Parisi entra nel capitale del coach per ciclisti Bikevo
L’imprenditore acquista l’8,9% della società tech di allenamenti personalizzati
di Alberto Grassani
2' di lettura
L’economia della bicicletta è in forte crescita e la startup innovativa Bikevo è riuscita ad attirare l’attenzione di una cordata di investitori guidata da Stefano Parisi. Il manager di lungo corso, che come imprenditore è stato anche fra i fondatori di Chili Tv, ha rilevato in aumento di capitale l’8,9% della tech company italiana, un algoritmo che grazie ad applicazioni dell’intelligenza artificiale sviluppa un programma digitale di “virtual personal coach” per ciclisti. L’ingresso di Parisi in Bikevo, società che ha come soci di riferimento la quotata Neosperience e il fondatore Massimiliano Morocutti, servirà a finanziare l’espansione internazionale della startup.
Nella sostanza, Bikevo offre un servizio di allenatore digitale ai ciclisti per migliorare la performance, ridurre i rischi fisici e cardiaci e monitorare i progressi dopo gli allenamenti. Una startup che in pochi mesi ha conquistato oltre 5mila utilizzatori e che spontaneamente sta già crescendo fuori dall’Italia, negli Stati Uniti, in Brasile e in Europa, in particolare in Gran Bretagna. Il mercato potenziale sembra importante. Il numero dei ciclisti attivi cui guarda Bikevo, quelli che nei paesi anglosassoni, in Europa e in Asia sono ciclisti tesserati o sportivi che hanno partecipato a eventi nel mondo del ciclismo, sono 142 milioni e, di questi, solo una piccola parte si sono agganciati ai servizi di Strava (2,7 milioni), Gcn (817 mila) e degli altri operatori del settore. Insomma Bikevo, che sta incrementando gli investimenti di marketing e che ha fra i suoi soci un gruppo di professionisti dello sport ed ex-ciclisti importanti - fra cui Davide Cassani commissario tecnico della nazionale italiana - punta a raggiungere 800 mila utilizzatori nei prossimi cinque anni, lo 0,6% dell’universo del ciclismo. Un target che, se sarà centrato, dovrebbe portare oltre 18 milioni di ricavi alla fine del piano industriale e un Ebitda di 11,8 milioni, pari al 64% del fatturato, con un risultato netto di oltre 8 milioni.
Insomma Parisi, che ha comprato la quota tramite la società Nebulh coinvolgendo nel progetto una cordata di investitori, sembra scommettere sulla capacità di crescita di questa Startup che, a differenza di operatori come Strava, ha elaborato un algoritmo che scopre gli elementi di debolezza degli sportivi per sviluppare dei programmi di allenamento non standardizzati in categorie. La scommessa è che la società continui sulla via dello sviluppo esponenziale di questi primi mesi e che, come da piano industriale, moltiplichi per 32 volte i ricavi del primo anno.
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