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L’attentatore di Parigi: sono razzista. Tre morti al Centro culturale curdo

Rabbia per l’omicidio di tre militanti al Centro culturale curdo. L’autore dell’attentato è un 69enne con precedenti per assalti razzisti

(AFP)

2' di lettura

È di tre morti e quattro feriti il bilancio dell’attacco avvenuto il 23 dicembre nei pressi del Centro culturale curdo in Rue d’Enghien.

L’autore del blitz è un 69enne di nazionalità francese, un macchinista in pensione della compagnia ferroviaria nazionale Sncf. La sindaca Anne Hidalgo ha dichiarato che la comunità è stata «presa di mira dall’estrema destra», mentre il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha evidenziato che l’attentatore ha «deliberatamente» colpito stranieri. Lo stesso attentatore ha poi dichiarato di aver agito perché «razzista».

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L’uomo aveva accanto a sé una valigetta contenente «due o tre caricatori carichi, una scatola di cartucce calibro 45 con almeno 25 cartucce all’interno». L’arma utilizzata è una «1911 Colt 45» dell’esercito americano «dall’aspetto logoro».

All’indomani dell’attacco, si sono registrati incidenti tra polizia francese e manifestanti curdi vicino a Place de la Republique, a Parigi. Secondo quanto riporta l’emittente Bfmtv, i tafferugli sono scoppiati lungo Boulevard du Temple. La polizia è finita sotto il lancio di oggetti e ha risposto con gas lacrimogeni. Le tensioni si sono chiuse con 11 arresti.

Procura indaga per assassinio, omicidio volontario e violenze aggravate

Il sospettato era uscito dal carcere il 12 dicembre del 2022 e da allora era stato messo sotto controllo giudiziario, dunque non aveva il diritto di lasciare il territorio francese e soprattutto di portare con sé un’arma. L’uomo era stato arrestato l’anno scorso dopo avere attaccato un campo di migranti nel 12° arrondissement di Parigi con una sciabola l’8 dicembre del 2021.

La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per «assassinio, omicidio volontario e violenze aggravate».

La presidente del decimo arrondissement di Parigi, Alexandra Cordebard, il quartiere dove è avvenuta la sparatoria, parlando con i cronisti ha reso noto che anche l’autore della sparatoria «è rimasto ferito ed è stato portato in ospedale, dove poi verrà ascoltato dagli inquirenti».

Nel quartiere, la gente è sotto shock. «Sette, otto, spari in strada, è stato il panico totale. Siamo rimasti chiusi all’interno»; dice una negoziante di zona citata dalla France Presse.

Polizia a difesa della comunità curda

La prefettura di polizia di Parigi invita cittadini e turisti ad «evitare il settore» teatro della sparatoria in Rue d’Enghien. In un messaggio pubblicato su Twitter, le forze dell’ordine chiedono di «lasciare intervenire i servizi di soccorso» nella zona.

La polizia francese ha inoltre diramato una circolare interna che chiede agli agenti di schierarsi a protezione di tutti i siti della comunità curda a Parigi.

«Grazie alle forze dell’ordine per l’intervento decisivo questa mattina durante il terribile attacco nel decimo arrondissement. Un pensiero alle vittime e alle loro famiglie. Siamo al loro fianco. Un servizio di assistenza psicologica aprirà presso il municipio del decimo arrondissement», ha scritto su Twitter la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. La comunità curda, ha aggiunto è stata colpita «da questi omicidi perpetrati da un militante di estrema destra. I curdi, ovunque essi risiedano, devono poter vivere in pace e in sicurezza. Più che mai, Parigi è dalla loro parte in questi momenti bui»

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