ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùFiera di Rimini

Ortofrutta al Macfrut, l’export tiene ma la produzione e i consumi calano

Confagricoltura ricorda come il settore valga oltre 14 miliardi escluso il trasformato. Divulga: Italia leader nelle esportazioni ma anche insidiato dalla concorrenza. Intanto il caro prezzi fa scendere i consumi interni e, secondo Coldiretti, c’è 1 pianta su 5 in meno rispetto a 15 anni fa.

di Emiliano Sgambato

Mattarella: "L'agricoltura oggi è centrale per la sostenibilità"

4' di lettura

L’ecport di ortofrutta rappresenta ancora un punto di forza del nostro Paese, ma i consumi rallentano e il settore deve affrontare molte criticità, dalla siccità ai parassiti, passando per l’eccessiva frammentazione che si scontra con un offerta estera sempre più agguerrita e organizzata. Sono alcuni dei temi di cui si discute al Macfrut in corso a Rimini: giunto alla 40esima edizione vi partecipano 1.100 espositori e 1.500 top buyer, il 50% in più rispetto all’anno scorso.

Leadership nell’export da quasi 11 miliardi

Secondo uno studio del Centro Studi Divulga che ha analizzato i dati sui flussi commerciali del settore europeo l’ortofrutta rappresenta il 17% dell’export agroalimentare Made in Italy con un valore complessivo di 10,6 miliardi di euro.

Loading...

Il comparto negli ultimi 5 anni ha registrato un balzo del valore dei prodotti del 25% e un leggero aumento dei volumi del 2,3%; performance che permette al settore di precedere le produzioni vitivinicole e quelle lattiero-casearie, ma, nota Divulga occorre «guardarsi dalla concorrenza soprattutto della Spagna che negli ultimi anni ha guadagnato terreno».

Il 67% dell’export di frutta e verdura italiana raggiunge i Paesi europei per un valore di 7,1 miliardi di euro, mentre il restante 33% è diretto ai mercati extra Ue. L’Italia è leader europeo nelle esportazioni di conserve di pomodoro (2,3 milioni di tonnellate per 2,5 miliardi di euro di valore), mele (885 mila tonnellate per 881 milioni di euro), uva (455 mila tonnellate per 714 milioni di euro9, kiwi (282 mila tonnellate per 521 milioni di euro), nocciole sgusciate (23 mila tonnellate per 167 milioni), mentre con 261 mila tonnellate per 158 milioni di valore è il secondo esportatore di angurie dell’Ue, preceduta solo dalla Spagna (608 mila tonnellate).

Confagricoltura: comparto da oltre 14 miliardi

Che il comparto ortofrutticolo sia uno dei più rilevanti dell’agricoltura italiana viene sottolineato da Confagricoltura che ricorda come il valore della produzione (solo per il fresco, senza i trasformati industriali) arriva a oltre 14 miliardi, circa un quarto di tutta la produzione agricola italiana.
«L’ortofrutta italiana – dicono da Confagricoltura – rappresenta circa il 20% della spesa alimentare delle famiglie ed è la prima voce del paniere di spesa degli italiani. E Macfrut rappresenta un punto di riferimento per tutti i professionisti della filiera ortofrutticola in Italia e all’estero».

«Abbiamo appena trascorso un anno difficile, fortemente condizionato dai costi di produzione e con delle prospettive estremamente altalenanti rispetto ovviamente da una parte agli effetti della guerra russo ucraina e dall’altro agli andamenti di mercato – ha affermato il presidente nazionale Massimiliano Giansanti –. Ci sono diversi fattori che stanno negativamente impattando sul conto economico delle nostre aziende ed è il motivo per cui, come Confagricoltura, abbiamo chiesto il tavolo ortofrutticolo al ministero, ponendo al ministro una serie di richieste. Innanzitutto un alleggerimento del costo del denaro». E poi «concentrare in politiche di filiera e raggiungere sempre di più i mercati esteri». Infine «una grande promozione del sistema produttivo Paese».

MACFRUT 2023, presentata a Roma la 40 edizione

Tra gli appuntamenti di Confagricoltura a Macfrut l’incontro intitolato “Ortofrutta: confronto tra i protagonisti. La sfida dei mercati” al quale è prevista la partecipazione anche del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e quelli su “L’alleanza dei giovani dell’Ortofrutta” e “IV gamma: quali strategie per il futuro”.

Coldiretti: il 15% il 205 di frutteti in meno

Coldiretti evidenzia invece come negli ultimi quindici anni è scomparsa una pianta di frutta su cinque. Una trend che riguarda tutte le principali produzioni: dalle pere ai limoni, dalle pesche alle albicocche, dall’uva da tavola alle ciliegie, dalle arance alle clementine. Secondo la ricerca “Salviamo l’ortofrutta italiana” il dato peggiore riguarda le nettarine (pesche, ndr) con la scomparsa di quasi la metà delle piante (-45%) ma negativi sono anche i numeri dell’uva da tavola (-43%), delle pere (-34%), delle pesche (-33%),dei mandarini (-20%) e delle arance (-16% ) mentre crescono in controtendenza solo i kiwi (+11%).

In base ai numeri elaborati dalla Coldiretti la superficie italiana coltivata a frutta si è ridotta, complessivamente. a 516.000 ettari con la perdita di oltre 100.000 ettari rispetto a 15 anni fa. Una situazione che rischia di avere un peso anche sul fronte dell’occupazione visto che, argomenta ancora Coldiretti nello studio, «il settore ortofrutticolo garantisce all’Italia 440mila posti di lavoro, pari ad oltre il 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi all’anno tra fresco e trasformato, il 25% della produzione agricola totale, grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole che sono oggi a rischio, a causa di prezzi troppo bassi che non coprono i costi di produzione».

Acquisti in calo del 9%

Sulla base dei dati Cso Italy, Coldiretti segnala anche «appesantiti dal caro prezzi e dal cambiamento climatico che ha decimato i raccolti, gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano del 9% in quantità rispetto allo scorso anno, ai minimi da inizio secolo». Più nel dettaglio i consumatori “hanno ridotto del 17% le quantità di pere, del 11% le arance e l’uva da tavola, dell’ 8% le pesche, le nettarine e i kiwi e del 5% le mele mentre tra gli ortaggi crollano del 24% gli acquisti di asparagi e del 20% quelli di radicchi. Il risultato «è che con 5,5 miliardi di chili nel 2022 il consumo di frutta e verdura degli italiani è risultato di mezzo miliardo di chili inferiore a quello dell’anno precedente con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini».

«In un Paese come l’Italia che è leader mondiale nella qualità dell’alimentazione – commenta il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – è importante valorizzare i prodotti base della dieta mediterranea, a partire proprio dalla frutta e dalla verdura, e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti