Paesaggio, Mattarella: «Deturpato da inquinamento e speculazioni»
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La Giornata nazionale del Paesaggio, di cui si celebra oggi la prima edizione, «è una ricorrenza significativa che richiama il paesaggio quale valore identitario del paese e incoraggia le istituzioni pubbliche e private, ma anche la società civile, a un uso attento e consapevole delle straordinarie bellezze naturali di cui è ricco il territorio italiano». Lo ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio al ministro dei dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, letto dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, in apertura della cerimonia di consegna del primo Premio nazionale per il paesaggio italiano.
Valorizzazione del paesaggio tutelato da Costituzione e giurisprudenza
Il capo dello Stato ha ricordato come l’articolo 9 della Costituzione, la legislazione e la lungimirante giurisprudenza della Corte costituzionale abbiano alimentato «un sistema diffuso e multiforme di tutela e valorizzazione del paesaggio inteso come forma e immagine dell'ambiente, realtà creata dalla comunità umana e segnata dalla continua interazione tra la natura e l'uomo. Un paesaggio non più inteso dunque come elenco di beni da preservare, ma esito di un processo creativo continuo, di adattamento e trasformazione dei territori, nelle campagne come nelle città. I mutamenti dei luoghi in cui viviamo sono la conseguenza delle scelte fatte dall'uomo, frutto di mediazione tra eredità del passato e prospettive del futuro, memoria storica e culturale della comunità».
Troppo spesso spaculazione ha stravolto il paesaggio
Mattarella ha sottolineato come « troppo spesso queste scelte hanno stravolto e deturpato il paesaggio: speculazioni edilizie, urbanizzazione periferica senza pianificazione, disboscamenti selvaggi, inquinamenti industriali lesivi dei patrimoni genetici terrestri e marini. Per evitare il ripetersi di queste degenerazioni - ha esortato - occorre diffondere una concezione del paesaggio come bene essenziale e valore non solo culturale ma civile ed economico, in grado di influenzare la qualità della vita individuale e il benessere sociale».
Fondamentale la programmazione
Per tutelare e promuovere il paesaggio quale bene comune, secondo il capo dello Stato è necessario ripartire «da una puntuale azione di programmazione delle politiche e delle scelte di gestione, basata sull'interazione tra Stato e livelli territoriali e, come indicato dalla convenzione del Consiglio d'Europa, da un'attenta capacità d'ascolto delle comunità locali». E ha sottolineato come proprio le tragiche vicende legate all'emergenza sismica dei mesi scorsi «suggeriscono di ripartire dai luoghi, anche quelli più colpiti, per ridare loro nuova forma e vigore con l'attiva partecipazione delle popolazioni interessate e nel rispetto delle caratteristiche ambientali e culturali del territorio».
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