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Ortona, Vasto e Pescara: il tridente dell’Abruzzo vuole fare sistema

Progetti e cantieri

di Michele Romano

3' di lettura

Ortona, Vasto e Pescara: tre porti chiave per l’economia dell’Abruzzo, che ha bisogno di fare un salto di qualità sul fronte della logistica e di aggiungere percorsi efficienti a ferrovia e autostrada per muovere velocemente soprattutto le merci. Tre porti con le loro specificità e in continua crescita: Ortona è connotato per il traffico commerciale, rinfusiero e project-cargo (1,2 milioni di tonnellate di merci scambiate nel 2022, +2% sull’anno precedente), al quale si aggiungono il settore della pesca e il traffico delle piccole crociere in Adriatico; Vasto ha una vocazione esclusivamente commerciale (160 mila tonnellate di merci transitate nel primo trimestre 2023); a Pescara sono operativi i settori della pesca, della nautica da diporto, dei servizi portuali e del traffico passeggeri, che sarà possibile dopo il completamento delle modifiche infrastrutturali necessarie.

«Compito dell’Autorità di sistema portuale – sottolinea il presidente Vincenzo Garofalo - è valorizzare le caratteristiche di ognuno degli scali rispetto alle opportunità di mercato, metterli a sistema insieme agli altri porti di nostra competenza (Ancona, Pesaro e San Benedetto del Tronto, nelle Marche) per farne riferimento delle Autostrade del mare e per accrescere lo sviluppo della trasversalità fra Adriatico e Tirreno, favorendo il collegamento via mare e attraverso il passaggio su suolo italiano, fra i Balcani e la Penisola iberica. Un sistema al servizio dei territori e delle comunità».

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Vincenzo Garofalo. Presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Centrale

Le risorse ci sono, i progetti e i cantieri anche. Per Ortona, negli ultimi due anni l’Adsp ha acquisito 13 milioni di euro per il potenziamento della banchina di Riva, il Mit ha confermato successivamente la disponibilità di altri 34 milioni, 30 sempre per la banchina di Riva, «così da potenziarne la vocazione commerciale e industriale», e 4 per il molo Martello. A questi si aggiungono altri 3,3 milioni per la manutenzione della scogliera di protezione, gli interventi sul muro paraonde del molo Nord, l’allestimento strutture a servizio delle attività portuali, il Punto di ispezione frontaliera. Ci sono anche 3 milioni per l’elettrificazione delle banchine e 6 milioni per il completamento di un edificio del porto rimasto per tanti anni incompiuto.

Per lo scalo di Pescara, sono previsti 21 milioni dal fondo per le infrastrutture portuali da destinare al completamento degli interventi di deviazione del porto canale del fiume Pescara, 2,5 milioni per gli interventi di dragaggio, a sostegno della pesca e per opere di completamento portuali, 1 milione per un sistema di videosorveglianza, 500 mila per l’elettrificazione della banchina molo commerciale.

Per il porto di Vasto, da meno di un anno sotto il controllo dell’Autorità, ci sono 45 milioni, risorse messe a disposizione da parte dei diversi soggetti che avevano a vario titolo competenza sullo scalo e tutti destinati alla realizzazione di infrastrutture.

È attiva anche la Zes Abruzzo: la struttura commissariale è soggetto attuatore del completamento infrastrutturale porto di Ortona, con la realizzazione del collegamento dell’ultimo miglio ferroviario e la riqualificazione dell’area banchina (4,8 milioni), della strada di collegamento fra il casello dell’A14 e la statale 16 (2 milioni), dell’ampliamento del porto di Vasto con l’obiettivo di adeguare il sistema portuale alle esigenze delle flotte più moderne e delle navi container per il trasporto merci di grandi dimensioni (7,650 milioni) e del collegamento stradale con la zona industriale (1,2 milioni).

Il commissario Miccio, inoltre, coordinerà la progettazione e l’esecuzione dei lavori che Rfi ha previsto intorno allo scalo vastese (25 milioni) per evitare sovrapposizioni dei lavori e consentire la piena operatività del porto, sul quale interverrà anche la Regione Abruzzo con un investimento da 12 milioni per allungare il molo di ponente.

Il presidente dell’Autorità portuale sta anche lavorando alla stesura del Documento di pianificazione strategica del sistema portuale, che disegna il futuro a medio-lungo termine di tutti gli scali Adsp. «Una volta approvato in via definitiva – dice Garofalo -, si passerà all’aggiornamento dei singoli Piani regolatori portuali, che concretizzeranno le vocazioni di ogni porto».

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