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Virgin Orbit, 200 milioni da un fondo texano: bancarotta evitata e il titolo vola

Con l’accordo evitata la bancarotta della start up di Richard Branson. Al Nasdaq il titolo vola oltre 60%. La società intende ricominciare ad operare con un numero ridotto di dipendenti

di Mara Monti

(AFP)

2' di lettura

Evitare la bancarotta di Virgin Orbit con un investimento di 200 milioni di dollari. La start up di sir Richard Branson, specializzata nei lanci satellitari, dallo scorso mese ha fermato le attività e licenziato il personale per mancanza di liquidità dopo numerosi trimestri in rosso e il fallimentare lancio dello scorso gennaio dallo spazioporto della Cornovaglia (UK).

Il settore dei lancia satellitari che vede tra i protagonisti Elon Musk, è diventato molto concorrenziale e ha messo a dura prova la stessa Virgin Orbit per la cui sopravvivenza il management ha lavorato alla ricerca di un partner che potesse garantire il necessario supporto finanziario: l’accordo che sarà annunciato in settimana, è stato trovato con il fondo texano di venture capital Matthew Brown e prevede un collocamento privato di azioni privilegiate, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters.

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La notizia di un potenziale investitore ha fatto balzare il titolo al Nasdaq che ha recuperato oltre il 60% in una sola seduta, dopo avere toccato +76% in apertura, recuperando parte della performance negativa del 170% messa a segno da inizio anno.

L’accordo prevede che il fondo possa convertire le azioni privilegiate in ordinarie al prezzo medio degli ultimi 30 giorni prima della firma dell’accordo, mantenendo gli stessi diritti di voto delle azioni ordinarie. I fondi di Brown non sono gli unici a tentare il salvataggio della start up: negli scorsi mesi, Virgin Orbit aveva ricevuto fondi per 35 milioni di dollari dalla Virgin Investments, la holding di Richard Branson e azionista con il 75% del capitale (Mubadala, il fondo sovrano degli Emirati detiene una quota del 17%), andati bruciati dalle perdite: nel terzo trimestre il rosso si è attestato a 44 milioni di dollari e la liquidità è scesa a 71 milioni di dollari dai 122 milioni di dollari di fine giugno. Al momento, i dati del quarto trimestre non sono stati resi noti.

In questi mesi la società, quotata al Nasdaq, ha visto la capitalizzazione scendere a 150 milioni di dollari dagli oltre 3 miliardi di dollari di due anni fa quando esordì alla Borsa di New York attraverso una Spac.

Con questa nuova iniezione di liquidità, Virgin Orbit intende ricominciare ad operare con un numero ridotto di dipendenti. «Il nostro primo passo è di tornare già questa settimana con un piccolo team che dovrà concentrarsi sulla nostra prossima missione», si legge in una nota di Virgin Orbit, senza specificare quando e dove realizzare questa nuova missione.

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