Orologi, brillano i primi nove mesi dell’anno e le vendite dei marchi di lusso
Nei primi nove mesi le esportazioni di segnatempo svizzeri sono aumentate del 12,6%, grazie al traino degli Stati Uniti. L’Italia si conferma nei primi dieci mercati
di Lino Terlizzi
2' di lettura
Prosegue la marcia dell'export di orologi svizzeri, che nel mese di settembre ha acquisito ulteriore velocità, toccando i 2,23 miliardi di franchi (2,27 miliardi di euro al cambio attuale), con un marcato aumento, pari al 19,1%, rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Nell'arco dei primi nove mesi del 2022 le esportazioni di segnatempo rossocrociati sono state di 18,10 miliardi di franchi (18,47 miliardi di euro), con un incremento del 12,6% in rapporto allo stesso periodo del 2021.
In settembre tutti i maggiori mercati di sbocco hanno registrato un segno ampiamente positivo, ad eccezione di Hong Kong. Questo l'andamento dei dieci principali mercati in settembre, in ordine di valore dell'export: Stati Uniti +33,2%, Cina +15%, Regno Unito +18%, Giappone +34,3%, Hong Kong -2,8%, Singapore +38,9%, Germania +22,2%, Emirati Arabi Uniti +36.1%, Francia +6,6%, Italia +12,9%. Con il suo decimo posto, il mercato italiano conferma ancora una volta la presenza nella top ten.
Per quel che riguarda il tipo di prodotti, nel mese di settembre il traino principale è stato quello della fascia di gamma alta, cioè con prezzo superiore ai 3 mila franchi, che ha registrato un aumento in valore del 23,8%; la gamma medio-alta, con prezzo tra 500 e 3mila franchi, ha registrato un +18,3%; la gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, ha invece avuto una flessione del 20,6%; infine la gamma di base, con prezzo inferiore ai 200 franchi, ha archiviato il mese con un incremento contenuto, pari al 5,9%.
Nei primi nove mesi di quest'anno, otto tra i dieci maggiori mercati di sbocco hanno registrato un segno chiaramente positivo, solo Cina e Hong Kong hanno invece avuto il segno negativo. Questo l'andamento relativo alla top ten per il periodo gennaio-settembre 2022, sempre in ordine di valore delle esportazioni: Stati Uniti +28,5%, Cina -12,3%, Hong Kong -10,4%, Giappone +20,5%, Regno Unito +25%, Singapore +25,7%, Germania +22,1%, Francia +28,2%, Emirati Arabi Uniti +16%, Italia +11,5%.
L'industria svizzera degli orologi conta per oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta più del 90% della sua produzione. Le cifre sull'export fornite dalla Federazione dell'industria orologiera svizzera (Fh) sono quindi un termometro di rilievo non solo per il polo elvetico ma anche per l'intero settore. Dopo la discesa del 2020 causata dalla pandemia e dopo il forte rimbalzo del 2021, c'erano alcuni interrogativi sul possibile andamento in questo 2022, considerando anche le forti tensioni geopolitiche e il rallentamento economico in corso a livello internazionale.
I dati sulle esportazioni di segnatempo elvetici però mostrano un bilancio dei primi tre trimestri dell'anno chiaramente positivo, per alcuni aspetti anche superiore alla media delle previsioni dei mesi passati. Molti operatori del settore mantengono ora la tradizionale cautela per quel che riguarda le previsioni per i prossimi mesi. Ma queste cifre per il periodo gennaio-settembre rafforzano ora oggettivamente un ottimismo di fondo e dunque anche l'impressione che per il polo elvetico degli orologi sia possibile concludere il 2022 con una nuova avanzata annuale delle esportazioni.
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