Orologi, gli Usa trainano l’export di gennaio
La Cina mantiene il secondo posto ma in calo a causa dell'effetto lungo dei lockdown anti pandemia; terzo posto confermato per Hong Kong che torna positivo
di Lino Terlizzi
2' di lettura
L'export di orologi svizzeri ha iniziato il 2023 come aveva concluso il 2022, cioè ancora con il segno positivo. Nel mese di gennaio le esportazioni di segnatempo elvetici sono state pari a 1,86 miliardi di franchi (1,88 miliardi di euro al cambio attuale), con un incremento dell'8,6% rispetto a un anno prima. Per il mese di dicembre l'aumento era stato del 5,8% e per l'intero 2022 dell'11,4%, il progresso di gennaio si pone a metà strada tra queste due percentuali, confermando la tendenza all'espansione delle esportazioni rossocrociate.
Nel primo mese del 2023 gli Stati Uniti hanno occupato ancora il primo posto come mercato di sbocco, mettendo a segno un netto aumento. La Cina ha mantenuto il secondo posto ma ha registrato una flessione, con ogni probabilità a causa soprattutto dell'effetto lungo dei lockdown anti pandemia, peraltro ora non più vigenti. Terzo posto confermato per Hong Kong, che ha invece ritrovato il segno positivo, dopo le restrizioni anti coronavirus che pure aveva avuto. Alle spalle del terzetto di testa, leggera contrazione per il Giappone e bene Singapore, buone cifre per i maggiori mercati europei (con l'Italia in marcato aumento) e per gli Emirati Arabi.
Questo l'andamento nel mese di gennaio di quelli che sono, nell'ordine, i dieci principali mercati esteri per l'industria orologiera svizzera: Stati Uniti +26,3%, Cina -17,3%, Hong Kong +10,3%, Giappone -0,8%, Singapore +19,7%, Regno Unito +5,2%, Germania +19,9%, Emirati Arabi Uniti +17,3%, Francia +16,8%, Italia +43,7%. Per quel che riguarda le fasce di prezzo, nel mese a fare da traini sono stati i due estremi: gamma di base e gamma alta. Il valore dell’export della gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, ha infatti registrato un aumento del 27,6%; la gamma alta, con prezzo sopra i 3 mila franchi, ha dal canto suo confermato il passo spedito, con un incremento del 12,6%. La gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, ha registrato una flessione del 14,2%; la gamma medio-alta, con prezzo tra 500 e 3 mila franchi ha avuto un calo più contenuto, pari al 4,7%.
L'industria elvetica degli orologi esporta rappresenta oltre la metà del fatturato mondiale del settore ed esporta più del 90% della sua produzione. I dati sull'export forniti dalla Federazione dell'industria orologiera svizzera sono un indicatore di rilievo non solo per il polo elvetico ma anche per il settore più in generale. Per l'intero 2022 l'export di segnatempo rossocrociati è stato di 24,83 miliardi di franchi, contro i 22,30 miliardi di franchi del 2021. Le cifre di gennaio sono un buon inizio per il 2023. Il percorso durante l'anno dipenderà naturalmente anche dal grado del rallentamento economico internazionale dagli eventuali effetti delle tensioni geopolitiche.
Per le imprese svizzere tornare quest'anno al picco del 2022 sarebbe già un risultato non indifferente. Se poi i numeri dell'anno scorso fossero superati, l'industria elvetica entrerebbe in un'area di nuovi record.
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