ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùGli eventi esteri del Festival dell’economia di Trento

Partnership in vista della Cop28: negli Emirati il sistema Italia batte tutti

Il convegno di Abu Dhabi del Festival dell’economia di Trento è stato il primo negli Emirati sui temi del summit. Boom di accordi tra imprese

di Laura La Posta

Aggiornato il 19 marzo 2023

 Da sinistra, Alessandro Motta (Saipem,), Niccolò Heilpern (Maire), Ruggero Aricò (Enel), Daniela Gentile (Ansaldo Green Tech), Mirja Cartia d’Asero (Gruppo 24 Ore), Hanan Balalaa (Adnoc), Marco Piredda (Eni), l’ambasciatore Lorenzo Fanara

5' di lettura

L’Italia ha aperto negli Emirati arabi uniti la stagione degli incontri in vista della Cop28 di fine novembre a Dubai, battendo con l’evento organizzato ieri non solo gli altri Paesi ma anche gli organizzatori emiratini della Conferenza sul clima. «Il seminario organizzato dall’ambasciata ad Abu Dhabi con il Sole 24 Ore, intitolato “Italia ed Emirati arabi uniti verso Cop28 - L’impegno del settore privato per la transizione energetica” è stato infatti il primo evento in assoluto sui temi della Conferenza delle parti, su cui c’è grande interesse», ha rilevato l’ambasciatore Lorenzo Fanara, che gioca un ruolo attivo nel favorire il dialogo tra i due Paesi. «C’è una volontà comune di fare il possibile per cambiare il corso della politica climatica verso una transizione energetica rapida e giusta», ha aggiunto l’ambasciatore.
Dopo l'evento, l'ambasciatore Fanara si è recato a Dubai al primo lancio di Road to Cop28 voluto da Sultan Al Jaber, ministro emiratino dell'industria e delle tecnologie avanzate e presidente designato di Cop28. Ma è stata l'Italia a inaugurare il tema, schierando una rappresentanza del Sistema Paese al top (istituzioni, media, imprese, non profit, società civile) in dialogo attivo con i colossi del business arabo.

I protagonisti

Di alto livello le imprese presenti all’incontro, che hanno raccontato di accordi, contratti, investimenti che si stanno moltiplicando come mai accaduto prima. Non c’è solo l’accordo appena firmato tra Eni e il gigante Adnoc (Abu Dhabi national oil company), ma ci sono i due nuovi impianti di produzione e riciclo di plastica di Maire, l’hub della manutenzione di Ansaldo, l’offerta di Saipem di tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2. Poi Enel e il Global solar council presieduto da Gianni Chianetta, che giocheranno un ruolo di primo piano nella Cop28, Leonardo che elabora proposte con la Med-Or Foundation (ieri rappresentata da Umberto Tavolato), Intesa Sanpaolo (con il managing director di Abu Dhabi Pietro Calugi) che collabora sull’economia circolare con il ministero dell’economia emiratino.
Tre colossi della regione Mena erano presenti all'incontro, tutti già partner delle imprese italiane sul palco o intenzionati a collaborare nell'ambito della transizione energetica: la citata Adnoc, rappresentata dalla vicepresidente con deleghe alle nuove energie e alla Ccus Hanan Balalaa, la regina dell'economia circolare Beeah Group (con il capo della finanza e investimenti Zouheir Sabra) e la corazzata saudita Acwa Power che ha presentato la nuova mega-centrale da 8,5 miliardi di dollari per la produzione di ammoniaca verde da esportare in Europa dove diventerà idrogeno verde per i trasporti green. E a capo di questo business c'è un manager italiano espatriato in Arabia Saudita: il vicepresidente esecutivo Andrea Lovato.
«Tutte grandi imprese presenti con orgoglio al nostro evento, organizzato nel solco del dialogo aperto con i Paesi arabi da Enrico Mattei e nel percorso di avvicinamento al Festival dell’economia di Trento 2023; è una terza tappa di forte appeal del tour estero che abbiamo ideato per aumentare la dimensione internazionale del Festival», ha spiegato in collegamento il direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini. «Tradizionalmente l’Italia è sempre stato un Paese molto attento e in prima linea, tra quelli europei, verso il Medio Oriente e il Nord Africa - ha ricordato Tamburini, che è anche direttore scientifico del Festival dell’economia di Trento -. È importante che questo resti un tratto distintivo del sistema Italia. D’altra parte l’Italia è il trampolino dell’Europa nel Mediterraneo ed è il Paese ideale anche per mentalità per poter dialogare con gli Emirati arabi uniti, uno Stato che partendo dal petrolio sta facendo un tratto di strada importante in tempi rapidissimi verso lo sviluppo di altri modi di produzione dell’energia. Ecco il senso della presenza del Gruppo 24 Ore a questo evento: contribuire a cementare il ponte tra l’Europa, e l’Italia in primis, il Nordafrica e il Medio Oriente».
L’appeal dell’evento (realizzato con il sostegno di Enel) è stato confermato dal numero record di utenti che lo hanno seguito in streaming sul sito e sui social del Sole 24 Ore: ben 12mila.

