Ops Ubi, Intesa e Bper si accordano per uno sconto
La soluzione trovata è per un prezzo flessibile, che non potendo salire oltre il livello concordato al momento del lancio dell'Ops, si muoverà in maniera coerente con il prezzo sborsato da Intesa per acquisire Ub
di Luca Davi
1' di lettura
Intesa Sanpaolo e Bper modificano l'accordo per la prevista cessione dei 400/500 sportelli di Ubi, in caso di successo dell'Offerta pubblica di scambio di Ca' de Sass sull'ex popolare lombardo-veneta. Le due banche hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per la modifica dei termini del contratto di cessione.
Nell'ambito del nuovo accordo, il previsto corrispettivo che Bper riconoscerà a Intesa è stato rideterminato in un importo che sarà pari al minore tra il valore precedentemente concordato, ovvero il 55% del patrimonio Cet1 del ramo oggetto di cessione, e l'80% del multiplo implicito pagato da Intesa Sanpaolo per il patrimonio in termini di Common Equity Tier 1 di Ubi.
Di fatto le due banche si sono accordate per un prezzo flessibile, che non potendo salire oltre il livello concordato al momento del lancio dell'Ops, si muoverà in maniera coerente con il prezzo sborsato dalla stessa Intesa per acquisire Ubi al momento del perfezionamento dell'Ops, e garantirà a Bper lo stesso livello di sconto previsto inizialmente. Una mossa, questa, resasi necessaria alla luce del significativo deterioramento delle condizioni di mercato avvenuto nel corso delle ultime settimane.
Nel quadro dell'Ops lanciata su Ubi, Intesa aveva concordato con Bper la cessione di 400/500 sportelli per superare problemi di Antitrust.
Tutte le altre previsioni e disposizioni contenute nell'accordo sottoscritto tra le due banche rimangono invariate.
L'acquisizione del ramo di Ubi è subordinata, in ogni caso, al perfezionamento dell'Ops e all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni di vigilanza e antitrust.
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