Ötztaler, sfida da mito nella «Repubblica delle Bici»
Calendario anticipato per la Granfondo «cult» delle Alpi che mette a confronto i cicloamatori con un percorso (unico) di 227 km e 5.500 metri di dislivello fra Tirolo e Alto Adige. Ma dal prossimo anno si tornerà alla data di fine stagione che ha contribuito a creare la magia
di Maximilian Cellino
I punti chiave
3' di lettura
Ötztaler Radmarathon , basta la parola per spaventare i ciclisti più in forma, ma anche per spingerli a tentare la grande impresa. La Granfondo amatoriale fra le più dure delle Alpi si ripresenta alla partenza, con i suoi 227 chilometri e soprattutto gli oltre 5.500 metri da scalare, stavolta in anticipo rispetto al consueto calendario: domenica 9 luglio anziché a fine agosto. Saranno oltre 4.000 i ciclisti ad affrontare il percorso ad anello (780 gli italiani) che parte e arriva a Sölden, il centro più elevato del Tirolo noto per gli sport invernali (e non solo), attraversa Innsbruck, sconfina in Italia attraverso il Brennero superando anche Kühtai (2.020 metri di altezza) il passo del Giovo (2.090 metri) e l’infinito Passo del Rombo (2.509 metri).
Emozioni uniche
Non è forse la più difficile prova ciclistica amatoriale da un giorno in assoluto, l’Ötztaler, ma conserva alcune caratteristiche che affascinano il ciclista alla ricerca di se stesso e che la rendono unica, oltre al paesaggio attraversato. Il fatto di prevedere un solo percorso anzitutto, senza le «scappatoie» dei «medi» o dei «corti» previsti anche da prove famose quali la Maratona Dles Dolomites che si è svolta la settimana precedente: chi parte sa che può arrivare al traguardo per una sola via, la più lunga, o ricorrere al temutissimo «carro scopa».
L’ultimo come il primo
Anche per questo motivo la soddisfazione e l’emozione di chi taglia il traguardo si moltiplica: quella del vincitore, che completerà il percorso attorno alle sette ore, e quella dell’ultimo arrivato, che impiegherà anche il doppio del tempo, ma che verrà atteso e sarà tributato di tutti gli onori assieme al primo sul palco delle premiazioni. Quest’ultima è un’altra principale caratteristica che rende unica l’Ötztaler, dove si accomuna il tifo per tutti fin dall’alba (la partenza, come la diretta sulla Tv austriaca, è prevista per le ore 6.30) e lungo tutto il percorso in gran parte precluso al traffico veicolare.
Quando il meteo fa paura
C’è poi l'incognita metereologica a spaventare i partenti: memorabili in questo senso le edizioni del 2018, con spruzzi di neve sulla prima salita e il Rombo imbiancato dalla sera precedente o del 2013 (che evoca i ricordi più forti in chi scrive) che vide il ritiro in massa di oltre 500 concorrenti lungo la prima discesa bagnata da una pioggia gelata. Quest’anno l’insidia sarà probabilmente schivata per l’insolito collocamento a inizio luglio, ma già dal 2024 si tornerà alle origini.
Di nuovo alle origini del «mito»
Per il prossimo anno gli organizzatori sono infatti riusciti a riportare il grande evento nel consueto weekend di gara di fine stagione, stavolta domenica primo settembre, e che ha contribuito a creare il mito. «L’anno scorso abbiamo adottato alcune misure per migliorare il flusso del traffico, soprattutto sul versante altoatesino con un nuovo percorso a Vipiteno: questo impegno ha dato i suoi frutti e abbiamo concordato con i nostri partner altoatesini di organizzare la Ötztaler 2024 di nuovo nella data tradizionale» ha spiegato alcuni giorni fa Dominic Kuen, responsabile della Ötztaler Radmarathon. Perché in fondo la correttezza e la considerazione delle esigenze della comunità sono fondamentali, quando si vuole ottenere il rispetto per le bici.
Il ritorno economico per la «Bike Republic»
Ötztaler significa anche aumentare il giro d’affari turistico per Sölden, che già si fregia del titolo «Bike Republic» con i suoi itinerari espressamente dedicati agli appassionati delle due ruote e dei pedali. La Granfondo genera ogni anno 25.000 pernottamenti durante il fine settimana di gara, con una media di tre notti prenotate pro capite e un valore aggiunto di 4,5 milioni di euro. A questi si aggiungono poi i soggiorni di allenamento in vista della gara, che anno dopo anno sono in aumento. Fondata nel 2015, la Bike Republic Sölden vanta un’enorme rete di 18 sentieri naturali, 12 linee sagomate ecologiche, 13 percorsi enduro, 214 km di tour in Mountain Bike e due pump track nella valle. Esperienze che formano un fantastico parco giochi per ciclisti nell’intera valle e in grado di soddisfare tutti i gusti e tutte le età.
loading...