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Paperoni italiani più ricchi grazie al boom dell’immobiliare trainato dal Covid

In Italia ci sono oltre 300mila persone con un patrimonio investibile di oltre 1 milione di dollari

di Lucilla Incorvati

New York alza le tasse, stangata in arrivo per i super ricchi

2' di lettura

Se a livello mondiale nel 2020 la popolazione globale degli high-net-worth individual (individui con un patrimonio investibile di un milione di dollari) è cresciuta del 6,3%, superando la soglia dei 20 milioni, in Italia i paperoni sono poco sopra i 300 mila individui, cresciuti del 9,2% rispetto al 2019.

Guardando invece al patrimonio degli HNWI, nel mondo è cresciuto del 7,6% nel 2020, raggiungendo quasi gli 80mila miliardi di dollari mentre in Italia ha raggiunto i 593 miliardi (+2,3%).

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Super-ricchi, il Nord America supera l’Asia

Stando alle indicazioni del report di Capgemini nel mondo la crescita è stata sostenuta dall’aumento dei mercati azionari e dagli stimoli governativi, il Nord America ha superato l’Asia-Pacifico ed è diventato il leader sia per numero sia per ricchezza totale.

In Italia il fattore più determinante non è stato tanto l’andamento positivo dei listini (anzi la capitalizzazione di mercato di Piazza Affari è diminuita del 6.4%) quanto il boom dell’immobiliare trainato durante il Covid dal desiderio di vivere in abitazioni più grandi e con un aumento del valori in media del 5,2%.

Nel 2020, il segmento ultra-HNWI (chi ha patrimoni investibili sopra i 30milioni di dollari) ha guidato la crescita complessiva della popolazione e della ricchezza HNWI, con tassi rispettivamente del 9,6%, mentre i milionari “next door” hanno avuto una crescita inferiore della popolazione e della ricchezza, tra il 6% e l’8%.

Tra gli investimenti in crescita si impongono per chi ha voglia di diversificare quelli alternativi.

Cresce anche la voglia di sostenibilità, con il 43% degli ultra-HNWI e il 39% dei più giovani (età inferiore ai 40 anni) HNWI che richiedono uno score ESG per i prodotti offerti dalla loro società di consulenza. Il 72% degli HNWI intervistati ha detto di aver investito in criptovalute e il 74% in altri asset digitali come nomi di domini web o app.

Dalle Spac al digitale, come si evolve il wealth management

Le Spac stanno diventando più popolari, mentre i token non fungibili (NFT) stanno lentamente guadagnando credibilità nell’asset class. Anche l’aumento degli investimenti retail senza commissioni ha suscitato l’interesse degli HNWI, con il 39% che dice di desiderare un trading privo di commissioni.

Scoperte tecnologiche, cambiamenti delle dinamiche sociali, nuovi attori dell’ecosistema, democratizzazione della gestione degli investimenti e ascesa degli asset digitali, avranno tutti un impatto sul successo o sul fallimento delle società di gestione patrimoniale in futuro.

«Il settore del wealth management deve spingersi oltre i propri confini - spiega Monia Ferrari, financial services director di Capgemini in Italia - per acquistare attenzione e fiducia dei clienti e soddisfare al meglio le esigenze di questa clientela sempre più abituata alla personalizzazione ai vantaggi offerti dai Big tech.

La gestione patrimoniale continua ad essere un’attività basata sulle relazioni. Ma con l’evoluzione dei profili dei clienti (millennial e Gen Z, donne, famiglie non tradizionali) le aziende devono formare i consulenti e per soddisfare le aspettative di una varietà di clienti molto diversi tra loro.

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