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I commenti

Anche il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha espresso in un messaggio la sua soddisfazione per il dialogo costruito nel corso dell’incontro. Un dialogo riavviato «a inizio marzo con la firma mia, della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Industria e presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, di una dichiarazione per rafforzare la cooperazione tra Italia ed Emirati in vista della Cop28», ha scritto Tajani. «Il seminario organizzato dall'Ambasciata ad Abu Dhabi, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, è un immediato seguito operativo di questa dichiarazione - ha proseguito il ministro - Italia ed Emirati hanno già un solido partenariato energetico. Ma ci sono notevoli margini di crescita che intendiamo perseguire. La transizione verde, ad esempio, offre grandi opportunità. Le aziende italiane del settore, che vantano eccellenze tecnologiche riconosciute a livello globale, sono pronte a collaborare con quelle emiratine e a sviluppare insieme progetti di mutuo beneficio».
Il partenariato tra aziende e tra settore pubblico e privato è dunque cruciale per accelerare la transizione ecologica. Un tema, questo, evidenziato anche dall’ambasciatore d’Italia ad Abu Dhabi, Lorenzo Fanara. «Per contrastare i cambiamenti climatici serve l’impegno di tutti - ha detto-. In particolare, non possiamo raggiungere importanti obiettivi senza i giovani e le imprese. Ecco perché abbiamo riunito alti rappresentanti di imprese italiane ed emiratine. Abbiamo dimostrato che la transizione green non è solo una necessità ma anche una buona opportunità di business. Le imprese italiane sono già all’avanguardia sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili e possono aiutare gli Emirati arabi uniti a raggiungere l’obiettivo di massimizzare la produzione di energia minimizzando le emissioni. Ma c’è bisogno anche del supporto da parte dell’opinione pubblica per riuscire nell’impresa di avviare e perseguire il cambiamento. Ecco perché sono particolarmente felice della cooperazione con Il Sole 24 Ore, la media company più influente sulla comunità business in Italia. Questo evento è seguito da migliaia di persone in Italia, grazie al collegamento online sul sito del Sole 24 Ore».
«Abbiamo voluto mettere al centro di questo incontro il ruolo svolto dalla tecnologia italiana negli Emirati: le nostre aziende, infatti, sono leader mondiali nelle soluzioni per l’energia pulita e giocano un ruolo di primo piano nella decarbonizzazione e nella sostenibilità del settore - ha dichiarato l’amministratrice delegata del Gruppo 24 Ore, Mirja Cartia d'Asero -. Il momento di confronto tra i manager delle principali aziende del settore energetico italiano ed emiratino mirava proprio a creare ulteriori opportunità di collaborazione in vista dell’appuntamento con la prossima conferenza Onu sul clima con l'obiettivo di dare un seguito concreto al memorandum di cooperazione rafforzata appena siglato tra i nostri due Paesi. Siamo orgogliosi, come multimedia company con vocazione internazionale, di accompagnare le imprese italiane ad affermarsi nei mercati in grande sviluppo».

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