«È tempo di una giustizia riparativa»

Papa Francesco: condonare i debiti altrui. Allarme sull’avidità dei consumi

Il Pontefice ha sottolineato come oggi i nostri stili di vita «spingono il pianeta oltre i suoi limiti»

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3' di lettura

«Rinnovo il mio appello a cancellare il debito dei Paesi più fragili alla luce dei gravi impatti delle crisi sanitarie, sociali ed economiche che devono affrontare a seguito del Covid-19. Occorre pure assicurare che gli incentivi per la ripresa, in corso di elaborazione e di attuazione a livello mondiale, regionale e nazionale, siano effettivamente efficaci, con politiche, legislazioni e investimenti incentrati sul bene comune e con la garanzia che gli obiettivi sociali e ambientali globali vengano conseguiti». Lo ha sottolineato Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato.

Condonare i debiti altrui

Nel Messaggio, Francesco invita a «ristabilire relazioni sociali eque, restituendo a ciascuno la propria libertà e i propri beni, e condonando i debiti altrui». Per il Pontefice non dovremmo dimenticare la storia di sfruttamento del Sud del pianeta, che ha provocato un enorme debito ecologico, «dovuto principalmente al depredamento delle risorse e all’uso eccessivo dello spazio ambientale comune per lo smaltimento dei rifiuti». Insomma per Papa Francesco «è il tempo di una giustizia riparativa».

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No al “nuovo colonialismo”

Secondo il Papa, infatti, «siamo tenuti a riparare secondo giustizia, assicurando che quanti hanno abitato una terra per generazioni possano riacquistarne pienamente l’utilizzo. Occorre proteggere le comunità indigene da compagnie, in particolare multinazionali, che, attraverso la deleteria estrazione di combustibili fossili, minerali, legname e prodotti agroindustriali, 'fanno nei Paesi meno sviluppati ciò che non possono fare nei Paesi che apportano loro capitale'». Per il Pontefice «questa cattiva condotta aziendale rappresenta un “un nuovo tipo di colonialismo”, che sfrutta vergognosamente comunità e Paesi più poveri alla disperata ricerca di uno sviluppo economico. È necessario consolidare le legislazioni nazionali e internazionali, affinché regolino le attività delle compagnie di estrazione e garantiscano l’accesso alla giustizia a quanti sono danneggiati».

Allarme sull’avidità dei consumi

Il Papa ha sottolineato come oggi i nostri stili di vita «spingono il pianeta oltre i suoi limiti». La «continua domanda di crescita e l’incessante ciclo della produzione e dei consumi stanno estenuando l’ambiente. Le foreste si dissolvono, il suolo è eroso, i campi spariscono, i deserti avanzano, i mari diventano acidi e le tempeste si intensificano: la creazione geme!». Per il Pontefice, «ci occorre oggi trovare stili equi e sostenibili di vita, che restituiscano alla Terra il riposo che le spetta, vie di sostentamento sufficienti per tutti, senza distruggere gli ecosistemi che ci mantengono».

Rispettare gli accordi sul clima

«È necessario riparare la terra - ha sottolineato Papa Francesco nel Messaggio -. Il ripristino di un equilibrio climatico è di estrema importanza, dal momento che ci troviamo nel mezzo di un’emergenza. Stiamo per esaurire il tempo, come i nostri figli e i giovani ci ricordano». Il ripristino della biodiversità per il Pontefice «è altrettanto cruciale nel contesto di una scomparsa delle specie e di un degrado degli ecosistemi senza precedenti. È necessario sostenere l’appello delle Nazioni Unite a salvaguardare il 30% della Terra come habitat protetto entro il 2030, al fine di arginare l'allarmante tasso di perdita della biodiversità». Ha chiesto alla Comunità internazionale di collaborare «per garantire che il Summit sulla Biodiversità (COP 15) di Kunming, in Cina, costituisca un punto di svolta verso il ristabilimento della Terra come casa dove la vita sia abbondante».

La pandemia ha fatto riscoprire una vita più semplice e sostenibile

«L’attuale pandemia - ha sottolineato Papa Francesco - ci ha portati in qualche modo a riscoprire stili di vita più semplici e sostenibili. La crisi, in un certo senso, ci ha dato la possibilità di sviluppare nuovi modi di vivere». E così è stato possibile constatare come la Terra riesca a recuperare se le permettiamo di riposare: «l’aria è diventata più pulita, le acque più trasparenti, le specie animali sono ritornate in molti luoghi dai quali erano scomparse».

Il bivio posto dalla pandemia

«La pandemia ci ha condotti a un bivio - ha ricordato Papa Francesco -. Dobbiamo sfruttare questo momento decisivo per porre termine ad attività e finalità superflue e distruttive, e coltivare valori, legami e progetti generativi. Dobbiamo esaminare le nostre abitudini nell’uso dell’energia, nei consumi, nei trasporti e nell’alimentazione. Dobbiamo togliere dalle nostre economie aspetti non essenziali e nocivi, e dare vita a modalità fruttuose di commercio, produzione e trasporto dei beni».

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