Viaggio nel Salento e Sentimento di Carmelo Bene
Otranto in esclusiva dall'Albero della Vita al Faro
Questa è la stagione giusta per avere Otranto praticamente tutta per sé ricordando Carmelo Bene. Si gode la visita quasi in esclusiva dell'Albero della Vita ovvero il mosaico che il monaco Pantaleone realizzò nel XII secolo sul pavimento della Cattedrale di Santa Maria Annunziata ed è quasi mistico ritrovarsi in solitudine tra le navate della sua cripta. Anche Anima Mundi, la libreria bomboniera sui Bastioni, è aperta per pochi intimi, amanti della lettura lambita dalle onde.
Prendere il caffè accompagnato da un pasticciotto nel Risto- Bistrot della Lega Navale Italiana al porto significa “cuntare li pili”, come chiamano qui le chiacchiere, dei capitani di navi che aspettano la fine dell'inverno. Poi ci si incammina lungo il nuovo percorso che accerchia tutte le mura del Castello Aragonese nel quale è consigliabile entrare per godere l'infilata dei bastioni da una prospettiva orizzontale, oltre che per scoprire i reperti archeologici e le pitture pittografiche delle grotte che il mare tiene nascoste in questo ultimo avambraccio di Adriatico sino a Castro: soprattutto quella dei Cervi, la paradisiaca Zinzulusa e la Romanelli. Certamente, Carmelo sarebbe stato soddisfatto sapendo che si è saliti sul Colle della Minerva per onorare gli otrantini martiri che sacrificarono la vita pur di non piegare la testa agli invasori ottomani sbarcati nel 1480. Da lì, a piedi, si può raggiungere la Torre del Serpente passando sopra le vasche per la raccolta del sale, per poi discendere attraverso un altro sentiero magnifico alla Baia delle Orte. Un po' di coraggio serve, a questo punto, per calpestare il confine sud orientale dell'Italia battendo un camminamento sottile e arzigogolato che, scavalcato il laghetto di bauxite, conduce sino al Faro della Palascia. Lì intorno, nell'entroterra, si disvelano antiche masserie, alcune abbandonate, altre coccolate dai pastori. Quella di S. Emiliano, in particolare, è una destinazione squisita per assaggiare e comperare i formaggi, mentre il pranzo si consumerà davvero alla Trattoria da Carlo affacciata sul fiordo naturale di Porto Badisco caro a Virgilio: i rigatoni con la rana pescatrice e gli spaghetti con le vongole valgono quanto quella coi famosi ricci.