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«Passeggiate» con gli zoccoli, tv ad alto volume e parolacce? Non sono molestie

Assoluzione piena per la signora del piano di sopra che, anche di notte, cammina con gli zoccoli e si lascia andare ad improperi. Il reato c’è solo nei luoghi pubblici o aperti al pubblico

di Patrizia Maciocchi

2' di lettura

Non può essere condannata per molestie la signora del piano di sopra che, anche di notte, cammina con gli zoccoli, si lasci andare al turpiloquio e tiene la tv ad alto volume. Infine, se è ancora più “dispettosa” , spegne l’interruttore dell’antenna centralizzata che si trova nel suo appartamento. Questo non basta però per far scattare reato, previsto dall’articolo 660 del Codice penale, che c’è solo se le azioni di disturbo, vengono commesse in un luogo pubblico, aperto al pubblico, o con il telefono. Mentre i comportamenti, non proprio da manuale di monsignor Della Casa, erano messi in atto dalla donna, classe ’61, nella sua privata dimora. Per questo la Suprema corte è costretta ad annullare la condanna che il Tribunale aveva invece inflitto, con un’ammenda di 500 euro e un risarcimento, in forma generica, in favore della parte civile.

La condanna in primo grado

Ad avviso dei giudici di prima istanza, infatti, la ricorrente per «biasimevoli motivi» aveva «recato molestia e disturbo agli occupanti l’abitazione sita al piano inferiore dello stabile (anche di notte con rumori persistenti e continui, indossando zoccoli, colpendo il pavimento con attrezzi vari, tenendo accesa la televisione ad alto volume, urlando improperi, spegnendo l’interruttore dell’antenna centralizzata sita nel proprio appartamento)». La Cassazione spiega però che il reato di molestie è a forma vincolata. Nello specifico le azioni “incriminate” non sono state commesse con il telefono né con altri mezzi di comunicazione. E sia l’appartamento della ricorrente che quello delle parti lese erano abitazioni private. Aperti al pubblico possono, infatti, essere considerati solo l’androne o le scale. Ai giudici di legittimità non resta che annullare senza rinvio perché il fatto non sussiste. Lontani i tempi in cui con garbo le “Signorine buonasera” dagli schermi in bianco e nero, invitavano gli italiani ad abbassare il volume dell’apparecchio perché, ricordavano «è estate; le finestre sono aperte, potreste disturbare i vostri vicini».

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