Ora la cantina Giorni punta su golf e turismo
L’azienda è stata creata per mantenere la promessa fatta al nonno anni fa
di Luigia Ierace
3' di lettura
Vino, golf e turismo. In queste tre parole è racchiuso un sogno che si realizza. Una promessa fatta anni fa. «Nonno ti prometto che questo piccolissimo vigneto diventerà enorme e bellissimo». Nicola Maria Patrone era solo un ragazzino quando fece questa promessa a nonno Nicola che teneva tanto alla sua piccola vigna di «uva francese» a Pignola, a 850 metri di altitudine a ridosso di Potenza, nel Parco nazionale dell’Appennino lucano. Ed è proprio da quella promessa di bambino, che nel 2009, con il fratello Giovanni e le due cugine Giovanna e Ornella, tutti tra i 30 e i 34 anni, matura l’idea di “Cantina Giorni”, dall’acronimo dei nomi dei quattro soci. L’azienda nasce su quella del nonno degli anni Sessanta con un investimento di circa 400 mila euro e nel 2017 entra nella fase commerciale. Da quel momento è un continuo crescendo con vendite prima a livello locale e nazionale. Poi in Germania e Svizzera, per sbarcare anche ad Hong Kong con una quota del 10% della produzione. Ad oggi sono sei le etichette con una produzione di 60mila bottiglie e un fatturato che, dai 15mila euro iniziali, ha raggiunto i 250 mila euro.
Nicola Maria Patrone, 33 anni, nasce in una famiglia di imprenditori che operano nel settore dell’automotive, core business del gruppo Patrone & Mongiello spa, che supera i 50 milioni di fatturato. Ma nonostante gli studi economici, la sua formazione parte dal basso, in stabilimento da operaio, fino a ricoprire la posizione di business development che lo porta ad aprire una sede distaccata in Polonia nel 2020. Ḕ la passione per la sua terra a spingerlo a investire anche nella vigna del nonno e dar vita a un’azienda vinicola di circa sei ettari in Basilicata tra le montagne di Sellata Pierfaone e la Riserva Regionale del lago Pantano a valle, dove si estendono i suoi vigneti di Cabernet Sauvignon. «È grazie al sole del Sud e al freddo del Nord, con escursioni termiche così importanti, a generare un prodotto diverso in un’azienda a ciclo completo, dalla produzione alla vendita». Arrivano le prime due etichette: Sciffrà e Orneto, vini in purezza da uve 100% Cabernet Sauvignon, a bacca nera dal forte potenziale fenolico. E non tardano ad arrivare anche i riconoscimenti: a dicembre 2019 lo Sciffrà vince la medaglia d’oro a Bard al “Mondials de vins extreme” e la cantina Giorni è inserita da Bibenda tra le migliori della Basilicata con 4 grappoli. Dai rossi, ai bianchi e agli spumanti con l’acquisizione di tre ettari di vigneti in Friuli Venezia Giulia ove produce il Petrucco Chardonnay e il Tora Sauvignon Blanc, cui si aggiunge l’Arioso, spumante brut metodo classico e una seconda linea, in Basilicata, di Cabernet Sauvignon, Plinia del Calace.
«E pensare - ricorda Patrone - che mi fa sorridere ancora l’immagine del nonno 80enne che agitava il bastone nella grotta e diceva che non capivamo nulla di vino quando sostituimmo le sue vecchie botti di legno con quelle di acciaio, che con barriques di rovere francese sono la culla dei nostri vini, i cui vitigni più adatti al territorio sono stati selezionati coinvolgendo l’Università della Basilicata».
Ma Giorni non è solo una cantina, è il tassello di un progetto più ampio di accoglienza per una clientela amante dei silenzi della montagna e del relax a totale contatto con la natura, cui piace sciare d’inverno e fare passeggiate nei boschi d’estate, in un’area che si presta anche a itinerari escursionistici a piedi e a cavallo, al trekking e al cicloturismo. Dopo l’acquisto di un vecchio casale nobiliare, l’ex Palazzo Lombardi del 1700, proprio quello dove il nonno faceva da factotum, sta, infatti, completando il progetto di trasformazione in una Dimora storica che dalla prossima estate ospiterà un hotel con 14 suite, area benessere e un golf club da nove buche che riesce a sorprendere per difficoltà di gioco ed ostacoli impegnativi.
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