domani convocati i sindacati

Operaio licenziato dopo operazione al fegato, Chiamparino: «L’azienda rivedrà la sua decisione»

(Ansa)

2' di lettura

Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, è intervenuto oggi nel pomeriggio sulla vicenda dell’operaio della Oerlikon Graziano di Rivoli, licenziato dalla sua azienda dopo il suo rientro in seguito a un trapianto di fegato:  «I rappresentati locali della multinazionale svizzera mi hanno assicurato di voler ritirare la loro decisione che, prima di ogni altra cosa, presentava tratti di disumanità inammissibili». Chiamparino ha rivolto i suoi auguri all’operaio.

Infatti, la Oerlikon Graziano ha convocato per domani venerdì i rappresentanti sindacali interni e le organizzazioni sindacali per esaminare la vicenda di Antonio Forchione, il lavoratore licenziato in quanto dichiarato inidoneo a seguito di un trapianto di fegato. Lo rende noto la Fiom. «Ci auguriamo che l'azienda comunichi formalmente la decisione di ritirare il licenziamento», commentano Gianni Mannori e Edi Lazzi della Fiom di Torino. «Sappiamo [che l’azienda, ndr] sta pensando di ritornare sui propri passi anche grazie all'intervento e allo sciopero di solidarietà effettuato dalle organizzazioni sindacali e dai colleghi di lavoro. Se così fosse è una brutta vicenda che finisce comunque bene, grazie soprattutto alla determinazione delle iniziative fatte a tutela dei diritti dei lavoratori. Purtroppo casi come questo sono tutt'altro che isolati tanto più dopo le modifiche peggiorative dell'articolo 18».

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Sempre oggi, intanto, la Oerlikon Graziano ha confermato il licenziamento «per motivi disciplinari» di un altro operaio, storico delegato della Fiom, questa volta dello stabilimento di Sommariva Perno (Cuneo). «Da almeno un anno chiediamo alla Oerlikon che ci presenti il piano industriale ma l'azienda ha adottato una linea dura sui diritti, nella quale si inseriscono licenziamenti pretestuosi», spiega Domenico Calabrese della segreteria della Fiom di Cuneo. La Fiom ha impugnato il licenziamento. Lunedì ci saranno due ore di sciopero nello stabilimento.

L’intervento di Poletti: «Inaccettabile»
In precedenza, sulla vicenda era intervenuto anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti:  «È una cosa inconcepibile, inaccettabile, sbagliata». «Se una persona ha una situazione come questa - ha detto Poletti - l'azienda si deve prendere la responsabilità di garantirgli un'opportunità. Se le notizie dei giornali corrispondono alla verità, è un errore molto grave che l'azienda deve immediatamente recuperare».

Anche Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, era intervenuto nella giornata di ieri, chiedendo esplicitamente che l’azienda elvatica rivedesse la decisione: «Il licenziamento del lavoratore torinese, al suo ritorno in fabbrica dopo un trapianto di fegato, è indegno». «Si tratta - aveva spiegato Damiano - di un gesto riprovevole, che non ha alcuna possibile spiegazione, se non quella di un tipo di gestione aziendale irresponsabile. Nel licenziare Antonio Forchione, al quale va tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà, la Oerlikon ha dimostrato di non tener conto dei più elementari diritti dei lavoratori. Ci auguriamo dunque che l'azienda ritorni sui suoi passi e si sforzi di trovare una soluzione adeguata alle attuali condizioni fisiche del lavoratore, dal momento che quello dell'azienda è in questo caso un comportamento discriminatorio».

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