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Palazzo Strozzi, nel 2022 presenze record: impatto da 114 milioni su Firenze

Archiviato l’anno con una crescita del 41% sul 2019 e ricavi per 10,6 milioni

di Marilena Pirrelli

3' di lettura

L’impatto su Firenze è di 114 milioni di euro. È l’effetto del successo delle tre grandi mostre organizzate da Palazzo Strozzi nel 2022 che hanno attratto 180.000 visitatori esclusivi con una spesa media al giorno, secondo l’Annual Report della Fondazione, di 262,3 euro distribuita tra alberghi, ristoranti, shopping, altre istituzioni culturali e mezzi di trasporto: 66,5 milioni di spese dirette e 47,1 indirette di pertinenza.

La Fondazione Palazzo Strozzi chiude il 2022 con il miglior anno di sempre per numero di visitatori – +41% sul 2019 e sul 2021 a 340.000 – e per proventi raggiunti pari a 10,6 milioni di euro, grazie all’aumento dei ricavi da biglietteria del 78% a 3,4 milioni. « Il successo arriva da lontano, il lavoro è iniziato nel 2016 – spiega Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, – e ora stiamo capitalizzando una strategia che ha cambiato l’immagine e l’offerta culturale di Palazzo Strozzi attraverso la nuova programmazione che ha affiancato all’arte del passato la presenza di artisti contemporanei. Abbiamo portato a Firenze un prodotto culturale che non esisteva prima, trasformando questa città in una meta anche per appassionati di arte contemporanea, come per la mostra su Marina Abramović visitata da 185mila persone e quella su Jeff Koons da 175.000». Nel 2022 il mix vincente porta i nomi di Donatello – 150.000 visitatori a Palazzo Strozzi e circa 117.000 al Museo Nazionale del Bargello –, Olafur Eliasson (oltre 163.000 presenze, nella foto in apertura) ed Nft con «Let’s Get Digital» (oltre 26.000).

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Una delle sale di Palazzo Strozzi

«La solidità del bilancio economico di Palazzo Strozzi è data dal partenariato pubblico-privato, che ha determinato un risultato positivo mostrando un modello di sostenibilità delle istituzioni culturali» continua il direttore. E infatti i numeri confermano che con la cultura si può crescere: le risorse proprie derivate da ricavi propri (biglietteria, merchandising, etc.) sono salite a 4,2 milioni (+78,2%) rappresentando il 39% dei proventi, quelle private – da sponsor, donazioni, contributi dei sostenitori privati – sono cresciute a 4 milioni (+37,9% pari al 38% dei proventi) e i contributi pubblici sono scesi al 23% delle risorse. Di cui il 14%, pari a 1,4 milioni, deriva dai contributi erogati dai sostenitori pubblici della Fondazione (era il 23% nel 2016), cioè da Comune, Regione, CCIAA e un milione da contributi straordinari ministeriali attivati dal 2020 con il Covid (9%).

A fronte di questi proventi, la Fondazione ha sostenuto costi per 10 milioni, suddivisi nel 69% (6,9 milioni) da costi diretti di produzione delle esposizioni e degli eventi correlati, nel 16% (1,6 milioni ) da costi di struttura diretti e 1,5 milioni di ammortamenti e spese generali, conseguendo una variazione positiva del fondo di dotazione di oltre 500mila euro. Nonostante l’aumento dei costi energetici, dei trasporti e dei materiali per gli allestimenti, vi è stato un contenimento delle spese.

«Biglietteria e sponsorizzazioni hanno sostenuto la crescita grazie al successo delle mostre organizzate e dalla capacità di attrarre finanziatori privati attraverso attività di fundraising efficaci» conclude Galansino. Ogni progetto è il risultato dell’incontro tra Palazzo Strozzi, gli artisti, curatori e i collezionisti. La politica dei restauri avviata dal 2015, che ha consentito 79 interventi per un investimento di oltre 550.000 euro, consente inoltre scambi proficui con gli altri musei. Nelle prossime mostre vedremo Yan Pei-Ming dal 7 luglio e Anish Kapoor dal 7 ottobre.

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