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«Orfeo e le sirene» torna a Taranto dopo il furto e la vendita al Paul Getty Museum

Dal 5 aprile è ufficialmente esposto nel Museo nazionale di Taranto (MarTa), che sarà sede definitiva, il gruppo scultoreo in terracotta di “Orfeo e le sirene”, trafugato negli anni ‘70

di Domenico Palmiotti

4' di lettura

Dal 5 aprile è ufficialmente esposto nel Museo nazionale di Taranto (MarTa), che sarà sede definitiva, il gruppo scultoreo in terracotta di “Orfeo e le sirene”. Trafugato negli anni ‘70 con uno scavo clandestino dall'area di Taranto, che nell'antichità fu capitale della Magna Grecia, e finito prima in Svizzera e poi a Los Angeles, al Paul Getty Museum, il gruppo è tornato in Italia lo scorso settembre ed è stato temporaneamente esposto a Roma nel Museo dell'arte salvata. Ora è a Taranto.

Come si è snodata la vicenda

Il rientro è stato possibile grazie ad una complessa operazione di indagine che ha impegnato i Carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale, la Procura di Taranto e le autorità giudiziarie americane. I reperti, rinvenuti in frammenti, sono stati scambiati tra diversi ricettatori e poi dati a una persona che li ha trasportati in Svizzera, dove sono stati affidati a un restauratore che ha ricomposto le statue. Dopo la Svizzera, “Orfeo e le sirene” è stato acquistato dal Paul Getty Museum grazie all'intermediazione di un funzionario di una banca svizzera. Il gruppo risale al quarto secolo avanti Cristo e raffigura Orfeo seduto e le due sirene in piedi. Si tratta di figure a grandezza naturale. Nella composizione, le statue dialogano tra di loro in un corpo unico come in una rappresentazione teatrale. Orfeo è nell'atto di cantare avendo tra le mani una cetra. Davanti ad Orfeo, ci sono le due sirene. Esseri - annotano gli studiosi - dalla voce incantevole che facevano impazzire i marinai che passavano accanto a loro. Sono creature ibride, splendide e terribili, raffigurate con artigli da rapace e code di uccello.

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Le due sirene, però, restano incantate e tacciono davanti al canto di Orfeo. E quest'ultimo, che faceva parte della spedizione degli Argonauti, riesce così nell'impossibile: salvare gli Argonauti e tornare in patria.

Osanna (Mic): i reperti sono autentici

«Escludo ogni perplessità sull'autenticità del gruppo scultoreo Orfeo e le sirene. Nel sequestro abbiamo anche trovato frammenti delle statue e i riccioli delle sirene, escluderei quindi qualunque dubbio sull'autenticità», ha detto a Taranto Massimo Osanna, direttore dei Musei al ministero della Cultura, a proposito dei dubbi sollevati circa la reale appartenenza delle sculture al quarto secolo avanti Cristo. «Penso che questa giornata, al di là della bellezza di questo gruppo che siamo chiamati a contemplare, rappresenti un punto di inizio teso a sviluppare le grandi potenzialità culturali della città di Taranto», ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo l'inaugurazione nel Museo.

«Mi viene in mente Giambattista Vico quando parla di ‘idem sentire comune' - ha detto il ministro - e cos'é? È l'insieme di quegli elementi che creano la storia, l'identità, l'essere di un popolo e di una Nazione. Ripercorrendo le sale di questo splendido Museo - ha affermato Sangiuliano -, che ritengo sia uno dei più importanti Musei archeologici d'Italia e forse europei, noi tocchiamo con mano l'identità di questa terra e ne cogliamo anche le potenzialità di sviluppo in termini culturali». «L'ho detto più volte - ha aggiunto il ministro -. Nei decenni che verranno, le persone che vorranno viaggiare, conoscere, apprendere, anche in tarda età, saranno sempre di più e noi dobbiamo predisporci in tal senso. Ecco, questa è la bellezza».

Sangiuliano: progetto culturale su Taranto

«Ci stiamo lavorando. Anche col presidente Emiliano. Ci incontreremo con il sindaco e lavoreremo in questa dimensione. Taranto deve essere una capitale culturale del Mediterraneo perché questa è la sua grande vocazione. Ed essere capitale culturale non significa fare una contemplazione museale, ma creare posti di lavoro, sviluppo, occupazione, reddito», ha poi detto Sangiuliano rispondendo ai giornalisti circa la possibilità di investire su Taranto con un grande progetto culturale che faccia leva sulle collezioni del Museo nazionale e sugli altri beni storici dell'area.

Sindaco Taranto: la città sta cambiando corso

«Colgo come un segnale molto positivo quello che ha detto il ministro con il riferimento a fare di Taranto la capitale della cultura del Mediterraneo. I Giochi del Mediterraneo, che ci stanno facendo tribolare, sono una pietra miliare per arrivare a questo obiettivo, collegando Taranto alle grandi capitali del Mediterraneo. Questo piano lo abbiamo in testa da molti anni e speriamo di riuscire a realizzarlo rapidamente, con la collaborazione di ministri come Sangiuliano». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, «il lavoro fatto da Carabinieri e Magistratura per riportare prima in Italia e poi a Taranto “Orfeo e le sirene”, è un lavoro di passione che non può che fare bene alla comunità». Melucci ha poi definito Taranto «una città in cammino, che si sta trasformando, e che attorno ai suoi aspetti identitari sta costruendo una diversa narrazione. Questa, ora, non è più la città dell'acciaio ma dell'Orfeo, così inizia un altro pezzo». Alla presentazione delle sculture c'erano anche il comandante del Comando Carabinieri Tutela patrimonio archeologico, generale Vincenzo Molinese, e il procuratore di Taranto, Eugenia Pontassuglia, che hanno parlato del lavoro investigativo svolto.


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