Orologi svizzeri, export ancora in crescita: +11,3% nei primi cinque mesi del 2023
Per le lancette «Swiss Made» gli Stati Uniti restano il primo mercato. In recupero Cina e Hong Kong, l’Italia sale. Ora la sfida per l’industria è mantenere questo ritmo anche nella seconda parte dell’anno
di Lino Terlizzi
2' di lettura
Maggio con il segno chiaramente positivo per l'export di orologi svizzeri. Nel mese le esportazioni di segnatempo rossocrociati sono state di 2,33 miliardi di franchi (2,38 miliardi di euro al cambio attuale), in aumento del 14,4% rispetto a un anno prima. Nell'insieme dei primi cinque mesi del 2023 l'export elvetico è stato di 10,88 miliardi di franchi (11,1 miliardi di euro), con un incremento dell'11,3% in rapporto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Dall'andamento dei primi dieci mercati in maggio emerge la conferma della leadership degli Stati Uniti, che hanno superato la loro lieve flessione di aprile; i progressi di Cina e Hong Kong; la solidità del Giappone; un panorama misto per l'Europa, con l'Italia che registra un buon balzo e sale dal decimo al nono posto.
Queste le cifre, con l'ammontare dell'export svizzero e l'aumento o la discesa in percentuale: Stati Uniti 359 milioni di franchi (+9,8%), Cina 237 milioni (+158%, c'è anche un effetto statistico, l'anno passato è stato segnato dai lockdown), Hong Kong 227 milioni (+19,2%), Giappone 161 milioni (+11%), Regno Unito 155 milioni (+6,7%), Singapore 135 milioni (-1,7%), Francia 122 milioni (-2,9%), Germania 118 milioni (+9,1%), Italia 102 milioni (+23,1%), Emirati Arabi 101 milioni (+14,6%).
Nel mese l'export è aumentato sia per gli orologi di gamma alta sia per quelli della gamma di base. Questo l'andamento nei diversi segmenti: +14,5% per la gamma alta (prezzo sopra i 3 mila franchi), +15% per la gamma medio-alta (prezzo tra 500 e 3 mila franchi), -3,7% per la gamma media (prezzo tra 200 e 500 franchi), +27,4% per la gamma di base (prezzo sotto i 200 franchi).
Detto delle dinamiche nel mese di maggio, che mostrano il segno positivo per otto mercati della top ten e il segno negativo solo per due, uno sguardo alle cifre dell'insieme dei primi cinque mesi di quest'anno permette di registrare crescite per tutti i dieci mercati principali. Questi i dati: Stati Uniti 1,6 miliardi di franchi (+10,1%), Cina 1,1 miliardi (+29,8%), Hong Kong 1 miliardo (+26,1%), Giappone 732 milioni (+5,1%), Regno Unito 679 milioni (+8,4%), Singapore 676 milioni (+8,6%), Germania 560 milioni (+10,7%), Francia 517 milioni (+12,3%), Emirati Arabi 500 milioni (+12,4%), Italia 421 milioni (+13%). Appena fuori dalla top ten, c'è da registrare la discesa della Corea del Sud (undicesima, con 274 milioni, cioè -14%), su cui hanno influito i minori afflussi di turisti cinesi.
Il polo elvetico degli orologi rappresenta oltre la metà del fatturato mondiale del settore ed esporta oltre il 90% della sua produzione. Le cifre dell'export, fornite dalla Federazione dell'industria orologiera svizzera (Fh), sono un indicatore di rilievo. Sinora le esportazioni hanno superato la maggior parte delle aspettative di inizio anno. Nonostante il rallentamento economico internazionale e la forza del franco che rende di fatto più cari i prodotti elvetici, l'export rossocrociato ha avuto sin qui un passo sostenuto. La sfida per l'industria elvetica dei segnatempo ora è poter mantenere questa tipo di velocità anche nella seconda parte dell'anno.
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