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Otto modi intelligenti per riciclare la plastica, perché la difesa dell’ambiente Si fa soprattutto con la capacità di innovare. I consumatori con il loro impegno e con le scelte di vita, di acquisto e di comportamento ambientale indirizzano le aziende nello sviluppare tecnologie, prodotti, idee che moltiplichino per mille e su scala industriale le buone idee.
Il Sole 24Ore studia con attenzione l’innovazione nel segmento della green economy: il 6 giugno nel ciclo di pubblicazioni «L’economia intorno a noi» è uscito l’ebook «La circle economy», mentre a inizio luglio la testata ha promosso un convegno sui luoghi comuni che frenano l’innovazione ambientale negli imballaggi di plastica.
Di recente il consorzio di riciclo della plastica Corepla ha organizzato a Pisa, nella Scuola universitaria superiore Sant’Anna, le «Giornate della ricerca» durante le quali nuovi spunti all’innovazione in rapporto alle materie plastiche e agli imballaggi di plastica riciclati sono emersi dall’approfondimento di temi come l’acqua, la salute, l’igiene, l’energia e il cibo.
Secondo David Bolzonella e Ivan Russo dell’Università di Verona «riposizionare e ripensare la supply chain delle plastica rispetto alle innovazione tecnologica presenti e alla ricerca applicata trasferibile ci sembra prioritario, rimanere immobili a difendere l’attuale potrebbe risultare fatale nel prossimo futuro premiando solo le imprese che avranno sviluppato modelli di business adeguati e dove sono presenti competenze professionali allineate con il cambiamento».
Sofidel / La cartiera riduce il ricorso alla plastica
La carta con meno plastica. Non è un gioco di parole ma è l’obiettivo del gruppo cartario lucchese Sofidel. Il progetto è ridurre del 50% nei suoi prodotti l’uso di plastica convenzionale entro il 2030, pari all’eliminazione di oltre 11mila tonnellate l’anno di plastica immessa sul mercato.
L’obiettivo dell’amministratore delegato Luigi Lazzareschi sarà conseguito soprattutto attraverso una generale riduzione dello spessore della pellicola di plastica degli imballaggi di rotoli e rotoloni, il ricorso a confezioni di carta kraft e a plastiche riciclate o bioplastiche.
Bio Valore World / re stabilimenti per bioplastiche
L’idea è quella della plastica biodegradabile che si chiama acido polilattico, in sigla Pla. Così il gruppo Valore Holding ha creato una società, la Bio Valore World spa guidata da Mauro Pedretti, per il lancio e lo sviluppo del progetto EarthBi. Le prime linee produttive saranno dislocate in Italia, Slovenia e Malta con tre stabilimenti per una produzione complessiva di 60mila tonnellate l’anno, grazie a processi tecnologici realizzati e messi a punto con la collaborazione di alcuni scienziati italiani la cui domanda di brevetto è stata recentemente depositata da EarthBi.
FOCUS / Inquinamento, grovigli e burocrazia
Maire Tecnimont / Il moplen torna a nuova vita
Il polipropilene fu inventato in casa Montecatini negli anni ’50 e fu lanciato con il marchio moplen. Raccoglie quell’eredità di genialità e di grande industria la società di ingegneria Maire Tecnimont di Milano che ha avviato nel bresciano uno stabilimento che ricicla la plastica proveniente dalle raccolte industriali o commerciali selezionate. L’impianto, situato a Bedizzole, in provincia di Brescia, è basato su tecnologia proprietaria ed è gestito da MyReplast che, senza ricorso a incentivi pubblici, rigenera 40mila tonnellate l’anno di polipropilene di qualità pari alla plastica vergine.
Tomra / Difendere gli oceani dall’immondizia
La Tomra, il colosso tedesco delle macchine di separazione e selezione delle plastiche da riciclare, sta lanciando la tecnologia per riciclare la pellicola post-consumo di colori misti. Per questo motivo l’azienda ha organizzato nelle settimane scorse un evento internazionale per condividere con tutte le aziende del settore le tendenze verso cui si muovono la società e la tecnologia e secondo Tom Eng, vicepresidente senior, quello più caldo è «il problema dei rifiuti plastici che si accumulano nelle discariche, che vanno alla deriva negli oceani e uccidono la vita marina».
Eni e Corepla / Estrarre idrogeno dai rifiuti non riciclabili
Ricavare idrogeno dalla plastica ormai troppo degradata per essere rigenerata. È questo l’obiettivo di un accordo tra l’Eni e il consorzio di riciclo Corepla. L’intesa è stata firmata da Giuseppe Ricci dell’Eni e da Antonello Ciotti, presidente del consorzio. Sarà istituito un gruppo congiunto di lavoro che nei prossimi mesi valuterà l’avvio di progetti di ricerca per produrre idrogeno e biocarburanti di alta qualità da rifiuti plastici. Il gruppo di lavoro analizzerà le evoluzioni che il mercato degli imballaggi non riciclabili avrà nei prossimi anni e studierà le tipologie di rifiuti utilizzabili.
Rivending / La pausa caffè ricicla palette e bicchierini
Si chiama RiVending il progetto che parte da Parma per ricuperare i bicchierini e le palette delle macchine automatiche del caffè. I bicchierini del caffè e la paletta di plastica trasparente, realizzati con polistirolo, non sono normati dalla nuova direttiva contro la plastica usa-e-getta. Per questo motivo le associazioni industriali Unionplast (Federazione Gomma Plastica) e Confida (distribuzione automatica) con la promozione del consorzio Corepla vogliono ricuperare questi beni plastici. In Italia ci sono circa 800mila distributori di bevande calde che ogni anno servono i 5 miliardi di bicchieri.
Benvic / La bioplastica alleata al Pvc della Vinyloop
Il futuro della Vinyloop è affiancare al riciclo del Pvc (la plastica delle sacche e dei cateteri ospedalieri, delle carte di credito e dei bancomat) anche la produzione di bioplastiche. La Benvic Europe, che nel petrolchimico di Ferrara aveva rilevato la Vinyloop, ha acquisito la startup Plantura che nello stabilimento emiliano avvierà una nuova linea di produzione di bioplastiche. A parere di Luc Mertens, amministratore delegato della Benvic Europe, i biopolimeri si affiancano al Pvc nell’alimentare (cialde caffè e stoviglie biodegradabili), nell’auto e nei prodotti ospedalieri.
Serioplast / Lo svliluppo dell’Africa passa anche dal riciclo
Il nemico non è la plastica ma chi le disperde nell’ambiente dopo averla usata. La sfida ambientale e sociale legata alla cattiva gestione del ciclo della plastica e dei rifiuti è all’origine della Fair Plastic Alliance, un’alleanza internazionale in cui tra gli altri è entrata la Serioplast, azienda bergamasca leader internazionale nel settore della produzione di plastica per conto delle principali multinazionali globali. Insieme con altre organizzazioni, la Serioplast e la Fair Plastic Alliance sviluppano in Africa progetti per dare una prospettiva di futuro attraverso la raccolta e il riciclo della plastica.
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