Paese che vai, birra che trovi: tre turisti su quattro provano le etichette locali
La percentuale di chi ama provare le birre locali arriva aumenta nei viaggi all’estero. L’abbinamento con la pizza resta dominante, ma cresce chi sperimenta l’associazione con i cibi locali
di Emiliano Sgambato
3' di lettura
Per un turista che vuole immergersi negli usi locali dei luoghi che sta visitando cosa c’è di meglio che assaggiare cibi e bevande caratteristici del posto? Le molte etichette di tradizione e diffusione regionale e il moltiplicarsi dei birrifici artigianali sta mettendo le birre al centro di questa tendenza, soprattutto in un’estate così calda. E del resto l’aumento dei flussi turistici era già al centro delle strategie ripresa delineate da Assobirra negli scorsi mesi (con i consumi pro capite annui in crescita di due litri a testa si punta a superare i 9,4 miliardi di business nazionale).
La conferma arriva da un sondaggio commissionato dalla stessa Assobirra a Bva Doxa, secondo il quale «estate relax vanno di pari passo con il piacere di concedersi il gusto di buon cibo e buon bere, andando ad allentare le restrizioni alimentari dell’anno per far posto a un maggiore consumo legato al piacere».
Il 45% dei vacanzieri predilige, infatti, una birra durante la cena, dopo cena (32%) o per accompagnare il pranzo (31%). Aumentano anche i momenti di consumo, soprattutto al mare, dove ben 6 intervistati su 10 dichiarano di concedersi qualche sorso in più rispetto alle proprie abitudini.
Ma soprattutto, ovunque sia la vacanza, la sperimentazione è irrinunciabile: infatti, il 73% dei rispondenti ha dichiarato di aver provato nuove birre durante gli ultimi viaggi.
Percentuale che sale addirittura all’82% per le vacanze all’estero, soprattutto in Spagna (23%), Grecia (18%) e Germania (18%). Per la maggior parte dei vacanzieri (88%), infatti, ogni meta, con le sue birre tradizionali e i suoi birrifici artigianali, è un mondo tutto da scoprire, sia in patria (76%) che all’estero (85%). Tra i beer lover, i più aperti a sperimentare nuovi gusti e sapori sono i rappresentanti della Gen Z
La birra si conferma, anche in vacanza, la bevanda ideale per accompagnare diversi piatti. Non a caso, per quasi la totalità degli intervistati (92%), tra i momenti di consumo preferiti spiccano in assoluto i pasti.
L’intramontabile connubio pizza e birra rimane il più amato anche in viaggio (92%), seguito dall’accostamento con piatti estivi come panini o piadine (82%), taglieri di salumi e formaggi (70%), piatti freddi a base di carne (45%), insalate (37%), e primi piatti freddi (36%), ma si prestano anche antipasti e stuzzichini, scelti da quasi 9 intervistati su 10 e fritti (83%).
A confermare le tendenze evidenziate dal Centro Informazione Birra di AssoBirra realizzato con Bva Doxa è Eugenio Signoroni, Beer Writer e curatore Guida Birre d’Italia di Slow Food: «Quando abbiamo pubblicato per la prima volta la Guida alle Birre d’Italia, era impensabile –– sottolinea – che i turisti si spostassero per visitare birrifici, tap room e pub. Oggi sempre più persone scelgono le destinazioni in base a queste esperienze. All’estero, come in Belgio, Germania o Stati Uniti, è una realtà consolidata, in Italia, invece, è un settore nuovo ma promettente. I birrifici che si stanno attrezzando per accogliere i visitatori sono sempre più numerosi, così come quelli che collaborano con altri artigiani locali, offrendo al turista l’opportunità di conoscere il meglio di un luogo attraverso la birra. Anche sull’abbinamento birra-cibo abbiamo compiuto grandi progressi negli ultimi vent’anni, anche se c’è ancora molto da fare. È una questione di cultura. I ristoratori devono credere maggiormente nella birra, studiarne le potenzialità e ripensare le loro carte dei menu».
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