civili a Gaza». Sabato 21 ottobre il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato aperto per il transito degli aiuti umanitari e poi richiuso.

    Medio Oriente, Meloni: soluzione strutturale è "due popoli, due Stati"

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