ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLuxury

Parte da Taormina il tour italiano di Vuitton nella ristorazione

Ha appena aperto il Louis Vuitton Café by Timeo, che si trova al primo piano dell’edificio che ospita una rinnovata boutique del marchio

di Giulia Crivelli

Assonanze. La composizione di dessert, come il piatto, richiama i simboli della tela Monogram di Louis Vuitton

3' di lettura

Era il giugno 1987 quando due maison francesi, entrambe molto famose ma di settori apparentemente lontani, Louis Vuitton, nata nel 1854 e specializzata in bauli, valigie e borse, e Moët Hennessy, azienda all’epoca poco più che sedicenne nota per la produzione di alcolici, si unirono per dare vita a Lvmh, l’acronimo delle rispettive quattro iniziali che oggi, a distanza di 36 anni identifica il più grande gruppo del lusso al mondo. Quotato a Parigi, Lvmh ha chiuso il primo semestre con ricavi in crescita del 17% a 42,4 miliardi e un utile netto di quasi 8,5 miliardi (+30% sul 2022). A trainare il gruppo – che alle due maison iniziali ne ha aggiunte 73 – è sempre Louis Vuitton, primo tra i primi: con ricavi 2022 stimati in oltre 20 miliardi, è tra i più conosciuti e sicuramente il più grande marchio di alta gamma al mondo. Non solo grazie all’offerta di pelletteria e di borse, bensì alla presenza in ogni segmento dei beni personali di lusso, dai profumi all’abbigliamento, dagli occhiali alle calzature e all’arredo-design. Al mosaico Vuitton – di fatto unica maison a vendere solo grazie a una rete di negozi propri, senza distribuzione wholesale – si è unito da poco il tassello della ristorazione. Il debutto vero e proprio era stato nel dicembre 2022 a Parigi, con la caffetteria e cioccolateria Maxime Frédéric at Louis Vuitton, all’interno dello spazio Lv Dream e nella capitale francese, entro cinque anni, dovrebbe aprire il primo hotel firmato Vuitton. Il tassello successivo nella ristorazione era stato, all’inizio di quest’anno, l’apertura nella città cinese Chengdu di The Hall by Louis Vuitton, ristorante stellato reso esclusivo non solo da chef stellati, ma dalla presenza di arredi della collezione Object Nomades e di opere d’arte. Ora il mosaico dell’ospitalità firmata Vuitton si arricchisce del primo café della maison in Italia: a Taormina ha appena aperto il Louis Vuitton Café by Timeo, che si trova al primo piano dell’edificio che ospita una rinnovata boutique del marchio. La combinazione si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto di resort estivi, che comprende negozi pop up per l’estate, esperienze culinarie e takeover sulle spiagge, dagli Hamptons, alle porte di New York, a Saint Tropez, da Bodrum, in Turchia, a Mykonos, in Grecia. Gestito dal team del Grand Hotel Timeo, che fa parte del gruppo Belmond – controllato da Lvmh e che ha in portafoglio, tra gli altri, l’hotel Cipriani di Venezia – il Café di Taormina offre servizio tutto il giorno e due menù, uno salato e uno dolce, con opzioni leggere ed estive che riflettono i sapori e le specialità locali: dal croissant con crema di pistacchio alla mini cassata, passando dagli arancini (che per i siciliani sono “le arancine”). I due menù leggeri sono disponibili anche per aperitivo, che viene servito dalle 19 alle 22 (fino alle 23 il venerdì e il sabato), ma sono parte di una più ampia selezione proposta dallo chef Roberto Toro, con un menù à la carte e un menù drink, che include il fresco Taormina Spritz, disponibili tutto il giorno.

Inaugurato, potremmo dire, a stagione turistica già avviata, il Louis Vuitton Café by Timeo di Taormina promette novità e sorprese per l’estate 2024, che andranno di pari passo agli altri progetti nell’ospitalità di Lvmh e che si inseriscono in una tendenza abbracciata da molti marchi di alta gamma. Anche perché la ristorazione e l’hotellerie a cinque (o più) stelle non conosce rallentamenti né crisi, soprattutto se confrontato all’andamento più altalenante che caratterizza altri segmenti del turismo in senso allargato (si vedano le pagine 2 e 3 del quotidiano di oggi). Da anni sono presenti nell’ospitalità con grande successo e investimenti Giorgio Armani e Bulgari, ma è giusto ricordare che a “scoprire” questo business fu forse Ralph Lauren, che aprì il ristorante RL a Chicago alla fine degli anni 90, seguito dal Ralph’s a Parigi e dal Polo Bar di New York (2015), che oggi fanno parte di una rete di ristoranti, bar e caffè in tutto il mondo e che comprende anche il ristorante di Milano, aperto in via Spiga accanto alla boutique Ralph Lauren.

Loading...
Riproduzione riservata ©

Consigli24: idee per lo shopping

Scopri tutte le offerte

Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link, Il Sole 24 Ore riceve una commissione ma per l’utente non c’è alcuna variazione del prezzo finale e tutti i link all’acquisto sono accuratamente vagliati e rimandano a piattaforme sicure di acquisto online

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti