Parti sociali in campo per un fondo anti-violenza sulle donne
di Luca Orlando
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Numeri da bollettino di guerra, li definisce Carlo Bonomi. E in effetti le cifre in gioco sono impressionanti, tenendo conto che nelle stime Istat sono quasi nove milioni in Italia le donne che nel corso della propria vita hanno subito una forma di molestia. Situazione inaccettabile, che ha spinto Assolombarda a varare un’iniziativa congiunta tra imprese e sindacati del territorio per una raccolta di risorse unica nel Paese.
All’interno di un fondo (Otto marzo) creato ad hoc per l’iniziativa, dal primo marzo al 30 aprile confluiranno i contributi volontari dei dipendenti delle imprese associate: chi aderirà, contribuirà con l’equivalente di un’ora del proprio lavoro. Importo complessivo che verrà poi raddoppiato grazie alle erogazioni delle singole aziende.
A valle della raccolta l’intera cifra verrà immediatamente devoluta a favore di tre reti territoriali: la rete antiviolenza del Comune di Milano, la rete interistituzionale del territorio Adda Martesana “Contrasto al maltrattamento ed alla violenza di genere”, la rete sovrazonale di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni contro la violenza sulle donne. Associazioni che verranno coinvolte in successivi momenti di confronto per il monitoraggio delle iniziative connesse ai fondi raccolti.
«Si tratta di un accordo di frontiera e di visione - spiega il presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza Carlo Bonomi - che vuole essere anzitutto una battaglia alla violenza del silenzio. I numeri in gioco sono impressionanti, inaccettabili per un paese moderno. Con questo accordo vogliamo contribuire ad alzare la guardia, riaffermando il ruolo degli imprenditori non solo come operatori economici ma anche sociali».
Proprio in quest’ottica Assolombarda ha anche presentato l’Advisory board (anche in questo caso un unicum all’interno del sistema) dedicato alla responsabilità sociale delle imprese, che attraverso progetti mirati intende rispondere ai bisogni delle fasce più esposte della popolazione, dei giovani e delle donne, valorizzando inoltre il patrimonio artistico, storico e culturale del territorio. «Per noi - spiega il presidente dell’Advisory board Gabriella Magnoni Dompé - questo accordo con i sindacati non è che il punto di partenza di tanti altri progetti. A breve partirà una campagna di sensibilizzazione il cui obiettivo è ricordarci che le donne vanno tutelate non solo in occasioni simboliche ma tutto l’anno».
L’ipotesi di lavoro per il fondo otto marzo è quella di coinvolgere nel progetto circa 75mila lavoratori, il che porterebbe, una volta aggiunta la quota delle aziende, ad una raccolta fondi nell’ordine del milione e mezzo di euro.
«L’importanza di questo accordo va sottolineata - aggiunge il segretario generale Cgil - Camera del Lavoro di Milano Massimo Bonini - anche perché è uno dei tanti segnali di innovazione che Milano lancia al Paese e di cui dobbiamo essere orgogliosi. Auspico che questa non sia solo un’iniziativa isolata ma l’inizio di una collaborazione costante».
«Un accordo importante nel metodo e nel merito - aggiunge il segretario della Cisl di Milano Carlo Gerla - che è il risultato della partecipazione e della collaborazione tra parti sociali. Il nostro impegno ora è promuoverlo e diffonderlo sul territorio, a partire dai nostri delegati nelle aziende».
«Questa intesa - commenta il segretario generale della Uil Milano e Lombardia Danilo Margaritella - dimostra la consapevolezza che la violenza di genere, anche al di fuori dei luoghi di lavoro, ha enormi costi economici e sociali, con impatti indiretti anche sull’organizzazione del lavoro e la produttività».
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