Digital Markets Act: così l’Europa regolamenta le grandi piattaforme digitali
L'Unione europea è la prima giurisdizione al mondo che tenta in modo così ampio di meglio controllare lo sviluppo di Internet
dal nostro corrispondente Beda Romano
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BRUXELLES – Nel tentativo dichiarato di meglio controllare lo sviluppo di Internet, la Commissione europea ha annunciato oggi, mercoledì 6 settembre, la lista delle piattaforme che per via della loro taglia saranno chiamate ad applicare regole stringenti per garantire libero accesso al mercato. Sei le società individuate da Bruxelles nell'ambito del Digital Markets Act in otto settori diversi: Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (Tiktok), Meta (Facebook) e Microsoft.
Ha commentato il commissario al mercato interno Thierry Breton: «Il nuovo quadro regolamentare aprirà le porte di Internet. Con la designazione di oggi stiamo finalmente rimettendo in discussione il potere economico delle più grandi aziende del settore, offrendo più scelta ai consumatori e creando nuove opportunità per le piccole società innovative (…) Era ora che l’Europa stabilisse in anticipo le regole del gioco, per garantire che i mercati digitali siano equi e aperti».
Le sei aziende designate dalla Commissione europea dovranno attenersi a una lista di regole (avranno sei mesi per adeguarsi alle nuove norme). Tra le altre cose, potranno consentire ad aziende terze di inter-operare con loro, ma non potranno privilegiare i propri servizi ai danni di quelli offerti dalla concorrenza (si veda Il Sole/24 Ore del 5 luglio). L'Unione europea è la prima giurisdizione al mondo che tenta in modo così ampio di meglio controllare lo sviluppo di Internet.
Come detto, le sei aziende operano in otto settori diversi con un totale di 22 piattaforme: le reti sociali (Tiktok, Facebook, Instagram, Linkedin), i servizi di intermediazione (Google Maps, Google Play, Google Shopping, Amazon Marketplace, App Store, Meta Marketplace), la condivisione di video (Youtube), i sistemi di comunicazione (WhatsApp e Messenger) il settore pubblicitario (Google, Amazon, e Meta), i sistemi operativi (Google Android, iOS, Windows PC OS), i sistemi di ricerca (Google Search) e i programmi di navigazione (Chrome e Safari).
La Commissione europea ha annunciato di aver aperto specifiche indagini su due società, Microsoft e Apple. Entrambe ritengono di non rispettare i criteri secondo i quali dovrebbero essere guardiani del mercato (gatekeepers in inglese). Nel contempo, l'esecutivo comunitario ha stabilito fin da ora che Alphabet, Microsoft e Samsung non rispettano i criteri nei servizi di posta elettronica per i primi due e nei programmi di navigazione su Internet per la società sudcoreana.
Nel caso in cui le società designate non rispettino le regole Bruxelles potrà comminare multe pari fino al 10% del loro giro d'affari annuo. Fin da ora le aziende dovranno informare l'esecutivo comunitario nel caso di operazioni di fusione e acquisizione. Il Digital Markets Act mette mano agli aspetti di libera concorrenza, mentre un altro regolamento, il Digital Services Act, regolamenta il contenuto sulla rete (si veda Il Sole/24 Ore del 24 aprile 2022).
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