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Ortofrutta, kiwi (ma non solo) sul mercato cinese

di Massimo Agostini

(ANSA)

3' di lettura

Italia chiama Cina, e viceversa. Con un paradosso nel settore agroalimentare, e ortofrutticolo in particolare: il nostro Paese, in base a elaborazioni dell'Agenzia Ice su dati Istat, l'anno scorso ha esportato nel Gigante asiatico frutta fresca e lavorata per 27 milioni di euro (+12,8% rispetto al 2015). Un importo risibile, a fronte di un import di 132 milioni (-3,8%), considerato che il nostro export ortofrutticolo 2016, nel complesso, ha sfiorato i 5 miliardi (+5%), ma che per oltre l'80% - 22 milioni - è stato realizzato con le vendite di kiwi, frutto che proprio la Cina coltiva da 700 anni e di cui tuttora è primo produttore mondiale.

Nuova frontiera
La curiosità è emersa oggi nella sede Ice a Roma, dove i vertici di Cesena Fiera hanno presentato la 34esima edizione di Macfrut, la rassegna internazionale dedicata alla filiera ortofrutticola che si terrà a Rimini dal 10 al 12 maggio prossimo. Che la Cina sia diventata partner commerciale sempre più vicino all'Italia lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della recente visita ufficiale a Pechino. E oggi lo hanno ribadito la responsabile dell'Ufficio Agroalimentare e vini dell'Ice, Ines Aronadio, e l'ambasciatore in Italia della Repubblica Popolare Cinese, Li Ruiyu. Il quale ha sottolineato il crescente interesse del suo Paese per l'agroalimentare made in Italy e, nella fattispecie, per frutta e ortaggi di qualità, spinti dall'aumento dei consumi e dagli investimenti in tecnologie e innovazione da parte delle aziende del settore.

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Partnership commerciale
La Cina, che proprio quest'anno è paese partner di Macfrut, avrà in fiera un maxi-stand con 20 espositori e una trentina di importatori invitati. L'Italia, ha ricordato il presidente di Cesena Fiera e di Macfrut, Renzo Piraccini, «è il primo esportatore europeo di kiwi in Cina. Da poco si è aperto il mercato delle arance e c'è attesa per l'apertura per mele e pere». «A riprova di tutto ciò - ha aggiunto - c'è poi la nascita di Mac Fruit Attraction China (in joint con la Fiera di Madrid, ndr) in programma a Shangai dal 22 al 24 novembre prossimo, a testimonianza di un'asse sempre più strategico per il settore ortofrutticolo italiano».
«Macfrut Fruit & Veg Professional Show» si conferma una vetrina per le aziende produttrici non solo di frutta e ortaggi, sementi e materiale vivaistico, ma anche di macchine e attrezzature a elevata tecnologia, che l'anno scorso il nostro Paese ha esportato in Cina (elaborazioni Ice-Agenzia su dati Istat) per quasi 56 milioni di euro. Un valore ancora modesto, anche a fronte di un import che ha superato quota 71 milioni, ma con un grande potenziale di crescita supportato dagli investimenti e dalla domanda di innovazione delle aziende cinesi.

Il primato del made in Italy
«Con le iniziative e le partnership degli ultimi anni - ha affermato il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero - Macfrut ha dimostrato che mettendo a sistema azioni coerenti e di ampio respiro, si può sostenere la competitività e lo sviluppo armonioso del settore ortofrutticolo e confermare il primato dei nostri prodotti». «Occorre procedere su questa linea, che vede nell'integrazione e nell'innovazione la chiave di volta per la crescita di un comparto così strategico per il nostro sistema Paese», ha aggiunto Olivero, ricordando che l'ortofrutta vale circa 12 miliardi di euro, pari al 24% dell'agroalimentare, di cui oltre 4,9 miliardi realizzati con l'export, seconda voce in assoluto dopo il vino.

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