Bilanci

Paris Internationale: un format che soddisfa galleristi e pubblico

La settima edizione della fiera presenta il lavoro di 36 gallerie provenienti da 21 paesi con un'offerta artistica limitata a solo o duo show

di Maria Adelaide Marchesoni

4' di lettura

Paris Internationale per la settima edizione (dal 20 al 24 ottobre) torna ad occupare le stanze di un elegante palazzo privato in un viale alberato nel 16° arrondissement di Parigi, offrendo uno spazio a ciascuna delle 36 gallerie partecipanti - tra cui 20 new entry.
Fondata nel 2015 in alternativa al Fiac, Paris Internationale non perde smalto e rimane un modello valido, alternativo alle fiere tradizionali, che permette di conoscere e apprezzare una nuova generazione di gallerie e artisti. In sintesi la fiera ha una propria identità e nel corso delle edizioni ha mantenuto fede a un format che si focalizza su due aspetti. Il primo è la partecipazione solo su invito, in quanto le gallerie sono identificate dal comitato e non sono accettate candidature aperte. Il secondo è la sede: ogni anno cambia e non ha mai abbandonato lo spazio fisico. Anche lo scorso anno si è trasformata in una mostra corale intitolata SUPERSALON, curata da Claire Le Restif. Infine per l'edizione di quest'anno è stato chiesto agli espositori di presentare duo o solo show, formula che ha permesso di beneficiare di un’atmosfera ancora più conviviale, dedicare maggior tempo al dialogo con il pubblico e, non da ultimo, trattandosi comunque di un evento commerciale di concretizzare affari.

Installation view Paris International, CRÈVECŒUR

Le gallerie

Delle 36 gallerie provenienti da 21 paesi, due le italiane Fanta MLN (Milano) e Veda (Firenze). Entrambe hanno ritenuto l'esperienza soddisfacente con un'organizzazione molto efficace che favorisce l'esposizione delle opere al fine di far emergere il lavoro degli artisti. Fanta MLN ha scelto di presentare il solo show dell'artista Lorenza Longhi, tra i protagonisti della Quadriennale 2020, nella cui pratica si ritrovano elementi visivi presi da strategie di comunicazione (prezzi da 1.800 a 8.500), mentre VEDA presentava due artiste appartenenti a generazioni diverse, a fianco delle installazioni di Eva Löfdahl (68 anni, prezzi da 30.000 euro) vi erano i dipinti di Monique Mouton (37 anni) da 7.000 a 22.000 euro. Axel Dibie, co-proprietario di Crèvecoeur, una delle gallerie fondatrici della fiera e membro del comitato, ha proposto e venduto due dipinti astratto-figurativi dai colori vivaci dell'artista Ad Minoliti, ciascuno al prezzo di 25.000 euro, e quattro sculture di Naoki Sutter-Shudo, al prezzo di 6.000 euro l’una.

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A sinistra, Daichi Takagi, «Blue leaves», 2021, 41 × 31,8 cm, Kayokoyuki (Tokyo). A destra, Lorenza Longhi «Untitled (Tradition Pattern)», 2020, 140 x 120 x 2,5 cm, unique. Fanta-MLN. Courtesy of the artist and Fanta-MLN, Milan

Attualmente l’artista argentino Ad Minolti ha in corso mostre al Centre de Création Contemporaine Olivier Debré di Tours (Francia) e al Baltic Centre for Contemporary Art di Gateshead (Gran Bretagna). Altra galleria fondatrice Ciaccia Levi (Parigi) era presente con le installazioni di Francesco Gennari e un lavoro dell'artista Sean Townley che consisteva in una serie di fotografie scattate al “Capitol Stones” a Washington D.C. L'artista ha immortalato nelle sue foto le pietre originali del Campidoglio americano di inizio 1800 ora situate al Rock Creek Park ed eliminate durante la ristrutturazione dell’edificio a metà degli anni ’50.

