Padoan vede Moscovici a Davos: «Incontro molto positivo» per il Commissario Ue
di Laura Di Pillo
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Faccia a faccia di 15 minuti circa a Davos tra il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan e il commissario Europeo agli affari economici in una saletta dedicata agli incontri bilaterali a margine dei lavori del World economic forum. «E' stato un incontro molto positivo. Quello che bisogna capire è che noi vogliamo rendere più forte l'Italia con riforme e il rispetto delle regole che coinvolgono la flessibilità» ha detto Moscovici affermando che non si è parlato di misure.
Il commissario ha spiegato che si terrà conto «anche del contesto economico italiano» e di «altri fattori sfortunatamente accaduti», un riferimento implicito ai recenti terremoti che hanno colpito il Centro Italia.
«Pier Carlo ha ricevuto una lettera e stiamo lavorando sui requisiti in modo di ricevere una risposta che sia sufficientemente positiva per entrambi» , ha proseguito Moscovici, ribadendo di essere fiducioso. «Questo e' un aggiustamento che è in divenire, ha sempre avuto successo, perchè non anche questa volta?» ha concluso il commissario Ue.
Nei giorni scorsi la Commissione Ue aveva mandato una lettera all'Italia con una richiesta di interventi correttivi per riportare il deficit verso i livelli concordati nella scorsa primavera, intervento stimato allo 0,2% del Pil pari a 3,4 miliardi di euro. «Il clima di lavoro e' molto positivo. Non bisogna farne un dramma - ha sottolineato Moscovici - è work in progress. Ci sono contatti costanti e stiamo lavorando insieme in modo molto collaborativo per trovare soluzioni comuni e lavorare sui requisiti che possono aiutare nel rispetto di quelle regole che sono obbiettivi comuni» ha poi indicato il commissario Ue. Quanto alla flessibilità , Moscovici precisa che «non si tratta della flessibilità ora, ma della flessibilità globalmente. Adesso c'e' un divario, stiamo lavorando per correggerlo».
Il ministro Padoan subito dopo il faccia a faccia si e' allontanato, senza parlare con i giornalisti che lo attendevano. Ma il clima positivo è stato confermato da fonti del Mef, ministero dell’Economia : «l’incontro e' stato aperto e costruttivo. Il confronto prosegue, fa parte della prassi di dialogo continuo tra il governo e le autorita' europee che si occupano della sorveglianza sui conti pubblici nazionali».
Padoan, stiamo gestendo debito in modo efficace
Quanto ai conti pubblici italiani Padoan ha parlato anche del debito elevato «Stiamo gestendo il nostro debito in modo molto efficace» ha detto il ministro in un'intervista a Bloomberg Tv, aggiungendo che nell'Unione europea c'è bisogno di una maggiore convergenza. In primo piano anche la vicenda Monte Paschi: «È una banca in condizioni di equilibrio (viable) e i suoi problemi sono stati affrontati con il decreto del governo nel pieno rispetto delle norme Ue sugli aiuti di Stato» ha detto il ministro aggiungendo che in Italia le sofferenze hanno «smesso di aumentare, cominciando a diminuire». Il ministro ha anche definito «una buona notizia» l'acquisizione delle tre 'good bank' da parte di Ubi.
Padoan: M5S sembrano ignari di cosa sia politica economica
«Hanno alcune proposte che devono essere analizzate. Ma, per esempio, il cosiddetto reddito di cittadinanza, prevede di distribuire ad una notevole fetta di popolazione un grande ammontare di denaro, senza chiedersi da dove arrivano i soldi. Sembrano essere ignari di cosa sia una politica economica nelle economie avanzate» ha dichiarato in una video intervista al Wall Street Journal, il ministro Padoan, intervistato sul possibile impatto dei populismi in Europa, e in particolare dei M5S in Italia, sulle scelte di politica economica.
Sul fronte europeo, «c'è il rischio che i partiti populisti guadagnino consenso e finiscano al governo, con esiti imprevedibili in termini di reazioni politiche, fra cui anche referendum per lasciare l'euro». In questa fase «l'economia continuerà a crescere, a un passo ridotto, e questo è positivo. Ma nel frattempo, la disillusione che genera sostegno nei partiti populisti continuerà a crescere». Per questo, «l'Europa ha bisogno di una strategia più coraggiosa per sostenere il lavoro» ha sottolineato Padoan.
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