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Open Arms, no della giunta al processo: i renziani «salvano» Salvini

Con 13 sì a favore della relazione del presidente della giunta Maurizio Gasparri, 7 no e 3 senatori di Italia Viva che non hanno partecipato al voto la Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per l'ex ministro Matteo Salvini sul caso Open Arms. Hanno votato no Lega, Fi, Fdi, Autonomie , la M5S Riccardi (in dissenso dal suo gruppo) e l'ex grillino Giarrusso

di Andrea Gagliardi

3' di lettura

Con 13 sì a favore della relazione del presidente della giunta Maurizio Gasparri, 7 no e 3 senatori che non hanno partecipato al voto la Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per l'ex ministro Matteo Salvini sul caso Open Arms. Iv ha deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms. «Ci rimettiamo all'aula. Non c'è stata a nostro parere un'istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti. La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l'esclusiva riferibilità all'ex Ministro dell'Interno dei fatti contestati» ha annunciato il capogruppo IV in Giunta per le autorizzazioni del Senato Francesco Bonifazi. Un’astensione, quella dei tre senatori di Iv in giunta, alla fine non determinante ai fini del risultato. Ma che pure rappresenta un «segnale politico»

I rapporti di forza in giunta
Il capo leghista dalla sua parte aveva sulla carta undici voti sicuri su 23 (5 della Lega, 4 di Forza Italia, 1 di Fratelli d'Italia, 1 delle Autonomie) più quasi sicuramente il voto dell'ex M5s Mario Giarrusso, considerato fino a questa mattina l'ago della bilancia, ma poi non più determinante. Mentre , dopo l’annuncio dell’astensione di Iv, i voti a favore del processo sono calati in teoria a otto (Anna Rossomando del Pd, Pietro Grasso di Leu, Gregorio de Falco del Misto e i cinque senatori M5s). Ma alla fine Alessandra Riccardi (M5s) ha votato no in dissenso dal gruppo. E i voti contrari sono diventati 13. La parola finale spetterà comunque all'Aula di Palazzo Madama, che entro fine giugno dovrà pronunciare il verdetto definitivo.

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Salvini: voto stabilisce che governo era d'accordo
«I senatori hanno votato liberamente stabilendo che tutto il governo era d'accordo, anche quel pezzo di governo M5s, da Conte a Di Maio, che dice 'no, non sapevamo nulla, non eravamo d'accordo'. La giunta ha stabilito che ho fatto il mio dovere da ministro. Io non ho cambiato idea rispetto all'anno scorso, altri sì» ha commentato dopo il voto il leader della Lega Matteo Salvini in diretta facebook.

Rosato: non abbiamo salvato Salvini, Iv garantista
I renziani, dal canto loro rivendicano la decisione presa: «No, non abbiamo salvato Salvini» se Iv si è astenuta è perchè «abbiamo scelto la strada della coerenza» e «siamo garantisti anche con i nostri avversari». Così in un post il vicepresidente della Camera di Italia Viva, Ettore Rosato, che ha aggiunto: «L'istruttoria della Giunta è stata incompleta: abbiamo chiesto più volte di avere alcune informazioni (ad esempio, se la decisione sulla Open Arms era stata assunta solo da Salvini o vi era stato un avvallo del Governo nella sua collegialità) che ad oggi non ci sono state fornite e che aspettiamo di ricevere entro la data del voto in Aula».

Le accuse del tribunale dei ministri
Il tribunale dei ministri di Palermo accusa il leader della Lega di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei migranti della nave Open Arms, bloccati a largo per alcuni giorni, prima dello sbarco a Lampedusa, nell'agosto 2019. Il presidente della giunta, l'azzurro Maurizio Gasparri, ha proposto che la richiesta di autorizzazione a procedere venga respinta

I precedenti Diciotti e Gregoretti
Il pronunciamento della Giunta delle immunità del Senato sulla vicenda Open Arms, è il terzo a carico di Salvini. Nel primo, per il caso Diciotti, la richiesta di processo venne respinta: la Lega era ancora al governo con il M5s. La successiva richiesta, per il caso Gregoretti, venne accolta. In quell'occasione lo stesso leader della Lega, non più ministro, chiese di essere processato. Qualche tempo dopo, ricevendo l'avviso di garanzia per Open Arms, Salvini ha commentato amaro: «Ormai le provano tutte per fermarmi. Sono tutti processi politici». Sulla vicenda giudiziaria Gregoretti si registra intanto il terzo rinvio, questa volta causa Covid, dell'udienza preliminare che il presidente dei Gip di Catania, Nunzio Sarpietro, ha ricalendarizzato il 3 ottobre prossimo.

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