A sinistra, Josh Faught, «Scare Snactics», 2019, 189 x 80 x 62 cm. Kendall Koppe. A destra, Anna Vogel, «Share the storm», 2021; 34,7 x 25,7 cm. Sperling

Se la presenza delle gallerie americane è in calo, sono numerosi i galleristi di altre aree geografiche che hanno deciso di partecipare nonostante i problemi legati ai test e ai vaccini che, come per il Sinovac, prodotto in Cina e non riconosciuto in Francia, non ha permesso la partecipazione allo staff di alcune gallerie. Come successo per First Floor Gallery di Harare che ha venduto diversi dipinti onirici e semi-figurativi tra i 2.400 e i 5.900 euro di Helen Teede, un’artista dello Zimbabwe che ha completato un master in arte visiva l’anno scorso a Venezia. Nonostante le problematiche legate al viaggio e al soggiorno non ha desistito Crisis di Lima, al debutto a Paris Internationale, che ha mostrato le opere tessili di Sarah Zapata (all'incirca 6.000 dollari, con una vendita effettuata) e i dipinti di Raul Silva (da 1.500 a 3.500 dollari). Da Tibilisi LC Queisser ha presentato i dipinti di Melike Kara (prezzi da 900 a 2.6000 euro) ispirati agli arazzi curdi e un film di Sophio Medoidze (3.500 euro) sulla transizione di una regione montuosa della Georgia radicata nelle tradizioni pagane. Debutto e soddisfazione per Delgosha Gallery di Teheran che ha venduto diversi dipinti dai colori vivaci di Haydeh Ayazi che rivisitano i miti persiani e la calligrafia con un range di prezzo intorno ai 2.500 euro.

A sinistra, Milena Busch, «Für andere die Arbeit machen 4/7», 2020/2021. Felix Gaudlitz (Vienna). A destra, Monique Mouton

Gli spazi no profit

Come ogni anno, Paris Internationale accanto alle gallerie commerciali sostiene anche l’importante contributo degli spazi non profit e ha invitato Blitz (La Valletta) che presentava due artisti Alexandra Pace e Pierre Portelli. Il lavoro di Pace nasce da una riflessione metalinguistica su fotografia, cinema, nuovi media e tecnologia, mentre Portelli è un artista concettuale che indaga i processi di cambiamento attraverso giochi di parole, sculture ironiche e giocose inversioni di ordini quotidiani.

Sophie Gogl, «o.T. (Haare)», 2020. KOW

Ha ospitato rhizome (Algeri), spazio attivo sia come galleria commerciale sia come organizzazione artistica indipendente per la promozione di artisti contemporanei emergenti con particolare attenzione all’arte algerina e alla sua diaspora. rhizome attualmente rappresenta Adel Bentounsi e Bardi, e in fiera ha presentato i lavori di un altro artista Lounis Baouche (1994) nella cui pratica artistica indaga sulle relazioni sociali che gli individui hanno tra loro, più in particolare, le relazioni di autorità, oppressione e resistenza. Selebe Yoon, situato nel centro di Dakar con i suoi 1.000 metri quadrati, è una residenza e una galleria con diverse sale espositive, studi di artista e una biblioteca.

Melike Kara, «‘HOW SHE SHAPES US», 2021. LC Queisser, Tbilisi

La missione è sostenere gli artisti e intellettuali locali e internazionali. A Paris International presentava l'artista Mbaye Diop (classe 1981, Richard Toll, Senegal) con l'opera «Colobane», una serie di disegni, un film d’animazione accompagnato da una colonna sonora e una performance dell’artista per ricreare la vivacità del mercato (Colobane) nella capitale francese.

Sean Townley, «CS 1-7», 2021. Edition of 2 plus I AP. CiacciaLevi (Parigi)

Infine Studiocur/art (Beirut/Parigi), piattaforma curatoriale no-profit specializzata in arte contemporanea, ha presentato due progetti dell’artista moscovita Alexandra Paperno: il primo composto da sei opere su carta dalla serie «Abolished Constellations» e il secondo, un video «Untitled» (dalla serie «Drawing Lessons»).

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