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Palazzo Trussardi, specchi, colonne e un concept come «processo aperto»

Ha riaperto a fine 2022 a Milano dopo una profonda ristrutturazione con un concept lifestyle innovativo, che conferisce continuità ai diversi spazi dedicati a moda, cibo e cultura

di Antonella Galli

4' di lettura

Si deve a Nicola Trussardi, negli anni Novanta l’idea di una sede che fosse un vero e proprio hub del suo marchio, nel centro di Milano. Lo individuò nel palazzo sul lato sinistro del Teatro alla Scala, affacciato sulla Piazza omonima. Inaugurato nel 1996, nel decennio seguente è divenuto un riferimento per il mondo fashion, ma non solo, dal momento che Palazzo Trussardi era sede anche dell’omonimo e celebre ristorante.

RISTORANTE TRUSSARDI BY GIANCARLO PERBELLINI (Ph. Federico Torra)

Dopo un lungo periodo di chiusura, a fine 2022 il palazzo ha riaperto le sue porte, proponendosi come fulcro del mondo Trussardi. Sede oggi ancor più significativa, quindi, per la casa di moda, entrata recentemente in una fase di ristrutturazione, affidata ad Angelo Rodolfi. Il manager, nel ruolo di amministratore unico e chief restructuring officer, è partner della società bergamasca 3XCapital specializzata in ristrutturazioni aziendali. Nell’edificio oggi sono riuniti il flagship store, l’headquarter e due spazi per la ristorazione - un caffè e un ristorante, affidati allo chef stellato Giancarlo Perbellini.

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Il complesso

L’intero complesso è stato ripensato in chiave contemporanea e fresca a partire da un concept unitario che pervade in ugual modo gli spazi per la moda e le aree della proposta gastronomica. La continuità, anche visiva, è il filo conduttore del progetto. Non ci sono interruzioni, infatti, tra il negozio di abbigliamento e accessori, con ingresso dalla Piazza, e il Café Trussardi by Giancarlo Perbellini, che mantiene l’affaccio sulla piazza Paolo Ferrari, proprio di fronte al Teatro Filodrammatici, dove è posizionato anche il dehors, un padiglione vetrato con giardino pensile firmato da Patrick Blanc (già esistente e volutamente conservato).

Il Ristorante Trussardi by Giancarlo Perbellini occupa il primo piano, con affaccio su tre lati dell’edificio e le caratteristiche finestre ad arco ribassato. Il tema gastronomico del ristorante, dotato anche di un’ampia sala per eventi privati, è quello della tradizionale trattoria italiana rivisitata in chiave contemporanea, mentre la proposta del Café è più disinvolta, per tutti i momenti della giornata, dalla colazione all’aperitivo, fino al dopo cena, inclusa l’offerta della rinomata pasticceria di Giancarlo Perbellini.Il progetto architettonico è stato affidato a bplus.xyz, un collettivo di creativi di vari settori con base a Berlino che, insieme al designer Thorben Gröbel, lo hanno ripensato in chiave di riuso e recupero e in una prospettiva di tempo lungo: «L’edificio era lì prima di noi e sarà lì dopo di noi. Vogliamo sfidare il paradigma, molto diffuso, della breve durata dei progetti per il retail, dai 3 ai 5 anni, partendo dalla comprensione di ciò che già esiste nello spazio e cosa invece continuerà ad esserci in futuro», hanno dichiarato i progettisti. E l'architetto Olaf Grawert, tra i fondatori di bplus.xyz, illustra come il concetto di riuso è stato applicato al progetto di Palazzo Trussardi: «Il punto di partenza è stata la storia dell’edificio. Durante i sopralluoghi a Milano, siamo stati sopraffatti dalla bellezza della città: i colori degli edifici ci hanno colpito perché provengono direttamente dai materiali, dalle pietre stesse di cui sono fatti, come il Duomo, ad esempio, così vicino al palazzo».

CAFE TRUSSARDI BY GIANCARLO PERBELLINI (Ph. Federico Torra)

L’intervento architettonico

L’intervento degli architetti è partito dalla ripulitura da tutti gli strati che negli anni erano stati sovrapposti alla struttura originaria, per valorizzare con onestà e chiarezza le funzioni e i materiali originali dell’edificio. «È riemerso il pavimento in “terrazzo” voluto da Nicola Trussardi – spiega Grawert – un chiaro richiamo a Carlo Scarpa. I pilastri perimetrali sono stati spogliati dai rivestimenti posticci, quindi ricoperti con un intonaco materico, del colore della terra locale, per dare la sensazione di una presenza coerente con il luogo e la storia dell’edificio». Uno degli elementi di maggior impatto è lo specchio diagonale che, a piano terra, unisce la zona retail al Café e che riflette Piazza della Scala: «Riporta lo spazio esterno all'interno – commenta il progettista – e invita a percorrere tutti gli ambienti, unendo con una diagonale luminosa le varie funzioni, fino al piano superiore del ristorante. Lo specchio, così come la superfice metallica che riveste il soffitto, è in contrasto con l’aspetto dei pilastri perimetrali, lasciati al grezzo. Abbiamo deciso di riutilizzare anche materiali dal cantiere, come negli sgabelli dello store, realizzati con residui cementizi a cui sono stati sovrapposti da Gröbel dei sedili di auto rottamate. Anche alcune portiere di auto dismesse sono diventate degli espositori per la pelletteria in vetrina. Il motivo del riuso e della durata dei materiali nel tempo è stato uno dei temi portanti». Un modo di progettare, quello di bplus.xyz, che tiene in considerazione le inevitabili evoluzioni nel tempo: «Una serie di luci verticali abbraccia come una corona i pilastri interni e caratterizza tutti gli spazi, dal negozio al Café, al Ristorante, transitando da una luminosità più fredda a una più calda. Le lampade sono in metallo e vetro e possono essere sostituite, così come, una volta dismesse, recuperate nei loro componenti» conclude Grawert.

In quest’ottica in tutto il progetto non è stato fatto uso di colle, per consentire il recupero a fine vita dei vari elementi. Palazzo Trussardi abbandona le logiche retail del passato, per affrontare con nuovi criteri, sostenibili e di lunga durata, la rinascita di un luogo aperto alla città e ricco di stimoli creativi.


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