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Panetta: «Con l’euro digitale più forti economia e autonomia della Ue»

Audizione all’Europarlamento: «La nostra risposta alla rivoluzione tecnologica nei pagamenti non può essere quella di rimanere fermi»

di Beda Romano

 Fabio Panetta, membro del board della Banca centrale europea

2' di lettura

La Banca centrale europea è tornata a difendere l'idea di un euro digitale, in un contesto nel quale il nuovo strumento di pagamento è accolto con grande prudenza in alcuni paesi della zona euro. In una audizione dinanzi alla commissione affari monetari del Parlamento europeo, il futuro governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha spiegato che l'euro digitale consentirà di rafforzare l'impianto finanziario dell'unione monetaria.

Gli attori privati

«La nostra risposta alla rivoluzione tecnologica nei pagamenti non può essere quella di rimanere fermi – ha detto il banchiere nella sua veste di membro del comitato esecutivo della Bce –. In assenza di un euro digitale, l'emergere di attori privati potenzialmente dominanti nel mercato dei pagamenti digitali potrebbe avere un forte impatto sul settore finanziario. Questa è una possibilità reale, come dimostrato dalla recente decisione di PayPal di lanciare la propria valuta denominata in dollari».

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La base legale

La Commissione europea ha presentato in giugno la base legale che permetterà alla Bce di emettere euro digitali (si veda Il Sole/24 Ore del 29 giugno). Secondo la proposta, l’euro digitale verrà distribuito a cittadini e imprese da banche e altri fornitori di servizi di pagamento. A differenza delle criptovalute, e come l’euro di carta, la nuova moneta sarebbe denaro della banca centrale. Il tentativo è di evitare che si moltiplichino le valute private, come il Bitcoin, e che la moneta perda il suo carattere pubblico.

Le proposte della Commissione, ha precisato quindi Fabio Panetta, «creano un nuovo paradigma per preservare la sovranità monetaria e garantire la libertà delle persone nell'era digitale». L'euro digitale, ha aggiunto l'economista, «rafforzerà la nostra autonomia e la nostra resilienza affidandoci a un’infrastruttura europea e riducendo la nostra dipendenza da fornitori non europei». La Bce concluderà in ottobre una prima fase istruttoria del progetto in questione.

Il fronte contrario

Come detto, l'euro digitale non piace in alcuni Paesi, spesso conservatori in campo monetario, come la Germania e l'Olanda, abituati all'uso dei contanti. Ieri ancora il futuro governatore della Banca d'Italia ha voluto rassicurarli: non sarà necessario aprire un nuovo conto bancario. Peraltro, nel suo progetto legislativo, la stessa Commissione ha stabilito limiti alla quantità di euro digitali che il singolo cittadino potrà avere a disposizione, pur di evitare deflussi di depositi dalle banche.

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