ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùCerimonia in Vaticano

Papa Francesco consegna a Mattarella il premio Paolo VI: «Maestro di servizio e responsabilità»

Il presidente della Repubblica: destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII in Romagna colpita dall’alluvione

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«Sono lieto, Signor Presidente, di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in Lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità»: sono le parole di Papa rivolte al Capo di Stato italiano Sergio Mattarella al quale ha consegnato il Premio internazionale Paolo VI.

Da parte sua Mattarella ha detto: «Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia personale azione si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo Vi e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espressi. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati».

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Il Papa parla di legalità e cita Piersanti Mattarella

Il Papa, nel discorso per il conferimento del Premio Paolo VI al Presidente della Repubblica italiano, ha parlato di legalità e ha citato il fratello Piersanti. «Sempre a proposito di responsabilità, penso a quella componente essenziale del vivere comune che è l’impegno per la legalità. Essa richiede lotta ed esempio, determinazione e memoria, memoria di quanti hanno sacrificato la vita per la giustizia; penso a suo fratello Piersanti, Signor Presidente, e alle vittime della strage mafiosa di Capaci, di cui pochi giorni fa si è commemorato il trentennale», ha detto Francesco.

Papa Francesco consegna a Mattarella il premio Paolo VI

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Il Papa: l’Emilia-Romagna non ha ceduto al disfattismo

Il Papa ha citato l’esempio dei cittadini dell’Emilia Romagna colpiti dall’alluvione. «La responsabilità» come «ci mostrano in questi giorni tanti cittadini dell’Emilia Romagna, chiama ciascuno ad andare contro-corrente rispetto al clima di disfattismo e lamentela, per sentire proprie le necessità altrui e riscoprire sé stessi come parti insostituibili dell’unico tessuto sociale e umano a cui tutti apparteniamo».

Mattarella "La scuola è di tutti e deve essere per tutti"

La tentazione della politica di salire sul piedistallo

Francesco ha richiamato il valore della politica che deve essere sempre un “servizio” al bene comune. «Eppure, sappiamo bene quanto ciò non sia facile e come la tentazione diffusa, in ogni tempo, anche nei migliori sistemi politici, sia di servirsi dell’autorità anziché di servire attraverso l’autorità. Com’è facile salire sul piedistallo e com’è difficile calarsi nel servizio degli altri!», ha detto Francesco.

Mattarella: da Paolo VI grande contributo a chiesa e mondo

«Credo che questa sia un’occasione per porre in evidenza più che il destinatario del premio la figura di Paolo VI e il suo straordinario contributo alla chiesa e dalla chiesa all’Italia e al mondo», ha detto il capo dello Stato Mattarella ricevendo il premio Paolo VI. «Octogesima adveniens, Populorum progressio e il discorso alle Nazioni Unite - ha citato - sono stati fondamentali punti di orientamento per me e una moltitudine di persone».

«Con i suoi insegnamenti - ha proseguito - ha collocato e trasmesso in una visione armonica chiara e compiuta fede, dignità umana, libertà e pace». «È stato il papa del passaggio dalla mia giovinezza all’età matura e anche il mio vescovo», ha detto il capo dello Stato ricordando gli anni in cui “ero impegnato nella gioventù dell’azione cattolica della diocesi si Roma». «Per questa ragione e tante altre - ha concluso - avverto in alta misura l’onore di ricevere il premio a lui intitolato e non possono nascondere la commozione per averlo ricevuto dalle mani del Santo Padre».

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