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Ora Too Good To Go recupera anche gli sprechi dell’industria alimentare

Lanciato Box Dispensa con cui è possibile acquistare cibo che altrimenti andrebbe sprecato proveniente dalle aziende produttrici: in questa fase il 18% degli sprechi

di Emiliano Sgambato

2' di lettura

Too Good To Good espande il suo modello di business: con Box Dispensa ora è possibile acquistare cibo che altrimenti andrebbe sprecato proveniente direttamente dalle aziende produttrici e non solo da negozi, supermercati e ristoranti come è avvenuto fino ad oggi. Una possibilità in realtà non del tutto inedita, ma che da qualche giorno è stata implementata sulla app. «Andando sempre sold out», dicono dalla società.

Secondo i dati forniti dalla piattaforma, grazie a Too Good To Go dal 2019 in Italia sono stati salvati dallo spreco 13 milioni di pasti, 5,5 milioni solo lo scorso anno, il 30% di più del 2021. Gli utenti dichiarati sono oltre 7,5 milioni e i negozi oltre 25mila. Il meccanismo è oramai abbastanza noto: tramite la app si sceglie dove si vuole ritirare la «surprise bag» preparata dagli esercizi convenzionati, cioè un insieme di prodotti (dai piatti già cucinati al pane o alla frutta) che altrimenti andrebbero gettati via. Senza sapere esattamente cosa si andrà ad acquistare, ma il tutto a un prezzo conveniente (collocato tra quello che Too Good to Go corrisponde all’azienda partner e quello a listino: da qui arrivano anche i guadagni della piattaforma).

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Adesso la stessa cosa di potrà fare con pacchi del valore di circa 40 euro venduti al prezzo di 20 euro che contengono dai 15 ai 30 prodotti differenti provenienti dalle aziende partner: per ora una trentina, tra cui Cameo, Elah Dufour Novi, Eridania, Fruttagel, Gruppo Bauli, Gruppo Montenegro, Mutti, Polli, Riso Scotti e Sperlari. Si tratta di prodotti che per qualche motivo (etichettatura sbagliata, errori di confezionamento o programmazione ordini) non possono arrivare ai canali di distribuzione, che vengono acquistati da Too Good To Go, messi sulla piattaforma e poi consegnati a casa o ritirati in ”pick point” dedicati.

«I dati Eurostat dicono che il 18% di tutti gli sprechi alimentari avviene durante la fase di produzione – dice Mirco Cerisola, country director per l’Italia della piattaforma –. Anziché lasciare che un prodotto buono vada sprecato solo perché non adatto ad essere messo a scaffale, le aziende alimentari possono offrirlo direttamente al consumatore, riducendo sprechi di cibo lungo la filiera e creando un circolo virtuoso in grado di impattare positivamente sul proprio business, sulle scelte dei consumatori e sull’ambiente. L’obiettivo è accrescere il più possibile il numero delle aziende partner nell’ottica della maggior diversificazione possibile e visto il successo che stiamo già registrando siamo convinti che Box Dispensa porterà a ottimi risultati».

In ottica antispreco ma anche di business, visto che il giro d’affari della società (che per policy aziendale a livello internazionale non rende noti dati come ad esempio il fatturato, ndr) va di pari passo con il numero di bag e box venduti. «La crescita economica e l’impatto sociale nel caso di Too Good To Go, che è un’azienda di impatto sociale certificata B Corp, vanno di pari passo, basti pensare che a livello globale 2,5 miliardi di tonnellate di cibo non vengono consumate in tutto il mondo ogni anno».

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