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Politica monetaria e politiche di bilancio devono essere complementari e “la natura della loro interazione dipende dallo stato dell'economia”; il quadro di governance economica deve tenere conto sia dell'importanza del debito sia dell'importanza della crescita economica per la sostenibilità delle finanze pubbliche per cui “occorre un approccio integrato che garantisca il giusto mix di prudenza di bilancio investimenti pubblici intelligenti e riforme strutturali; occorre rafforzare l'aspetto economico dell'unione monetaria e ciò non può avvenire “senza una posizione di bilancio e ben coordinata e una capacità di bilancio centrale permanente nella zona euro”. Sono queste le convinzioni espresse dal membro del board Bce Fabio Panetta e prossimo governatore Bankitalia nel corso di un convegno a Francoforte.
Panetta rileva che “la stabilità dei prezzi e la sostenibilità di bilancio si sostengono a vicenda. Politiche di bilancio prudenti nei periodi favorevoli creano lo spazio necessario affinché la politica fiscale possa sostenere la domanda insieme alla politica monetaria durante le recessioni economiche. Allo stesso tempo, per mantenere la sostenibilità del paese sono necessarie una politica monetaria realmente antinflazionistica e la stabilità dei prezzi”. Affinché questa interazione funzioni efficacemente in futuro, «dobbiamo garantire che la politica di bilancio dell'Eurozona non sia semplicemente un risultato incidentale delle politiche fiscali nazionali. Dovrebbe invece essere raggiunto attraverso un efficace coordinamento delle politiche fiscali degli stati membri sotto la guida della Commissione europea e con un ruolo rafforzato per il comitato europeo per le finanze pubbliche (European fiscal board) durante la fase di valutazione». T
uttavia, per Panetta, l'interazione tra l'azione monetaria e l'azione di bilancio “non dovrebbe seguire regole rigide e predeterminate» perché dovrebbe dipendere dallo stato dell'economia, che può essere preso in considerazione solo introducendo una flessibilità sufficiente nella «governance». Va tenuto presente che la Germania sta insistendo sulla necessità di definire un minimo sforzo quantificato di riduzione del debito/pil annuale, prospettiva che solleva molte opposizioni (tra cui quella dell'Italia). Le nuove regole di bilancio attualmente in fase di negoziazione tra i governi per Panetta devono “riflettere il fatto che la sostenibilità delle finanze pubbliche dipende sia dal numeratore che dal denominatore del rapporto debito/pil. Occrre prestare molta attenzione alle dinamiche del debito, ma ciò sarebbe inutile senza la crescita».
Il nuovo quadro dovrebbe avere quattro caratteristiche principali: deve prevedere un aggiustamento realistico, graduale e duraturo del rapporto debito pubblico; la politica di bilancio dovrebbe essere realmente anticiclica, sia nel rispondere agli choc economici avversi, sia nel ricostituire le riserve una volta che l'economia si è ripresa; dovrebbe garantire che gli stati possano formulare le proprie strategie per raggiungere gli obiettivi di riduzione del debito e dei deficit sulla base di proiezioni di crescita solide e stabili; eventuali garanzie comuni volte a trovare il giusto equilibrio tra un approccio paese per paese e parametri quantitativi comuni non dovrebbero compromettere la logica proposta del quadro o aggiungere indebita complessità. Inoltre dovrebbero essere previsti incentivi adeguati per gli investimenti e le riforme.
Ecco perché per il prossimo governatore Bankitalia le proposte della Commissione “bilanciano queste quattro componenti essenziali di una governance di bilancio ottimale rispetto alle norme precedenti”. D'altra parte, la Bce ha già espresso il suo sostegno al pacchetto legislativo proposto ai governi.
Per la Bce è decisivo il ruolo delle istituzioni di bilancio indipendenti. Dice Panetta: “Sebbene la politica di bilancio sia prerogativa dei governi democraticamente eletti e non possa essere delegata a istituzioni tecniche, dovrebbe comunque basarsi su una solida analisi economica e questo è principalmente il ruolo di quelle istituzioni”. Dovrebbero avere un ruolo consultivo nella preparazione dei piani di bilancio nazionali nella valutazione della coerenza dei piani con la traiettoria tecnica della Commissione per il debito pubblico e gli impegni di riforma e di investimento. Un rafforzamento che deve riguardare anche l'European Fiscal Board.
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