Orologi svizzeri, export da record nel 2021. Usa e Cina si confermano primi due mercati
Le esportazioni di segnatempo elvetici hanno raggiunto i 22,296 miliardi di franchi (21,47 miliardi di euro), con un aumento del 31,2% rispetto al 2020 e del 2,7% rispetto al 2019
di Lino Terlizzi
I punti chiave
- L’export di orologi svizzeri nel 2021 ha registrato +31,2% sul 2020 e +2,7% sul 2019
- Battuto di poco (+0,2%) il record precedente realizzato nel 2014
- Stati Uniti (+27,8% sul 2019) e Cina (+48,8%) primi due mercati. Italia decima
3' di lettura
Il buon andamento nel mese di dicembre ha permesso all'export di orologi svizzeri di completare un quadro 2021 da record. Nell’anno appena chiuso le esportazioni di segnatempo elvetici hanno raggiunto i 22,296 miliardi di franchi (21,47 miliardi di euro), con un aumento del 31,2% rispetto al 2020 e del 2,7% rispetto al 2019. Questa seconda percentuale è per molti aspetti più significativa, il 2019 è stato infatti l'ultimo anno pre pandemia ed è quindi la base più interessante per un raffronto.
Il rimbalzo post pandemico fa superare il record 2014
Per l'industria orologiera svizzera aver ritrovato e superato i livelli del 2019, dopo la caduta del 2020 dovuta al coronavirus, è un segnale di rilievo. Il rimbalzo è stato robusto ed ha portato l'export elvetico di orologi a superare, seppur di poco (+0,2%), il record precedente, che risale al 2014.
L’industria svizzera degli orologi rappresenta oltre 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta oltre il 90% della sua produzione. I dati sull'export forniti della Federazione dell'industria orologiera svizzera (Fh) sono quindi un termometro rilevante. Questi dati permettono anche di vedere l'andamento dei singoli mercati. Ventotto dei primi trenta mercati hanno il segno positivo rispetto al 2020, quindici lo hanno anche rispetto al 2019.
Usa, Cina e Hong Kong primi tre mercati
Gli Stati Uniti sono al primo posto come ammontare di export di orologi elvetici, la Cina al secondo, Hong Kong al terzo. L’Italia è in positivo sul 2020 e riesce a mantenere il decimo posto, pur non ritrovando ancora i livelli del 2019. Questo l'andamento dei primi dieci mercati nel 2021, in rapporto al 2019: Stati Uniti +27,8%, Cina +48,8%, Hong Kong -20,7%, Giappone -11,9%, Regno Unito -2,4%, Singapore +0,6%, Germania -5,9%, Emirati Arabi Uniti +6,4%, Francia -11,2%, Italia -11,5%.
Già a fine novembre era emersa chiaramente la forte risalita delle esportazioni rossocrociate, ma come sempre il mese di dicembre ha un'importanza particolare, con le sue vendite natalizie e di fine anno, dunque c'era molto attesa per i dati dell'ultimo mese dell'anno. Dati appunto nel complesso positivi per il settore. L'export nel solo mese di dicembre è stato di 1,91 miliardi di franchi (1,84 miliardi di euro), l'11,2% in più rispetto a un anno prima e l'8,5% in più rispetto a due anni prima.
Orologi di altagamma driver della crescita a dicembre
Questo l'andamento dei dieci maggiori mercati in dicembre, in rapporto allo stesso mese del 2019: Stati Uniti +44,2%, Cina +9,1%, Hong Kong -15,5%, Singapore +6,5%, Regno Unito +13,5%, Giappone -2,8%, Emirati Arabi Uniti +8,2%, Germania -1,9%, Francia -13,5%, Italia -8,9%. A far da traino in dicembre sono stati ancora una volta gli orologi di gamma alta (prezzo all'export sopra i 3 mila franchi), con un aumento del 14,8% in valore sul 2019, e gli orologi di gamma medio-alta (prezzo fra 500 e 3 mila franchi), con un incremento del 6,3% sempre sul 2019; per gli orologi con prezzo sotto i 500 franchi c'è stata invece nel mese una contrazione complessiva di circa il 26% rispetto a due anni prima.
Conti positivi per Swatch Group e Richemont
I dati sulle esportazioni elvetiche nel 2021 sono stati preceduti nei giorni scorsi da quelli di due gruppi svizzeri leader nel settore, Swatch Group e Richemont. Swatch Group (che ha tra i suoi marchi, oltre all'omonimo, Omega, Longines, Tissot) ha registrato nel 2021 un fatturato netto in aumento a 7,3 miliardi di franchi (+30,7% sul 2020) e un utile netto di 774 milioni di franchi (contro una perdita di 53 milioni nel 2020). Nel quadro di un incremento complessivo del fatturato del gruppo, la divisione orologi di Richemont (tra i suoi marchi Cartier, IWC, Jaeger-LeCoultre) ha registrato nei primi nove mesi dell'esercizio 2021-22 (che chiude a marzo) ricavi per 2,656 miliardi di euro, in aumento del 54% rispetto allo stesso periodo del 2020 e dell'11% rispetto allo stesso periodo del 2019.
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