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OpenAI, i dipendenti pronti a lasciare. Ecco la lettera al board

In 700 (su un totale di 770) sfiduciano il consiglio di amministrazione e chiedono il ritorno di Altman. In caso contrario se ne andranno tutti in Microsoft

di Biagio Simonetta

Microsoft si prende Sam Altman mentre in OpenAI scoppia il caos

I punti chiave

3' di lettura

Il weekend più selvaggio della storia dell’Intelligenza Artificiale ha la coda lunga. La storia che ha travolto OpenAI è tutt’altro che finita, e sta compromettendo la stabilità dell’ex no-profit in modo importante. Tanto che le ipotesi di un’azienda - fino a pochi giorni fa fiore all’occhiello dell’AI in Occidente - alle soglie della distruzione, sono tutt’altro che campate in aria. OpenAI senza Sam Altman sembra non avere grandi chance di futuro. E ne sono convinti soprattutto quelli che vi lavorano dentro.

Più di 700 dei 770 dipendenti di OpenAI (quindi la quasi totalità del personale) hanno firmato una lettera in cui dichiarano che si dimetteranno se il consiglio di amministrazione non si dimette e non riassume Sam Altman, che intanto è stato assunto da Microsoft - il maggiore azionista di OpenAI - per dirigere un nuovo team di intelligenza artificiale.

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La lettera

Ecco la lettera sottoscritta dai dipendenti, alla quale - per ora - il board non ha risposto:

«Al Consiglio di Amministrazione di OpenAI,

OpenAI è l’azienda leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale. Noi, i dipendenti di OpenAI, abbiamo sviluppato i migliori modelli e spinto il campo verso nuove frontiere. Il nostro lavoro sulla sicurezza e sulla governance dell’IA dà forma alle norme globali. I prodotti che abbiamo costruito sono utilizzati da milioni di persone in tutto il mondo. Finora, l’azienda per cui lavoriamo e che ci sta a cuore non è mai stata in una posizione più forte.

Il processo attraverso il quale avete licenziato Sam Altman e rimosso Greg Brockman dal consiglio di amministrazione ha messo a rischio tutto questo lavoro e minato la nostra missione e la nostra azienda. La vostra condotta ha reso evidente che non avete le competenze necessarie per supervisionare OpenAI.

Quando tutti noi abbiamo inaspettatamente appreso la vostra decisione, il gruppo dirigente di OpenAI ha agito rapidamente per stabilizzare l’azienda. Hanno ascoltato attentamente le vostre preoccupazioni e hanno cercato di collaborare con voi su tutti i fronti. Nonostante le numerose richieste di fatti specifici per le vostre affermazioni, non avete mai fornito alcuna prova scritta.

Il team di leadership ha suggerito che la strada più stabile per il futuro - quella che avrebbe servito meglio la nostra missione, l’azienda, gli stakeholder, i dipendenti e il pubblico - sarebbe stata quella delle vostre dimissioni e dell’insediamento di un consiglio di amministrazione qualificato che potesse guidare l’azienda in modo stabile.

La dirigenza ha lavorato con voi 24 ore su 24 per trovare un risultato reciprocamente accettabile. Tuttavia, dopo due giorni dalla vostra decisione iniziale, avete nuovamente sostituito l’amministratore delegato ad interim Mira Murati contro gli interessi dell’azienda.

Le vostre azioni hanno reso evidente la vostra incapacità di supervisionare OpenAI. Non possiamo lavorare per o con persone che non hanno competenza, capacità di giudizio e attenzione per la nostra missione e i nostri dipendenti. I sottoscritti possono scegliere di dimettersi da OpenAI e di unirsi alla nuova filiale Microsoft gestita da Sam Altman e Greg Brockman. Microsoft ci ha assicurato che ci sono posizioni per tutti i dipendenti di OpenAI in questa nuova filiale, se decidiamo di unirci. Faremo questo passo al più presto, a meno che tutti gli attuali membri del consiglio di amministrazione non si dimettano e il consiglio di amministrazione non nomini due nuovi direttori indipendenti, come Bret Taylor e Will Hurd, e non reintegri Sam Altman e Greg Brockman».

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