Open day per i giovani e team mobili per gli anziani: campagna vaccinale sempre più su misura
Dal caso del Lazio che ora guarda ai maturandi ai presidi vaccinali mobili a domicilio nei luoghi impervi del Paese, l’obiettivo è non rallentare l’operazione di immunizzazione della popolazione
di Andrea Carli
I punti chiave
- Si moltiplicano gli «open day»
- Task force per raggiungere le persone anziane nei piccoli comuni dell’entroterra
- 35mila vaccini grazie ai presidi mobili della Difesa
- Il contributo dei medici di famiglia
- Le missioni delle Forze Armate nelle contrade lontane dai centri urbani
- Figliuolo, avanti con over 60 e fragili, stop polemiche
3' di lettura
Nella corsa a raggiungere il target dell’80% della popolazione immunizzata entro settembre, la campagna vaccinale che si sviluppa sotto la regia del commissario per l’emergenza coronavirus Figliuolo punta sempre più su soluzioni “su misura”. La prima, gli “open day”: partiti con l’idea di somministrare le dosi di AstraZeneca agli over 40, potrebbero raggiungere ben presto i più giovani. La seconda: team mobili per raggiungere le persone anziane che vivono nei piccoli comuni nell’entroterra.
Si moltiplicano gli «open day»
In queste ore si moltiplicano in tutto il Paese gli open day per accelerare le somministrazioni alle fasce di età sempre più giovani. Il caso del Lazio è emblematico. Le somministrazioni nello scorso week end sono state complessivamente 158.276, di cui 22mila proprio nell'open day dedicato ai 40enni. «È il 26% in più rispetto al target indicato dalla struttura commissariale», ha sottolineato l'assessore regionale alla Sanità , Alessio D'Amato che sta progettando nuovi open day aperti ai giovani, dai quarantenni ai 30enni, e anche ai maturandi. In questo secondo caso, i giorni da segnare in agenda sono i primi tre di giugno. Nel complesso, gli Open day organizzati da varie regioni, soprattutto al Sud, e destinati ai più giovani hanno un triplice effetto: intaccare le scorte di AstraZeneca rimaste nei frigoriferi, immunizzare gli studenti in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico ed evitare che le somministrazioni si concentrino in agosto. Da questo punto di vista, accanto o in parallelo agli Open day potrebbe risultare risolutiva la capacità di mettere a disposizione centri vaccinali nei principali centri di villeggiatura.
Task force per raggiungere le persone anziane nei piccoli comuni dell’entroterra
Un’altra operazione “su misura” è rappresentata dal lavoro delle task force inviate da Figliuolo per immunizzare le persone vulnerabili difficilmente raggiungibili. Si tratta di migliaia tra settantenni e ottantenni, ancora da vaccinare nei piccoli Comuni dell'entroterra: una parte rappresentativa di quegli oltre due milioni di over 70 che non hanno ancora ricevuto la prima dose secondo l'ultimo report, con circa 500mila ultra ottantenni e quasi un milione e mezzo di cittadini tra i 70 e i 79 anni non ancora vaccinati.
35mila vaccini grazie ai presidi mobili della Difesa
Finora sono 35mila le vaccinazioni effettuate già da 28 team della Difesa, i cosiddetti “presidi vaccinali mobili a domicilio” che - aiutati dalla Protezione Civile - raggiungono luoghi impervi in tutto il Paese, con una media che ha raggiunto le 2.300 somministrazioni ogni 24 ore.
Il contributo dei medici di famiglia
Parallelamente è cominciato anche il lavoro dei medici di famiglia che assieme alle Unità speciali di continuità assistenziale (Uscar), raggiungono i pazienti ultrasessantenni impossibilitati a spostarsi verso gli hub. Con gli elenchi delle Asl alla mano, chiameranno a uno a uno gli assistiti non ancora immunizzati per offrire loro la possibilità dell'inoculazione di dosi a domicilio.
Le missioni delle Forze Armate nelle contrade lontane dai centri urbani
Ad essere impegnate da settimane sono invece le squadre delle Forze Armate attive nelle “missioni vaccinali” - finora 190 - coordinate dal Comando di vertice Interforze della Difesa nell'operazione disposta dallo Stato Maggiore della Difesa, e composte da un medico militare, due infermieri e un autista: partono dall'hub di Pratica di Mare e percorrono spesso strade di montagna con scarsi collegamenti. L'obiettivo è di raggiungere le case di assistiti che non possono lasciare le proprie abitazioni, spesso in contrade lontane dai centri urbani. Un centinaio di uomini dell'esercito, compresi quelli dell'aeronautica militare, hanno raggiunto in camion o in elicottero i vari punti. Tra le regioni dove finora sono state effettuate più vaccinazioni la Basilicata (8.231), il Friuli (6.453), l’Umbria (2.982), la Lombardia (2.444), il Molise (2.421) e l'Emilia Romagna (1.832). E solo nelle isole Eolie sono state immunizzate 2.824 persone. In generale è di 7.740 iniezioni il bilancio dell'attività dei team nelle piccole isole e presto nuove squadre raggiungeranno La Maddalena, alcuni Comuni della Costiera Amalfitana, le isole di Pantelleria, di Carloforte e del Giglio.
Figliuolo, avanti con over 60 e fragili, stop polemiche
Intanto Figliuolo da Firenze ha richiamato le regioni a concentrare gli sforzi su over 60 e fragili. «Chiedo a tutti presidenti di Regione di andare avanti con i richiami - ha detto -, è facile farsi prendere dalla propaganda, ma se non mettiamo in sicurezza gli over 60 che hanno il 95% possibilità di finire in ospedale, o peggio ancora in terapia intensiva, o peggio ancora di morire, non ne usciamo». Il commissario ha annunciato che tra il 20 e il 24 maggio alle Regioni e Province autonome saranno consegnati circa tre milioni i vaccini. Le dosi riguarderanno tutte le linee vaccinali: Pfizer, Vaxzevria, Moderna e Jannsen. Dopo giovani e anziani, gli over 60 potrebbero rappresentare un nuovo target, da gestire con una strategia rigorosamente ad hoc.
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