«P-Tech», concluso il 1° anno di studio per conseguire il titolo di esperti digitali
di Redazione Scuola
4' di lettura
Intelligenza artificiale, diagnostica informatica, mindfulness, team work e project management: ecco le materie di lavoro per 170 ragazzi di 4 istituti di Taranto che hanno fatto da apripista all'iniziativa ‘P-Tech Esperti Digitali'. Il programma, primo del suo genere in Italia, ha l'obiettivo di contribuire all'adozione di nuovi paradigmi formativi per il nostro Paese. A settembre, nuovo esordio per altri 130 giovani.
Il programma “P-Tech Esperti Digitali”
Centosettanta studenti di quattro istituti secondari di Taranto hanno concluso ieri il primo anno del percorso ‘P-Tech Esperti Digitali', avviato il 21 novembre 2019 scorso, in collaborazione con partner pubblici e privati del territorio pugliese e estesa, nel corso dell'anno, a realtà come Intesa Sanpaolo ed Enel.
La finalità del nuovo modello formativo, in sintonia con le priorità e i piani del Ministero dell'Istruzione, è quella di creare un legame più stretto tra la scuola secondaria di secondo grado, l'università e l'ecosistema industriale per promuovere i nuovi skill oggi richiesti dal mondo del lavoro e un apprendimento in grado di durare l'intera vita professionale.
Secondo il World Economic Forum 2019 Future of Jobs Report sulle tendenze del lavoro nelle 20 principali economie nel mondo, oltre il 42% di tutti i posti di lavoro cambierà in modo significativo entro il 2022, ciò richiederà nuove competenze, come l'analisi o il design thinking e soft skill come la risoluzione di problemi complessi. Per affrontare questo cambiamento, partner del settore pubblico e privato devono riunirsi per fornire ai giovani le competenze accademiche, tecniche e professionali necessarie per competere nell'economia del XXI secolo.
L’esperienza internazionale
Il P-Tech in Italia, mutua un'esperienza internazionale che ha sinora coinvolto 24 Paesi, oltre 200 Università e più di 600 partner industriali e che ha portato sui banchi di scuola più di 125mila studenti su scala mondiale. «Il percorso di studi P-Tech - dichiara Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di IBM Italia - risponde a una delle più grandi necessità del Paese: colmare il divario tra percorsi formativi e mercato del lavoro. L'impatto indotto dallo sviluppo delle tecnologie esponenziali, come intelligenza artificiale e blockchain, va gestito in modo responsabile e inclusivo, promuovendo una preparazione più in linea con le esigenze delle imprese. L'innovazione non potrà portare benefici a tutti noi senza un capitale umano adeguatamente preparato e protagonista. Ed è questo uno dei pilastri su cui costruire un'agenda e una visione di lungo periodo per un Paese a cui l'emergenza sanitaria impone di ripensare, ora, il proprio futuro cogliendo opportunità uniche e irripetibili».
Gli attori del progetto
In scampo ci sono sono il Politecnico di Bari, l'Assessorato al Diritto allo Studio e al Lavoro della Regione Puglia, le società del Gruppo Angel, Confindustria Taranto e l'Ordine degli Ingegneri della Provincia e, dal 2020, anche Intesa Sanpaolo ed Enel. Tutti impegnati nel fornire un supporto individuale e a lungo termine agli studenti degli Istituti l'I.I.S.S. “Maria Pia”, I.I.S.S. “Pacinotti”, I.I.S.S. “Righi” e del Liceo Scientifico “Battaglini” che hanno aderito all'iniziativa.
«Questo periodo di lockdown -afferma Renato Dorrucci, responsabile della Direzione Politiche di Sviluppo e Learning Academy Intesa Sanpaolo- ha dimostrato inequivocabilmente come il digital divide sia un ulteriore fattore di disparità sociale, soprattutto per le nuove generazioni. Intesa Sanpaolo è impegnata in numerose iniziative di formazione a favore dell'inclusione giovanile. Per questo motivo abbiamo deciso di aderire con entusiasmo a un progetto ambizioso come quello di IBM focalizzato sulle digital skill, mettendo a fattor comune la nostra esperienza e le nostre competenze, con l'obiettivo di formare individui in grado di affrontare le sfide di un mondo ad altissima velocità di trasformazione».
«L'emergenza sanitaria vissuta ci ha fatto capire che l'aspetto più sfidante per le aziende non è più solo tecnologico, ma è fortemente legato alle persone” - ha dichiarato Carlo Bozzoli direttore Global Digital Solutions del Gruppo Enel – “Occorre credere e aver fiducia nelle nuove generazioni; proprio per questo sosteniamo programmi come il P-Tech, promosso da IBM, che aiutano a costruire le competenze del futuro e orientano i giovani nel mercato del lavoro. Non solo. Investire per costruire e valorizzare l'attitudine delle persone attraverso processi di continuous learning, significa favorire il progresso e sostenere lo sviluppo della società di domani».
Le prospettive per il futuro
Dinamico perché rimodulabile ogni anno sulla base delle esigenze, il percorso per lo sviluppo delle competenze digitali, quest'anno si è concentrato sullo studio di tecnologie quali l'intelligenza artificiale e diagnostica informatica, su corsi di programmazione e internalizzazione digitale, ma anche su materie afferenti soft-skill quali mindfulness, team work e project management. A ciò si uniranno, durante il percorso, la maturazione di esperienze professionali attraverso seminari, tutoraggi e stage forniti dai partner industriali.
I ragazzi hanno potuto continuare a frequentare le lezioni anche durante la pandemia, dal momento che il percorso è stato strutturato in modo da poter essere seguito remotamente tramite video conferenze per tutte le lezioni.
Alla fine dei primi tre anni delle Superiori, gli studenti del P-Tech saranno in grado di continuare il percorso formativo presso il Politecnico di Bari senza la necessità di affrontare i test di ingresso e, inoltre, potranno fare leva sui crediti formativi con cui accelerare il triennio accademico. Il traguardo è la laurea in Ingegneria informatica denominata “P-Tech Esperti Digitali”.
A settembre, mentre questi ragazzi proseguiranno con il secondo dei 6 anni di percorso, prenderà il via, sempre a Taranto, un nuovo ciclo di studi con l'adesione di altri 130 studenti.
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