Bollo auto, dal 1° gennaio si versa solo con «PagoPa»
L’obbligo dei seggiolini antiabbandono per i bimbi ritorna dal 6 marzo 2020, con l’atteso slittamento delle sanzioni. Previsti 25 milioni per rinnovare il parco di camion e autobus
di Maurizio Caprino
4' di lettura
La lunga notte degli emendamenti al decreto fiscale ha portato molte novità nel settore dei veicoli: dall’atteso slittamento a marzo delle sanzioni sui seggiolini antiabbandono per bambini al parziale riordino degli archivi e delle modalità di pagamento del bollo auto. Passando per un irrobustimento degli aiuti all’autotrasporto e particolarità come gli sgravi fiscali per chi acquista airbag per moto e la “salvataxi di Capri”; ma soprattutto per agevolazioni generalizzate sull’assicurazione Rc auto per le famiglie con figli, che verosimilmente susciterà vivaci discussioni (si veda l’articolo a destra).
Seggiolini antiabbandono
La Camera ha messo una pezza al pasticcio dell’entrata in vigore dell’obbligo di dispositivi antiabbandono sui seggiolini per auto dei bambini di età fino ai quattro anni (legge 117/2018). Atteso per il 6 marzo, era stato anticipato al 7 novembre da un’interpretazione del ministero dell’Interno che aveva spiazzato tanto i produttori dei dispositivi quanto le famiglie. Tanto che tra le forze di maggioranza era subito partita una corsa al rilancio su chi avrebbe presentato l’emendamento più favorevole agli interessati: da un rinvio delle sanzioni addirittura a giugno a una sanatoria per chi fosse stato multato tra il 7 novembre e la conversione in legge del decreto fiscale.
Ma alla prova dei fatti è stato approvato un emendamento minimale: il ripristino del termine del 6 marzo. Una soluzione in linea con quanto aveva suggerito a settembre il Consiglio di Stato per rimediare all’ingenuità contenuta nella legge 117/2018, che aveva previsto un’entrata in vigore già per il 1° luglio 2019 anche se l’obbligo fosse stato materialmente inapplicabile, come poi è accaduto.
Inoltre, viene aumentata da 1 a 5 milioni di euro la dote 2020 del fondo per gli incentivi di 30 euro alle famiglie per l’acquisto dei dispositivi. Va però considerato che inizialmente il decreto fiscale prevedeva 15,1 milioni di spesa per il 2019, che verranno in gran parte risparmiati perché c’è carenza di prodotto da acquistare e le sanzioni ora sono state rinviate. Le modalità attuative di erogazione del bonus sono attese a giorni, stando agli annunci del ministero delle Infrastrutture.
Bollo auto
Tutti i pagamenti dal 1° gennaio 2020 dovranno avvenire sul circuito PagoPA. In realtà, nella maggior parte dei casi era già così da quest’anno e ora si chiude il canale che le agenzie di pratiche auto conservavano tuttora per i pagamenti su veicoli intestati a residenti in altre regioni, inizialmente esclusi da PagoPA. Ora che in questo circuito sono stati integrati i pagamenti di questo tipo, non c’è più ragione di mantenere il canale alternativo.
Dal 2020, stando ai progetti originari del governo Renzi, si sarebbe dovuto abolire il Pra, istituendo il documento unico (che era già stato rinviato al 1° gennaio 2020 e ora la legge di bilancio sta per far slittare ulteriormente, dando tempo fino al 1° novembre 2020 per far partire il sistema completamente). Dopo la retromarcia dovuta all’esigenza di salvare il Gran Premio d’Italia anche con gli incassi del Pra, ora gli emendamenti al decreto fiscale riportano all’Aci (che gestisce il registro) tutti i dati sul pagamento del bollo, rendendo più difficili per il futuro ulteriori blitz abolitivi. Peraltro, l’emendamento lascia in piedi gli archivi regionali, prevedendo un futuro disciplinare di cooperazione tra le varie banche dati, che tante prove di mancato coordinamento hanno dato in questi vent’anni di bollo gestito dalle Regioni.
Non è però passato un altro emendamento favorevole all’Aci (il cui nome veniva, infatti, riportato come titolo del testo circolato in questi giorni): obbligava a registrare nel Pra anche i nomi dei noleggiatari a lungo termine dei veicoli (già noti alla Motorizzazione). Per il settore del noleggio, l’Aniasa si dichiara comunque pronta a collaborare per migliorare la normativa.
Airbag moto, niente detrazione: mancano le coperture
Per chi acquista airbag per moto (anche integrati nel vestiario specifico per motociclisti) dal 2020 era prevista anche una detrazione del 50% delle spese documentate, fino a un massimo di 500 euro. Il tutto fino a un onere complessivo di 30 milioni l’anno per lo Stato. Ma tra le condizioni
contenute nel parere favorevole della commissione Bilancio della Camera c’è quella di cancellare il bonus per l'acquisto di airbag per la moto, perché mancano le coperture.
Autotrasporto e microtaxi
Gli incentivi di 12,9 milioni previsti per il rinnovo del parco veicolare arrivano a 25 milioni e diventano applicabili non solo ai camion, ma anche agli autobus.
Si salvano, però, i vecchi microtaxi delle isole minori (quelli ricavati da modelli come l’Ape Piaggio), che già da quest’anno non avrebbero potuto più circolare (legge 190/2014) e ora guadagnano una proroga al 31 dicembre 2020.
Iva autoscuole
Lieve modifica per la norma che introduce l’Iva sui corsi di scuola guida, evitandone l’applicazione retroattiva al 2014: viene chiarito che i corsi per le altre attività didattiche (come i corsi di ballo o di nuoto) restano esenti da Iva.
Per approfondire:
● Seggiolini antiabbandono, un anno tra polemiche e ritardi
● Quanto costano e dove comprare i seggiolini antiabbandono
● Bollo auto, perché il condono non si applica a tutti
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