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Pale eoliche e piattaforme. E investimenti che valgono, in un caso, intorno ai due miliardi e nell’altro i 120 milioni di euro. Punto di partenza l’avvio del cantiere in cui costruire un impianto per la fabbricazione di pale eoliche di ultima generazione nella zona industriale di Oristano. Il progetto, che prevede lo sviluppo su due direttive, è della Seawind Italia, società di scopo controllata dalla holding olandese Seawind Ocean Technology. «La parte relativa al centro di produzione delle pale eoliche è in fase avanzata – dice Vincenzo D’Elia, presidente di Seawind Italia –, abbiamo presentato domanda al Consorzio per l’assegnazione degli spazi in cui realizzare gli impianti per avviare la costruzione delle turbine».
È la prima fase del progetto per cui è previsto un investimento di 120 milioni, «risorse per la maggior parte provenienti dai privati e per un’altra parte, anche se minima, da accordo di programma». Definiti anche i tempi di attuazione. L’avvio della produzione è fissato in 24 mesi. «Il programma prevede, salvo sorprese, la realizzazione dell’impianto entro il 2024 – aggiunge D’Elia, che in passato ha ricoperto il ruolo di direttore generale di Sace – per poi iniziare a produrre le turbine di parchi eolici nel 2026». L’impianto di Oristano dovrebbe produrre circa 60 turbine l’anno. «Il tutto – aggiunge – con un’occupazione di circa 750 persone, cui si andrebbe ad aggiungere l’intero indotto». Il tutto seguendo i progetti e i brevetti di proprietà dell’azienda che da anni si occupa di rinnovabili ed energia verde. Con all’orizzonte l’idea di creare una vera e propria filiera che parte dalla «produzione delle basi in cemento armato» e continua con le pale in fibra di carbonio arrivando poi alle torri in acciaio. «In questo caso pensiamo e speriamo di andare a prendere l’acciaio dell’Ilva – aggiunge ancora D’Elia – e di assumere persone del luogo formate e altre da formare». Con prospettiva di sviluppo e crescita che, come sottolinea il manager, «avrà ricadute, con effetto moltiplicatore, per almeno 1.500 persone».
Ancora, in fase di definizione è l’aspetto legato al progetto per la realizzazione dei due parchi eolici da costruire a venti chilometri dalla costa dell’Iglesiente, al largo dell’isola di San Pietro dove sorge Carloforte. L’iter burocratico è stato avviato. «Abbiamo presentato il preliminare per andare a chiedere gli specchi di mare e presentato domanda a Terna che ha dato il punto di allaccio – aggiunge – e Terna ha già dato, per un parco, il conteggio degli oneri di allaccio». Con una potenza complessiva di 584 megawatt i due parchi saranno composti da 24 pale ciascuno (e un potenza di 292 megawatt). «Il parco sarà visibile solamente dalla punta estrema di Carloforte – aggiunge ancora il presidente di Seawind –. Le strutture saranno sistemate fuori dalle rotte dei tonni e lontano dall’area del falco pellegrino e da qualsiasi rotta migratoria». Collegata al progetto parchi c’è anche un’iniziativa che riguarda lo sviluppo dell’acquacoltura. Quanto alle risorse da investire per costruire i parchi, D’Elia chiarisce: «Abbiamo già un acquirente che ha presentato la manifestazione di interesse. Per noi poi l’obiettivo più importante è costruire e vendere turbine in tutto il mondo. E i parchi diventeranno una sorta di show room. Basti pensare che oggi per acquistare una turbina ci vogliono almeno se anni».
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