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Palermo accelera sul nuovo hub e attrae start up da altre regioni

Al via il Bravo Innovation Hub che il sindaco del capoluogo siciliano punta a far diventare struttura stabile anche dopo la fine del progetto. E nascono nuovi luoghi di sperimentazione

di Nino Amadore

Cantiere innovazione a Palermo. Una immagine di lavori a bitRocket Studio, primo innovation hub per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. E sotto una immagine dei lavori di Bravo Innovation hub

3' di lettura

Palermo si candida a diventare il nuovo polo dell'innovazione siciliana puntando a recuperare terreno e ad allinearsi alla più avanzata Catania, solo per rimanere in Sicilia. Quello che si vede all'orizzonte, in questo momento, è un cantiere aperto in cui si muovono player pubblici e privati con l’obiettivo di rafforzare l'esistente e creare i presupposti per stabilizzare il sistema in una prospettiva di medio-lungo termine.

Un primo fronte, possiamo dire, è quello costituito da Bravo Innovation hub, il programma del ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Invitalia dedicato alle imprese più innovative: due i programmi (“New energy, green e clean tech”e “Inclusione, impatto sociale e salute”), e progetti di 20 startup che, all'interno dei Cantieri culturali della Zisa, per 12 settimane seguiranno i percorsi sotto la guida di dpixel Srl con Polo Meccatronica Valley, SocialFare Impresa Sociale Srl e Consorzio Univer. «I due percorsi di accelerazione vedranno l’innovazione come motore del Mezzogiorno, infatti, quasi tutte le 20 startup provengono dal Nord e dal Centro Italia – spiega Mineo - Dunque il south working è il volano dell'iniziativa: il Sud rappresenta un'area strategica per l'Italia e per l'Europa per reagire alla crisi e ripartire, potendo reclutare competenze altrimenti non accessibili, garantendo il bilanciamento vita-lavoro alle persone e sostenendo l’indotto locale» dice il presidente del Polo Meccatronica Valley, Antonello Mineo .

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Ma al di là dei percorsi di accelerazioni previsti da Bravo Innovation Hub, il progetto dell’amministrazione comunale di Palermo guidata da Roberto Lagalla è quello di far diventare strutturale l’hub collocato all’interno dei cantieri culturali alla Zisa facendone un vero e proprio polo dell’innovazione. Sperando anche che, oltre alle imprese siciliane, molte delle startup provenienti da altre regioni d’Italia decidano di stabilirsi definitivamente a Palermo.

Le iniziative palermitane si collocano all’interno di una strategia portata avanti dalla Regione siciliana e in particolare dall’assessorato alle Attività produttive guidato da Edy Tamajo. Una di queste iniziative, lanciata qualche settimana fa è il Premio Innovazione Sicilia, progetto ideato da Digitrend che punta a diffondere la cultura dell'innovazione nell’isola. Per partecipare alla selezione è stato creato un portale dedicato al Premio Innovazione Sicilia. All'interno del sito sono contenute tutte le informazioni necessarie e grazie ad una sezione dedicata è già possibile inviare la propria candidatura, collegandosi a https://www.premioinnovazionesicilia.it/#partecipa

«Siamo partiti da un concetto di innovazione che va oltre le teorie economiche – spiega Biagio Semilia, Ceo Digitrend – per andare alla scoperta di quei processi che veramente migliorano lo status quo del nostro territorio, grazie a idee ed intuizioni in grado di creare valore. Faremo questo percorso, avendo sempre a mente la storia e la tradizione del nostro territorio». Per Carmelo Frittitta, dirigente generale del Dipartimento delle Attività produttive, «Questo progetto è in linea con la strategia regionale dell'Innovazione e potrà diventare un percorso virtuoso per mettere a confronto aziende e innovatori che a diverso livello esprimono i diversi volti della Regione. E' altrettanto importante che venga rispettata la cifra non solo simbolica del rapporto tra tradizione e innovazione, in modo tale da sostenere e far emergere le eccellenze siciliane».

Sempre a Palermo un paio di settimane fa è stato inaugurato Magnisi Studio, uno spazio che prova ad andare oltre il concetto tradizionale di coworking. «Una Community che vive uno spazio dove la creatività e l’innovazione sono al servizio delle persone che vi lavorano e della città stessa – dice Ugo Parodi Giusino –. Non è solamente un luogo dove lavorare, ma anche uno spazio per eventi, al centro del capoluogo siciliano». Orientato anche ai nomadi digitali che arrivano da ogni parte del mondo, offre un’opportunità unica per l’arricchimento personale e il networking. Tra gli eventi già in programma: un talk sull’intelligenza artificiale e i computer quantici, organizzato in collaborazione con Palermo Mediterranea, e il primo TEDx al centro del capoluogo siciliano, il famoso format internazionale che farà tappa a Palermo già quest'anno.

Sempre a Palermo è nato, nel cuore del centro storico, bitRocket Studio ed è il primo innovation hub di Palermo per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sta lavorando a un progetto di ricerca per la creazione di un sistema a supporto delle Pmi e delle startup. La community che oggi già conta 18 collaboratori ha già progettato e sviluppato App e software dei più importanti colossi nazionali bancari . A fondare bitRocket Studio è stato Riccardo Genova, programmatore palermitano col sogno di modellare il futuro, suo e di chi lo circonda. Genova, cervello di ritorno dopo esperienze a cavallo tra Roma e Milano, ha pensato di provare la fortuna valicando i confini dell’innovazione tecnologica. «Ero un giovane studente che non aveva idea di cosa fare nella vita - racconta - che è stato costretto a lasciare la Sicilia per trovare un posto nel mondo».

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